Monchi: “Grazie Arsenal, ma resto qui”. Assalto a Barrios
LEGGO - «Sono lusingato, ma ora penso alla Roma». All'Arsenal piace Monchi, e lo spagnolo lo sa bene. Ieri, infatti, il ds giallorosso al The Sun ha commentato le voci dell'interessamento dei Gunners nei suoi confronti: «So che il mio nome è stato associato al club, non è la prima volta. È ovvio che faccia piacere, sono lusingato. Ma sono concentrato sul mio lavoro nella Roma». Quindi «no, grazie». Almeno per ora. Dopo gli addii di Gazidis e di Mislintat, l'Arsenal vorrebbe ripartire proprio dalla coppia Emery-Monchi che ha fatto le fortune del Siviglia. Proprio il tecnico ha commentato così la notizia: «Ho un bel legame con Monchi, ho lavorato bene con lui. Posso solo dirvi che è una brava persona».
Nel frattempo il ds è impegnato a rinforzare la Roma. Difficile strappare il sì di Mancini già a gennaio anche se le possibili entrate derivate dalle cessioni di Machin e Sanabria al Genoa (su entrambi la Roma ha diritto al 50%) potrebbero essere girate all'Atalanta per convincerla a liberare con 6 mesi di anticipo il difensore. Tentativo pure per Barrios del Boca: proposto il prestito di 6 mesi con riscatto a 21 milioni.
Il passo di Tonali. Roma sul talento del Brescia. L’ex allenatore: “Fenomenale”
LEGGO - Tonali più di Barella. È lui l'obiettivo di Monchi per il dopo De Rossi. Il centrocampista che sta guidando il Brescia verso la serie A ha 18 anni, ma un futuro fa grande già segnato. Tanto che Mancini lo ha già convocato in nazionale. Sul ragazzo non c'è solo la Roma. Lo inseguono anche Milan, Inter e Juve, ma un segnale positivo in chiave giallorossa arriva dalla cessione di Marcucci (altro under 19) al Brescia.
Ma chi è Sandro Tonali? Vale davvero 30 milioni? Lo abbiamo chiesto a chi lo ha allenato a Brescia lo scorso anno insieme a Baronio. Ovvero Pierfrancesco Scalisi (oggi vice allenatore del Napoli Primavera). «Ma lo abbiamo per poco, perché il Brescia lo ha voluto subito in prima squadra. Pensi che già da Allievo era stato in ritiro con i grandi. Già si vedevano già la sue doti». Non solo tecniche. «Il suo punto di forza è la personalità - spiega Scalisi - intatta pure in B. La classe non si discute, ma ciò che stupisce è il suo stare in campo con sicurezza. Non sbaglia un passaggio, una lettura. Ricopre tutti i ruoli del centrocampo, ora gioca da play ma può fare la mezzala perché è dinamico e calcia con entrambi i piedi».
Sbaglia chi lo paragona a Pirlo. «Probabilmente l'accostamento nasce dai capelli lunghi e dal fatto che Pirlo è cresciuto a Brescia proprio al fianco di Baronio. Però la qualità tecnica di Andrea è inarrivabile, lui giocava a calcio come se stesse in tribuna, una capacità unica. E poi Sandro ha un fisico diverso». Che si adatterebbe nel centrocampo della Roma: «Un passo dietro a Pellegrini e al fianco di Zaniolo, sarebbe un reparto con tanta qualità e forza fisica. Tonali è pronto per una grande e ha una capacità di farsi scivolare le cose addosso che lo aiuteranno anche in una piazza difficile».
Un millenial Tonali, così come tanti altri ragazzi che stanno emergendo in questi mesi tra cui Gaetano, Kean e Riccardi. «Il calcio italiano rivede la luce, consiglio anche Verde cresciuto a Brescia e oggi al Cagliari».
