"Cori razzisti? Niente stop alle partite"

IL MESSAGGERO - MANGANI - Sì al ritorno delle trasferte collettive dei tifosi, no alla chiusura degli stadi e alla sospensione delle partite in caso di cori offensivi. Matteo Salvini la pensa così, e insieme con il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, a conclusione del vertice che ha visto il mondo del calcio presente alla riunione, ha ribadito la volontà di sradicare «seimila delinquenti», ma di farlo tentando di «responsabilizzarli». Così l'idea è di ripristinare quelle trasferte collettive che riempivano interi vagoni dei treni di scalmanati e che sono state interrotte dopo gli incidenti mortali e le proteste dei capotreno che non ce la facevano più a contrastare vandalismi e rappresaglie. L'elemento di novità, però, sarà quello di recuperare la trasferta vecchia maniera, ma di introdurre la figura di un responsabile civile: un organizzatore che si assume il compito di tenere l'ordine, e che altrimenti ne risponderà in prima persona. Inoltre il biglietto nominativo per il match dovrà coincidere con quello indicato sul ticket del viaggio.

I CONTRASTI - Salvini, poi, vedrebbe bene delle partite giocate di giorno, che consentirebbero un maggiore controllo. Ma su questo punto e su quello della sospensione del match i pareri tra i responsabili dell'ordine pubblico e il mondo del pallone, Figc in testa, non collimano. Le diurne sono difficili perché le società avrebbero problemi di diritti tivù. E poi, al contrario del ministro, la Federazione vorrebbe una linea più dura in campo, con le partite sospese se si superano i livelli di ordine e sicurezza. Insomma, il discorso è aperto, qualche idea è stata messa in campo, ma il lavoro da fare è ancora tanto. Salvini - memore dei suoi trascorsi nelle curve per seguire il Milan - ribadisce la linea dialogante con i tifosi. «Si tratta di seimila disgraziati, contro i 12 milioni di persone che seguono la partita in assoluta tranquillità», insiste. E per questa ragione nei loro confronti - ha aggiunto Giorgetti - «è importante lavorare sulla certezza della pena, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie». Il tavolo tecnico ha prodotto una serie di proposte che sono state illustrate dal presidente federale Gabriele Gravina. Si va dal potenziamento e il rafforzamento del ruolo degli steward e degli Slo, i Support Liaison officer, trait d'union tra i tifosi e le società, finora relegati a un ruolo minore, al concorso per creare le condizioni per il miglioramento degli impianti (abbattimento delle barriere architettoniche e dei divisori). Con qualce novità che costituirebbe una rivoluzione dal punto di vista dell'ordine pubblico e della sicurezza e che è legata a due servizi: Crowd monitoring e Fan zone. Il primo ha l'intento di coinvolgere diversi ambassador, ovvero le sentinelle del tifo, che dovranno presidiare il web attraverso attività che tirino dentro tutti i tifosi. Il secondo, la Fan zone, è qualcosa che renderebbe la zona stadio simile a quella dei circuiti di Formula Uno, dei Mondiali della Fifa o delle grandi competizioni Uefa. Prevede la creazione di zone circoscritte in un luogo di rispetto prima dei tornelli, dove i club sono responsabili e possono gestire le attività di vendita del merchandising e non solo.

L'ARBITRO - Il decalogo prevede anche un Daspo più efficace con obbligo di firma o servizi sociali in prossimità e durante le gare, e la semplificazione della procedura per la sospensione della partita. La decisione non spetterà all'arbitro, «che già passa i suoi guai, ci sono stati 600 arbitri feriti», sottolinea Salvini. Verrà fatto un primo richiamo con l'altoparlante a gioco fermo e a centrocampo, poi un successivo richiamo negli spogliatoi (con la responsabilità per la sospensione sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio). Inoltre verranno incentivati comportamenti virtuosi da parte dei «tifosi sani», come li definisce il ministro, anche sotto forma di esimenti. Insomma, cori o applausi che stigmatizzino in maniera evidente gli atteggiamenti più beceri. Fermo restando che sulla sospensione del gioco il no del Viminale rimane netto: «È un tema molto scivoloso - dichiara ancora Salvini -: rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Sarebbe la resa dello Stato. Il tifoso che sbaglia deve pagare personalmente, e se sbaglia il tesserato il pagamento sarà doppio perché ha responsabilità in più, ma no a sanzioni collettive, non è giusto che paghi un club, un'intera tifoseria o una città».


