Roma, tiro al bersaglio prima della Champions
GAZZETTA DELLO SPORT - La Capitale ha parlato, Milano risponderà? Anche la Roma ha fatto quel che doveva: bracca la Lazio, si prende almeno un paio di notti al quarto posto mettendo altra pressione all’Inter e sperando in una frenata del Milan, lancia l’operazione Championsscaldando Dzeko, sempre più attaccante di squadra, totale: un gol (il 5° in campionato, tutti in trasferta), un assist, il 4-0 sfiorato due volte. Manifesta superiorità di qualità, per la Roma: altri impegni diranno se è stata vera gloria. Ma intanto: tre gol, due legni(il totale sale a 12), capacità nella sua imperfezione di leggere i momenti per colpire un Chievo che ha detto un altro importante addio ai suoi sogni. Benino a tratti, mai bene bene, quasi sempre male dietro con l’8° gol beccato nel primo quarto d’ora, in totale nove nelle ultime tre partite, e per la prima volta dopo cinque partite un digiuno in casa: così è dura salvarsi. Il primo gol della Roma è stato un torto dei suoi a Di Carlo, che li aveva scongiurati di non ricadere in certe distrazioni difensive: un colpo di testa centrale di Nzonzi è diventato assist per El Shaarawy (7° gol personale al Chievo), stavolta impietoso nel leggere un errore difensivo collettivo, riassunto dal ciapanò di Bani e Frey. Tutti messi, o usciti, male e in ritardo: più che un buco una voragine. Un regalo, più che altro. Invece il secondo gol, quello del 2-0 (23° nei primi tempi in campionato: record), se l’è fatto da solo Dzeko, con un gol capolavoro per lettura, costruzione (uno-due richiesto a Karsdorp) e soluzione finale: sterzata su Hetemaj che lo sta ancora cercando e traiettoria disegnata in spazi ristretti, sul palo lontano. Il terzo gol porta la firma di Kolarov che si inchina ai tifosi giallorossi.
El Shaarawy rispetta la tradizione: ancora gol e vittoria
IL MESSAGGERO - Ieri Edin Dzeko ha indossato la fascia di capitano al braccio, come quel pomeriggio di fine gennaio a Bergamo quando si sbloccò segnando due gol. Come contro l’Atalanta anche ieri ha segnato Stephan El Shaarawy. Il Faraone è l’ammazza Chievo: settimo gol in carriera e undicesimo successo più due pareggi contro i veronesi. I giallorossi così ritornano al quarto posto anche complice la pochezza del Chievo, una sola vittoria dopo 23 giornate di campionato. A conti fatti, non varrebbe neppure la pena esaltarsi per il clean sheet se non fosse che è arrivato con la coppia Fazio-Marcano lì dietro. Da sottolineare che Zaniolo, impiegato da mezzala sinistra, ha beccato la terza ammonizione nelle ultime tre partite ed è entrato in diffida.
Dzeko: «Serata tranquilla? Con noi è difficile…»
IL MESSAGGERO - Dzeko sente profumo di Champions, che ha lasciato con quei cinque gol nel girone. Cinque, come le reti che avrebbe potuto fare al Chievo, ma alla fine ne arriva solo una. Cinque come quelle in campionato. Serata da 10. Poi c’è il numero 83, che rappresenta il numero di gol con la maglia della Roma, tanti quanti Delvecchio. Lui però non è soddisfatto: «Dopo la partita contro la Fiorentina non eravamo contenti nemmeno noi. Speriamo di riavere i nostri tifosi con il Porto, solo se siamo uniti ce la possiamo fare. E’ sempre difficile per noi avere serate tranquille: Mirante ha fatto una grande parata sul due a zero… Con il Milan abbiamo fatto vedere di essere forti e che possiamo essere una squadra compatta, con il Chievo abbiamo dato continuità con il risultato, non è mai facile vincere fuori casa in Serie A».
Kolarov, fischi dopo l’inchino. Ma Di Francesco: “Un gran gesto”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Aleksandar Kolarov, terzino della Roma, ha siglato il terzo gol del match con il Chievo. Il serbo dopo la rete messa a segno si è inchinato al settore ospiti romanista, il risultato? Una pioggia di cori al segno di “bastardo” e altre amenità. “Credo che Kolarov abbia fatto un gran gesto – ha ammesso Di Francesco – all’altezza della grande professionalità del calciatore. Ribadisco che ha giocato per un mese col piede rotto”.
Di Francesco loda Kolarov: «Ci mette dal nostro inviato la faccia»
IL MESSAGGERO - Torna la Champions e la squadra conferma la sua crescita. Di Francesco può sorridere: «E’ fondamentale l’apporto degli attaccanti per stare in campo in questo modo. Nella gestione della gara possiamo fare meglio, ma nell’insieme generale mi è piaciuto l’approccio della squadra. Dzeko? Ci esalta con grandi giocate, spero si sia tenuto qualche gol per martedì». Eusebio si sofferma sul caso Kolarov e sul suo inchino di pace verso il settore ospiti: «Sta rispondendo sul campo, con atteggiamenti e prestazioni. Credo che l’inchino fosse un gran gesto per chiedere scusa.Questo ragazzo ha giocato con le infiltrazioni per un mese, non riusciva a camminare. Delle volte si sbaglia ma ci ha sempre messo la faccia. Spero dia continuità alle prestazioni,ma non ho mai messo in discussione l’uomo».