Barrios, Monchi prova l’affondo. Il Boca è tentato
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri, intanto, è arrivata la conferma dell’interessamento della Roma per Wilmar Barrios, il centrocampista colombiano del Boca Juniors che è stato tra i protagonisti della cavalcata in Coppa Libertadores. Un giocatore che a Monchi piace tanto e che potrebbe essere uno su cui costruire l’asse centrale del centrocampo del futuro. La Roma ha proposto al Boca (dove l’ex Burdisso è il nuovo d.g.) un prestito secco di sei mesi, con obbligo di riscatto a giugno della clausola di rescissione di 24 milioni di dollari (circa 21 milioni di euro). (...)
Intanto domenica la Roma va Bergamo e si troverà di fronte quello che sarà probabilmente il suo nuovo difensore centrale a partire dalla prossima stagione, Gianluca Mancini. Anche se nella fase finale del mercato (e cioè da lunedì fino al 31 gennaio) non sono esclusi colpi di scena. (...) Per giugno confermato anche l’interesse per Ruslan Malinovskyi, 25enne ucraino del Genk. (...)
Riecco De Rossi. In gruppo dopo 3 mesi
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Daniele De Rossi, sorridente, ha lavorato per la prima volta, dopo quasi tre mesi, con i compagni per tutta la seduta. Parte atletica e con il pallone completate, il ginocchio del capitano giallorosso sembra aver risposto bene a tutte le sollecitazioni. Presto però per dire se sarà disponibile, almeno per la panchina, a Bergamo: la sua situazione, vista la delicatezza del problema alla cartilagine, verrà valutata giorno per giorno. (...)
Cena a base di sushi. Così i senatori cementano il gruppo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - L’allenatore non c’era, ma non è una novità. Da sempre i tecnici non partecipano alle cene di spoagliatoio, ed è probabilmente giusto così. Soprattutto se lo spogliatoio in questione, quello della Roma, ha scelto di andare a mangiare il sushi per stare insieme dopo le vacanze di Natale, brindare al ritorno in gruppo di De Rossi e festeggiare, oggi, i 23 anni di Patrik Schick.
Ad organizzare la cena sono stati i senatori, con il capitano in testa, e il locale scelto è stato il “Finger’s”, a due passi da piazzale Flaminio, dove dietro al bancone c’era il noto chef nippo-brasiliano Okabe. I calciatori (squadra praticamente al completo, assente il solo Olsen) erano divisi in due tavoli, sono arrivati intorno alle 20.30 per poi andare via prima di mezzanotte. (...)
Roma, è Zaniolomania: “Affetto davvero forte”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Ma che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Nicolò". Iperboli da tifo, che affondano le radici nella passione, nell’amore, nell’idea che diventa lentamente sentimento. Del resto, la Zaniolomania è anche questo, vedere centinaia e centinaia di persone ferme in fila davanti ad un Roma Store del centro per far firmare una maglia, un pallone o una sciarpetta. O anche solo per un autografo o per farsi un selfie con Zaniolo, l’uomo del momento. Nonostante la pioggia e il freddo. (...)
Perché la Zaniolomania è sbocciata, quasi come un’onda irrefrenabile. Senza argini, sulla scia delle prestazioni del centrocampista giallorosso. Uno che per personalità e qualità ha già fatto scomodare paragoni illustri come Kakà o Totti. Del resto, la gente romanista è fatta così, vive di passioni. E in questo momento nulla più di Zaniolo agita il suo cuore.
«È stato davvero un bel pomeriggio – ha detto alla fine – Grazie a tutti i tifosi che sono venuti, ogni giorno mi fate sentire sempre di più il vostro affetto». (...)
De Rossi, primo sorriso 2019: si è allenato con il gruppo
IL CORRIERE DELLA SERA - Daniele De Rossi sta tornando. Ieri il capitano, per la prima volta dopo tre mesi dal grave infortunio alla cartilagine del ginocchio destro (ultima presenza il 28 ottobre a Napoli), si è allenato coi compagni per l’intera seduta, compresa la partitella. (...)