De Rossi, manca ancora la luce in fondo al tunnel dell'infortunio

IL MESSAGGERO - CARINA - Due le parole d'ordine: attesa e pazienza. Daniele De Rossi è fermo dal 28 ottobre, quando fu costretto alla fine del primo tempo nel match contro il Napoli a chiedere la sostituzione. Forse, all'epoca, non pensava nemmeno lui che questo ko potesse trasformarsi «nell'infortunio più grave della mia carriera». Un tunnel dal quale fatica ad uscire. Ieri, dopo aver svolto l'ennesima seduta in palestra a Trigoria, s'è recato a Villa Stuart per un consulto (dove ha svolto una risonanza magnetica) programmato da tempo. Che fosse di routine è confermato dall'assenza del Professor Mariani che dunque non lo ha visitato, trovandosi negli Usa. Il capitano giallorosso, pur di rientrare, le sta provando tutte. Ha rinunciato alle vacanze alle Maldive con la famiglia per curarsi e continuare a seguire il programma stilato dallo staff medico. A inizio dicembre, s'è sottoposto anche ai fattori della crescita, pur di uscire da quello che ormai s'è trasformato in un calvario. Ci vuole però tempo. Perché ad oggi, va avanti a sensazioni. Un giorno sta meglio, un altro peggio con la costante che appena prova a forzare la corsa, avverte ancora dolore. La cisti meniscale sommata alla lesione della cartilagine non gli danno tregua. Proprio per questo motivo, appare inutile stilare prognosi, visto che nessuno è in grado di dare certezze sul ritorno. Nemmeno Daniele che ad inizio anno s'è lasciato andare ad un laconico «ci vuole ancora tempo, sono ancora indietro». A fine ottobre, nel ventaglio delle possibilità volte a risolvere il problema, gli era stato proposto l'intervento chirurgico. Il calciatore, però, ha preferito rimandare perché operarsi gli avrebbe fatto perdere l'intera stagione. Tra l'altro confidava di poter arrivare in qualche modo alla fine del campionato per poi prendere una decisione che avrebbe riguardato inevitabilmente il suo futuro da calciatore. Tagliato il traguardo dei 35 anni, De Rossi è il primo a sapere che con la cartilagine non si può scherzare: «Se dovesse nuovamente lesionarsi, sarebbe gravissimo», ha ammesso a Dazn.

ASSENZA PESANTE - Come se ne esce? L'unica medicina, bypassando per ora l'intervento, è la pazienza. Anche perché il ricorso ai fattori della crescita serve per migliorare soltanto la funzionalità dell'articolazione. Per intenderci: pur soffrendo di una patologia degenerativa, la cura permette esclusivamente di fare in modo che le componenti articolari soffrano meno, avvertendo meno attrito quando sono sollecitate da uno sforzo come può essere la semplice corsa. I progressi quindi non sono anatomici ma volti a fare in modo che il calciatore avverta meno dolore al ginocchio, migliorandone la funzionalità. Per capire la (sospirata) inversione di rotta, non servirà molto. Basterà assistere agli allenamenti della Roma. Quando De Rossi riuscirà a correre seriamente (e non in modo blando) per 5-6 giorni consecutivi senza avvertire dolore, i discorsi cambieranno. Di Francesco lo aspetta. In tempi non sospetti s'era lasciato sfuggire come Daniele fosse «l'unico regista che ho in rosa». Ora sta adattando Cristante ma è chiaro che l'assenza del capitano, pesa anche a livello di rotazioni. E condizionano le scelte di mercato.


Salvini: «Contrario a stop partite per i cori»