Porto, torna Pellegrini. Olsen e Manolas stringeranno i denti?
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Martedì prossimo all’Olimpico si presenterà il Porto. Lorenzo Pellegrini recupererà senza dubbio per il match di Champions League. Ancora qualche incertezza per Olsen e Manolas alle prese coi rispettivi infortuni al polpaccio e, per il greco, alla schiena e al pube. L’impressione è che entrambi possano stringere i denti.
Stop dei baby giallorossi dopo 5 vittorie di fila. Il Chievo ne fa quattro
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo cinque vittorie consecutive la Roma Primavera di Alberto De Rossi si ferma. A rallentare la scalata alla vetta è il Chievo, che batte i giallorossi 4-3. Ora la Roma rischia il sorpasso dalla Fiorentina che potrebbe battere il Torino e agguantare il terzo posto. Le reti giallorosse portano la firma di Darboe, Riccardi e Cangiano.
Roma quarta con vista Champions
IL TEMPO - Massimo risultato col minimo sforzo. Mezz’ora di buona Roma sono bastati per espugnare Verona, rifilare tre gol al Chievo e portar via 3 punti che rimettono la Roma al quarto posto assieme alla Lazio e aspettando Atalanta e Milan. Un turno che rischia di cambiar poco alla corsa Champions, ma che significa molto per Di Francesco alla vigilia della partita più importante della stagione. Già perché martedì all’Olimpico arriva il Porto per l’ottavo di Champions League: partita che la Roma non può sbagliare.
Roma sente la Champions e si scatena con il Chievo. Resta aperto il caso Kolarov
CORRIERE DELLA SERA - La Roma questa volta non ci casca, non si fa rimontare dal Chievo e così risale al quarto posto in classifica insieme alla Lazio. In 18 minuti i giallorossi sono già 2-0 grazie ad El Shaarawy e Dzeko: entrambi i gol sono arrivati grazie a chiare distrazioni della difesa gialloblu. Infine ad inizio ripresa Kolarov ha chiuso la gara con il suo sesto sigillo in campionato, nessun altro difensore nei cinque massimi campionati europei ha segnato così tanto. Il serbo però anche ieri è stato il bersaglio di alcuni cori da parte dei tifosi giallorossi e sicuramente il suo inchinodopo la rete non ha aiutato. Di Francesco ha confermato il 4-3-3 che in fase difensiva diventa un 4-1-4-1. La maggior qualità della Roma è stata chiara fin dall’inizio e Dzekoha catalizzato la manovra offensiva: giocare con altri due attaccanti veri lo aiuta sicuramente a produrre più gioco. L’unico handicap che ci si porta dietro dal Bentegodi è ancora una volta la tensione tra squadra e ultrà: i giocatori al termine della gara sono stati fischiati: “Solo col Chievo, vincete solo col Chievo”. Chissà se martedì in Champions col Porto la situazione cambierà.
Ancora tanti fischi e Kolarov fa l’inchino
IL TEMPO - L’inchino di Aleksandar Kolarov verso i cinquecento romanisti del settore ospiti del Bentegodi è la sintesi di una serata surreale e per certi versi inedita nel rapporto tra tifosi, squadra e nello specifico giocatore-leader. Il 7-1 di Firenze ha rotto gli equilibri, così ieri dopo il gol del 3-0 al Chievo Kolarov ha ricevuto tanti fischi. La reazione del serbo è stata un inchino verso il settore giallorosso.
Di Francesco: “Sta tornando la mia Roma”
IL TEMPO - La Roma vince e non prende gol. Anzi: la Roma non prende gol e vince. Perché è dalla porta finalmente limpida, come non accadeva da Parma. “La partita di Coppa Italia ha rovinato un po’ tutto dal punto di vista mentale e dei giudizi, è stata una nota dolente. La squadra sta crescendo e sta tornando ad essere quella che vorrei però non basta” sono le parole di Eusebio Di Francesco al termine del match con il Chievo.
La Roma risponde, Di Francesco sorride: “Ora siamo pronti per il Porto”
CORRIERE DELLA SERA - Ieri nonostante il largo successo per 3-0 i tifosi presenti a Verona hanno continuato ad insultare Kolarov. Il serbo dopo il gol ha esultato facendo un inchino polemico verso il settore ospiti. Eusebio Di Francesco però a fine gara ha minimizzato l’episodio: “Sta rispondendo sul campo, con atteggiamenti e prestazioni. Credo che l’inchino fosse un gran gesto per chiedere scusa. Delle volte si sbaglia ma ci ha sempre messo la faccia“. La Roma ieri è tornata anche a non subire gol: “Durante le partite si possono lasciare dei minuti agli avversari, puoi soffrire. Ma siamo partiti bene e nel secondo tempo l’abbiamo chiusa. Potevamo fare più gol, spero che ce li siamo tenuti per il Porto. El Shaarawy deve essere la nostra arma in più ed arrivare in doppia cifra“.