Lo staff medico della Roma non ha nessuna fretta di accelerare i tempi per De Rossi. Individuare una data precisa sul suo rientro è prematuro: il ritorno in gruppo resta comunque una notizia positiva, che si aggiunge ad un periodo in cui le sensazioni erano buone, ma la tenuta del ginocchio destro andrà verificata giorno per giorno. (...)
Calendario alla mano, se non sentirà più dolore, DDR potrebbe finire in panchina contro il Milan (3 febbraio) e sperare in un posto da titolare contro il Chievo (8) o nell’andata degli ottavi di finale di Champions contro il Porto (12), avversario contro cui deve prendersi una rivincita dopo l’espulsione rimediata nei preliminari di due stagioni fa. (...)
In Italia assist si dice Pellegrini: nessuno crea tante occasioni
LA GAZZETTA DELLO SPORT - (...) A certificare però la crescita (imponente) di Lorenzo Pellegrini c’è anche tutto il resto: il carattere, la personalità con cui gioca oramai da tempo e la serenità con cui scende in campo, che gli permette di fare cose che prima non riusciva invece a fare. E poi c’è anche qualcosa in più e cioè la fantasia e l’imprevedibilità. (...) E non è un caso, infatti, che Lorenzo Pellegrini sia in questo momento il giocatore che in Italia costruisce più occasioni da gol in ogni partita: esattamente 3,54a gara, un dato che lo porta alla soglia del podio anche in Europa.
Insomma, quando in campo c’è lui la Roma ha più possibilità di avere più occasioni da rete. In Italia alle spalle del centrocampista giallorosso ci sono il laziale Luis Alberto (3,53) e l’atalantino Alejandro Gomez (3,35). In Europa, invece, sono solo tre i giocatori capaci finora di far meglio del romanista: Payet (4,26, Marsiglia), Demirbay (3,79, Hoffenheim) e Depay (3,61, Lione). Dietro, nella top ten europea, si trovano addirittura stelle internazionali del calibro di Lionel Messi (3,38, Barcellona) e Willian (3,27, Chelsea).
De Rossi vede la luce e offre la cena
IL TEMPO - MENGHI - Mentre il papà Alberto subiva una lezione dall’Atalanta dicendo addio alla Coppa Italia Primavera, Daniele De Rossi vedeva Bergamo un po’ più vicina. Il capitano romanista ieri mattina si è allenato in campo con i compagni e non si è limitato solo alla parte atletica, si è scatenato col pallone e ha potuto giocare la partitella finale. Poi ha portato tutti a cena fuori: la squadra (Olsen l’unico assente) si è ritrovata in serata da Finger’s, tra sushi e calici alzati. Un brindisi al futuro di cui il numero 16 giallorosso vuole far parte. Sta facendo passi da gigante verso il rientro, nelle prossime ore aspetta la risposta più importante dal ginocchio malmesso: se il dolore non dovesse tornare e tutto dovesse filare liscio fino a domenica, potrebbe guadagnarsi un posto in panchina. Motivazionale, ma non solo. È vero che dopo più di 3 mesi lontano dal campo e con una cartilagine di mezzo sarebbe troppo presto per rischiarlo, ma la chiamata di Di Francesconon sarebbe per il tifoso Daniele, come a dicembre contro il Genoa (verso la Juve), bensì per il miglior rinforzo a centrocampo in cui la Roma possa sperare. Adesso De Rossi è clinicamente guarito, ma in un caso così delicato non basta. Serve intanto la conferma delle sensazioni positive provate nel primo vero allenamento in gruppo, oggi la seduta è in programma alle 14.45, il resto verrà da sé.
L’influenza ha colpito anche Fazio, costretto a lavorare in palestra ieri, con Jesus ai box per almeno altri 20 giorni Di Francesco spera in un virus passeggero che gli permetta di schierare la coppia difensiva titolare con l’argentino assieme a Manolas, altrimenti chance per Marcano. Nzonzi e Florenzi si apprestano a tornare dal 1’, Under e Perotti condividono (all’incirca) i tempi di recupero, entrambi hanno cerchiato in rosso sul calendario l’8 febbraio, la sfida col Chievo con vista sugli ottavi di Champions.