LEGGO - BUFFONI- I numeri dell'ultimo anno dicono che il calcio è uno sport sano - ha detto Salvini- Il numero feriti si è ridotto del 60% tra i tifosi, del 50% tra la polizia tra gli steward si sono azzerati. Il numero dei denunciati si è ridotto del 40%, degli arrestati dell'80%. Ogni weekend ci sono 12 milioni di tifosi che si spostano e seguono gli eventi sportivi e 6 mila teppisti, da non confondere con i veri tifosi che sono il 99 per cento». Così il ministro degli Interni Salvini al termine del vertice tenuto presso l'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive convocato in seguito ai fatti tragici a margine di Inter-Napoli del 26 dicembre, costati la vita a un tifoso. «L'obiettivo è sradicare la violenza dentro e fuori lo stadio con ogni mezzo: più competenze e potere agli steward, uniformità delle sanzioni da parte dell'ordine pubblico e delle questure in tutta Italia e dei permessi di ingresso. E poi - aggiunge Salvini - serve una nuova legge per consentire alle società di fare i propri stadi, con camere di sicurezza per mettere dentro i delinquenti».
Su come perseguire i facinorosi la ricetta la fornisce il sottosegretario con delega allo sport Giorgetti: «Certezza delle pene e la possibilità di arrivare ai giudizi in tempi strettissimi, la famosa direttissima. Vanno anche immaginate aggravanti per i reati commessi in manifestazioni sportive e una diversa accezione delle sanzioni accessorie». Assolutamente da escludere lo stop ai match in caso di cori razzisti: «È un tema molto scivoloso - ha detto Salvini - Rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione su qual è un coro razzista e quale non è». Per Salvini non va criminalizzato il mondo del tifo organizzato: «Sono assolutamente contrario alla chiusura degli stadi e al divieto di trasferta perché è la resa dello Stato». Però per le gare a rischio scontri sarebbe meglio anche per Salvini evitare i match in notturna: «Auspicherei che Genoa-Milan, di cui conosciamo le problematiche fra tifoserie, si giocasse di giorno». Infine una battuta su Juve-Milan a Gedda: «È un ossimoro che la Supercoppa italiana si giochi in Arabia tra veli e burka. Non guarderò la partita».
«Dobbiamo fare un decalogo sulle frasi razziste», ha detto il presidente della Lazio Lotito presente all'incontro. «Gli adesivi su Anna Frank? È molto più grave chi uccide per una partita che cinque figurine trovate tre giorni dopo all'interno dello stadio. Abbiamo creato un mostro su una cosa che non esisteva».


Buon compleanno Davide: l'abbraccio di tutto il calcio

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un collage di piccole foto di Astori e della Fiorentina, una accanto all’altra, a comporre un’immagine più grande. Raffigurante proprio lui, Davide. Elegante e sereno, con la sua maglia viola addosso. Il capitano ieri avrebbe compiuto 32 anni e la Fiorentina ha deciso che questa era l’immagine da pubblicare al mondo per ricordare un ragazzo speciale che non c’è più. Semplice anche la didascalia sotto la foto del profilo instagram ufficiale viola, «#DA13 sempre con noi», con un cuoricino viola accanto. (...) Sempre con noi, auguri capitano» lo striscione dei tifosi viola apparso sul cancello del Franchi. Messaggi da tutto il mondo del calcio. Le ex squadre di Astori, dalla Roma al Milan («Sarà sempre nei cuori e nei pensieri di ogni rossonero») passando per il Cagliari («A te caro Davide il nostro pensiero», con due bambini con la maglia numero 13 di Cagliari e Fiorentina che si abbracciano). (...).


Roma, il colpo sta al centro

IL MESSAGGERO - TRANI - De Rossi ancora non corre. E nessuno, nè lo staff medico nè il diretto interessato, può avere alcuna certezza sul giorno in cui il capitano potrà riprendere il suo posto in mezzo al campo. La Roma ha bisogno della sua presenza che incide nel gioco e nello spirito del gruppo. Ecco perché la priorità, proprio alla luce del periodo di inattività di De Rossi che al momento non è possibile calcolare con precisione, è il centrocampista. Monchi, su input della proprietà Usa, lo deve cercare low cost. Ma non può essere contemporaneamente low profile. Così il ds ha deciso di tornare su un giocatore, almeno ultimamente, ignorato, richiamando il Porto per Herrera, mediano classe 90 in scadenza di contratto a fine giugno. L'obiettivo è mirato: Di Francesco, in 17 delle 25 partite stagionali, ha scelto il 4-2-3-1.

PISTA COMPLICATA - Il messicano è l'ideale per questo sistema di gioco. E quindi per giocare accanto a Nzonzi o Cristante, permettendo a Lorenzo Pellegrini di restare più avanti, nel ruolo di trequartista .Monchi, per ora, ha incassato il no del Porto. Che non vuole cedere il suo titolare alla prossima avversaria negli ottavi Champions. Atteggiamento comprensibile e da mettere in preventivo. Il ds, però, insiste: meglio 7-10 milioni oggi che niente in estate, quando il calciatore se ne andrà da svincolato. Lo stesso Herrera, però, non è più convinto di partire in questa sessione invernale di mercato: a fine stagione spunterebbe sicuramente un ingaggio migliore, andando via a costo zero. Il Milan gli ha già detto che è pronto ad accontentarlo a giugno. L'alternativa rimane Bennacer, anche se l'Empoli non lo vuole liberare a gennaio. Accardi, ds del club toscano, ha addirittura negato l'offerta giallorossa. Piace il brasiliano Thiago Mendes, 26 anni, regista del Lille, trattato a luglio dalla Lazio e a dicembre dal Monaco: possibile il prestito con riscatto a 20 milioni. Tentativo pure per de Roon dell'Atalanta, incedibile per Gasperini.