Stadio della Roma, il ministro Toninelli conferma un intervento del Governo: “Il ponte di Traiano si farà”
IL TEMPO - MAGLIARO - «Confermo quello che ha detto Giuseppe Conte. Il ponte di Traiano è un'opera attenzionata. Se fosse necessario costruirlo questo Governo lo farà». Parola di Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture che, intervistato da RadioRadio, ha accennato al problema della costruzione del Ponte di Traiano, croce e delizia del progetto Stadio della Roma di Tor di Valle. In attesa della relazione finale del Politecnico di Torino che dovrà fugare i dubbi sulla mobilità del progetto così come modificato dalla Raggi e dai suoi, è sempre il Ponte di Traiano lo snodo attorno al quale si articolano tutte le questioni, politiche e tecniche. Toninelli ha citato il premier, Giuseppe Conte, che, sempre su domanda di RadioRadio, nella conferenza stampa di fine anno con i giornalisti, aveva fatto outing, «Sono tifoso della Roma, non mi sfidi su una debolezza o una passione» e, sul Ponte, aveva detto: «Non conosco così bene il dossier, se è un asse strategico essenziale il governo non si sottrarrà dopo tutte le necessarie valutazioni». E, attorno al Ponte, gira di fatto anche la relazione del Politecnico di Torino che, ovviamente, il Ponte non lo cita mai (non potrebbe da contratto) ma lo rende, almeno nella relazione preliminare, il gran convitato di pietra. Stesso discorso anche nei due Municipi, IX e XI, che, prima del voto finale in Consiglio comunale su variante e convenzione urbanistica, dovranno esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante sul progetto. E, i mal di pancia interni ai 5Stelle sono tutt'altro che sopiti.
Insomma, quando Conte a RadioRadio, disse: «la Giunta Raggi ha ottenuto un risultato fin qui meritorio. C'erano delle torri nel progetto iniziale, la riformulazione della giunta Raggi lo ha migliorato» forse non si è reso conto della contraddizione insita nelle sue affermazioni. Se il progetto nella versione Raggi fosse davvero stato migliorato rispetto alla versione Marino, non si spiega davvero come mai ci sia tutto questo gran dibattersi attorno all'unica vera decisione che la Raggi ha assunto: il taglio del Ponte di Traiano (e della metro) per arrivare a ridurre le cubature (le «tre torri» di Conte). Un taglio che, evidentemente, anche per il Governo tanto buono non deve essere se «l'opera è attenzionata, se è un asse strategico, questo Governo lo farà», con il copyright misto Conte/Toninelli. In fondo, però, l'attuale Governo del Cambiamento sta seguendo pedissequamente la strada già intrapresa dai suoi predecessori, in questo caso, due ministri Pd del Governo Gentiloni. Fu Luca Lotti, fedelissimo di Renzi e ministro dello Sport, a sbloccare l'impasse della Conferenza di Servizi con la famosa telefonata in cui annunciò la volontà di Palazzo Chigi di realizzare il Ponte di Traiano. Un annuncio cui, poi, seguirono anche le esternazioni del collega di Lotti, Graziano Delrio, predecessore di Toninelli alle infrastrutture. Entrambi si dissero pronti a porre sulle spalle del Governo l'onere di finanziare il Ponte di Traiano. Ovviamente, all'epoca il Governo Gentiloni era in uscita e le promesse elettorali costano poco, specie se poi non si è più al governo per mantenerle. Oggi Conte e Toninelli, al contrario, sono all'inizio dell'avventura alla guida del Paese e le promesse potrebbero essere portate all'incasso in tempi rapidi, specialmente se la relazione finale del Politecnico di Torino non fosse tutta bella, bella, bellissima ma non si discostasse troppo dal «catastrofico» della versione preliminare.