RILANCIO IN VISTA - Il monte-ingaggi, da abbassare su richiesta di Pallotta, frena Monchi. L'Inter è pronta a far partire Miranda, ma vuole 5 milioni. Niente prestito, dunque. Il centrale, 34 anni, prende 3,5 milioni, stipendio che la Roma, se partirà Marcano, non può concedergli. Come, sempre per non far lievitare il costo del personale, non ha intenzione di incontrare gli agenti di Manolas e Pellegrini per potenziargli il contratto, magari alzando le loro clausole (rispettivamente di 36 e 30 milioni), valide solo in estate. Dall'Inghilterra, nuovi rumors sulla proposta fatta dallo United a Manolas: contratto quinquennale da 6 milioni netti a stagione, con il difensore che andrebbe a guadagnare il doppio. A giugno, invece, il ds giallorosso si concentrerà su Mancini, difensore dell'Atalanta, e su Piatek, centravanti del Genoa. Karsdorp, intanto, può finire in Belgio.


Occasione Herrera: c'è anche il Milan

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La sensazione è che i movimenti rossoneri si concentreranno negli ultimi giorni del mese. D’altra parte il mercato di gennaio è complicato da maneggiare e nel caso del Milan, ammanettato dai vincoli del Fair Play finanziario, lo sarà ancora di più. Gli obiettivi sono chiari e dichiarati: un centrocampista e un attaccante in grado di giocare centrale ed esterno. (...) Herrera, da quanto è filtrato nelle ultime ore, è uno dei nomi sottolineati col pennarello rosso sul taccuino di Leonardo. Essenzialmente per due motivi: il primo è che si trova nella seducente condizione di gratuità. Il contratto scadrà a giugno e i tentativi per prolungare il rapporto non sono andati a buon fine perché non è stato trovato l’accordo economico. Il secondo motivo è tecnico: il messicano è un incontrista che può giocare sia da interno che da mezzala, e volendo anche da centrocampista più offensivo. (...) Ovviamente, poiché stiamo parlando di un parametro zero, è una situazione che fa gola a molti. In Italia il Milan dovrà vedersela con la concorrenza della Roma, che gli sta dietro da tempo. Il messicano in particolare è ritenuto ideale per il nuovo 4-2-3-1, da piazzare davanti alla difesa.


Coppa e Champions: ancora poco interesse

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Poco meno di 9mila biglietti per la partita contro l’Entella della settimana prossima, circa 23mila per quella contro il Porto di febbraio: la voglia di Roma c’è, ma non è ancora tantissima. (...) Oggi alle 10 inizia la vendita libera, per riempire l’Olimpico c’è tempo fino al 12 febbraio.


Ieri prima seduta per preparare la sfida all'Entella

IL TEMPO - MENGHI - Prova bilancia, pranzo e primo allenamento a Trigoria per i giallorossi al rientro dalle vacanze. Di Francesco ha suddiviso il lavoro tra palestra e campo, dove i giocatori hanno svolto un richiamo atletico in vista della ripresa del campionato e, prima ancora, dell'impegno in Coppa Italia in programma lunedì all’Olimpico contro la Virtus Entella. Manolas, Coric e Santon erano partiti infortunati, hanno seguito un piano personalizzato durante le ferie e al ritorno hanno fatto un individuale in campo: tutti e tre dovrebbero riuscire a recuperare in tempo per la prima partita del 2019 e mettersi a disposizione dell'allenatore. Assente per via di una sindrome influenzale El Shaarawy, piccolo ritardo concordato con la società per gli argentini Pastore e Perotti, che hanno saltato il momento conviviale coni compagni e si sono presentati al centro sportivo solo nel pomeriggio, allenandosi da soli in palestra. L'esterno ex Genoa è atterrato intorno alle 16 nella capitale, sul volo ha incrociato il laziale Caceres, pure lui assente alla ripresa a Formello, e si è diretto subito a Trigoria mentre la famiglia tornava a casa. Oggi i giallorossi torneranno in campo alle 10.30 e si alleneranno sempre di mattina questa settimana, in cui è stata fissata anche una doppia seduta domani. In Coppa Italia dovrebbe ritrovare spazio il portiere Mirante, che ha esordito in Champions in maglia Roma a Plzen e ora potrebbe tornare a difendere i pali contro l’Entella. Di Francesco riflette sul turnover, dopo l’emergenza torna l’abbondanza soprattutto davanti: un bel «problema».