È sempre più ItalRoma
IL TEMPO - AUSTINI - L’ha detto e lo sta facendo. Il nuovo manifesto romanista di Monchi, ispirato anche da Di Francesco, ha il tricolore in copertina. “Ho capito - le parole del diesse - che è più opportuno prendere giocatori italiani. Tra gli acquisti fatti, spesso quelli che sono andati meglio sono loro. Non significa che trascureró il mercato estero, ma la Roma sarà in futuro molto italiana”. Il dirigente spagnolo e l’allenatore concordano su un ragionamento apparentemente banale ma per anni passato di moda in Serie A: i ragazzi cresciuti qui si adattano prima, faticano meno degli stranieri a districarsi nel campionato più tattico del mondo e difficilmente si sentono di passaggio. Così, a volte, l’aspetto economico non è del tutto predominante nelle scelte e su di loro si puó costruire una base di squadra duratura negli anni. In fondo, è quello che ha fatto la Juventus: da Buffon a Chiellini, da Barzagli e Bonucci fino a Marchisio e Pirlo, l’anima dei bianconeri è sempre stata italiana e attorno a loro si sono alternati campioni stranieri.
Quest’anno nella rosa della Roma sono nove gli azzurri, più il Primavera Alessio Riccardi fresco d’esordio in Coppa Italia. E se il record in campionato spetta al Frosinone, con 23 italiani davanti al Parma che ne ha 22, quelli che vestono giallorosso sono spesso titolari e ultimamente decisivi. L’esplosione di Zaniolo, lo scatto di Lorenzo Pellegrini, la crescita esponenziale di Cristante, i gol di El Shaarawy, l’affidabilità di Florenzi, l’utilità di Santon: punti di forza per Di Francesco, aspettando il rientro di De Rossi. Anche Luca Pellegrini - che ha rifiutato di andare in prestito al Cagliari per giocarsi qui le sue chance - e Mirante sono pronti a dare una mano quando servirà. Un blocco destinato non solo a essere confermato, ma si va verso l’ampliamento. Non è un mistero, infatti, che oltre all’argentino Barrios del Boca (smentite le offerte ventilate in patria), due obiettivi molto concreti dei giallorossi sono l’Atalantino Mancini per la difesa e il regista bresciano Tonali. Trattative in corso da mesi, per il centrale di Gasperini si è aperto un piccolo spiraglio in questa finestra di gennaio ma lo scenario più probabile resta il suo approdo in estate, a fronte di un investimento da 25 milioni complessivi. Per averlo prima il club di Pallotta dovrebbe reperire fondi da qualche cessione: difficile accada ora per Sanabria, destinato ad andare da Betis al Genoa solo in prestito. La Roma si è messa alla finestra e farà valere i suoi diritti, che siano la possibilità di acquistarlo a giugno per poi rivenderlo o l’incasso del 50% del prezzo di cessione. Anche gli spostamenti di Defrel o Machin potrebbero fruttare un tesoretto, c’è tempo fino al 31.
Intanto la Roma è in pole per avere Mancini a giugno ma c’è da sfidare una concorrenza agguerrita, guidata dal Bayern Monaco. Discorso ancor più complesso su Tonali, che il Brescia valuta già 30 milioni. Il play classe 2000 degli azzurrini piace a tanti, compreso Monchi che lo considera il profilo ideale per la Roma ma resta piuttosto cauto sulla riuscita dell’affare. C’entra fino a un certo punto il possibile passaggio di Marcucci alle “rondinelle”, sul mediano della Primavera ci sono anche Livorno e Reggina. Nel frattempo Monchi si dedica ai prossimi rinnovi di Zaniolo e Riccardi, da firmare a febbraio. Altri due mattoncini per una Roma sempre più italiana.
Figurina speciale e bagno di folla per Zaniolo
IL TEMPO - MENGHI - La Panini celebra Zaniolo con una figurina extra della raccolta Calciatori 2018-19: è la “giovane rivelazione” del campionato. E i tifosi sono già pazzi di lui: ieri al RomaStore di via del Corso in più di 300 hanno sfidato la pioggia per un autografo. “Mi fate sentire ogni giorno di più il vostro affetto”, ha detto il trequartista