La decisione del gip: "Piovella omertoso e rischio di scontri, resti in carcere"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Niente domiciliari, il «Rosso» resta in carcere. Marco Piovella non esce perché, dice il Gip, «ha seguito le regole dell’omertà» dell’ambiente ultrà, perché da casa può costituire un «forte ostacolo all’individuazione del responsabile della morte di Daniele Belardinelli» e perché il suo «atteggiamento» può aumentare i rischi che scontri come quelli antecedenti a Inter-Napoli «possano ripetersi in altre trasferte dei tifosi, anche per volontà di rappresaglie». (...) Intanto fra Milano e Napoli continuano le indagini sul blitz di via Novara contro la carovana di macchine e minibus dei tifosi azzurri. Gli inquirenti avrebbero individuato tutte le auto del convoglio, e si stanno concentrando su quelle di colore scuro. Oltre alla Volvo V40 - già sequestrata - è stata bloccata una seconda vettura, di cui è imminente il sequestro. Potrebbe essere quella che ha investito Belardinelli, mentre la Volvo gli sarebbe passata sopra quando era già a terra. Identificato anche il tifoso che era al volante, un amico del 25enne che aveva fornito l’auto (di proprietà del padre). Tutti e quattro gli occupanti la vettura però negano l’investimento. (...).


Lo United sempre forte su Manolas. Idea Barrios

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Difficile sorprendersi. In tempi di mercato «low cost», a Roma è più facile che faccia notizia il mercato in uscita che quello in entrata. Per questo nell’universo giallorosso si parla più dell’assalto del Manchester United a Manolas – confermato ieri anche dal «Sun» – che di altro. D’altronde, il greco ha una clausola di rescissione da 36 milioni (ma valida nella sessione estiva) e i «Red Devils» sarebbero pronti a offrirgli un ingaggio di circa 6 milioni a stagione. Una cifra che renderebbe complicato per la Roma ridiscutere il contratto. Ma il d.s. Monchi – che ieri ha avuto a Trigoria il classico incontro con Di Francesco, ma senza i veri e propri crismi di un vertice di mercato – ovviamente guarda anche lui all’estate. Per questo, oltre ai noti contatti già presi con l’Atalanta per Mancini (25 milioni la richiesta) e il corteggiamento discreto per Rugani della Juve, si è mosso anche per avere De Roon col club bergamasco ed Herrera col Porto. (...)  Nei sondaggi svolti nei giorni scorsi restano sempre importanti Bennacer dell’Empoli e Meité del Torino, anche se nessuno dei due club ha intenzione di cederli prima dell’estate. Cresce anche l’interesse per Wilmar Barriosil centrocampista colombiano del Boca Juniors. (...).


Nzonzi sempre De Rossi ancora fermo per il francese è vietato riposare

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Far riposare Nzonzi? Casomai ne riparliamo dopo la sosta». Era il 28 dicembre scorso, vigilia di Parma-Roma. Oggi, dieci giorni più tardi e con la sosta oramai quasi alle spalle, Eusebio Di Francesco ripenserà anche a quei propositi lì, esposti poco prima dell’ultima fatica agonistica del 2018. Anche se poi di occasioni vere per dare un turno di riposo al centrocampista francese all’orizzonte sembrano essercene francamente poche, considerando l’importanza che avrà ogni match della Roma da qui a fine stagione. (...) Il mediano francese, infatti, viene da 19 partite consecutive (tra campionato e Champions League), di cui ben 16 giocate per intero (ha lasciato il campo in anticipo solo contro Real Madrid, Viktoria Plzen e Juventus, ma sempre per pochi minuti). Un’infinità, senza mai una pausa. (...) Anche perché proprio De Rossi ieri è andato a Villa Stuart per fare una risonanza magnetica di controllo al ginocchio destro, quello dove ha il problema alla cartilagine che lo tormenta oramai dal 28 ottobre scorso (Napoli-Roma). Una visita di routine, già programmata nel tempo, anche se la situazione del capitano della Roma sembra davvero non riuscire a migliorare. (...) Allora Nzonzi sarà costretto a fare ancora gli straordinari, se non fino alla fine poco ci manca. A meno che, appunto, il mercato non porti un centrocampista in più, quello che si aspetta Di Francesco. Altrimenti, l’unica altra soluzione per far riposare Steven (ma anche Bryan Cristante) è l’eventuale arretramento di Lorenzo Pellegrini in mediana, ruolo che ha già svolto a Sassuolo negli anni scorsi. (...).


Vacanze finite: solo palestra per De Rossi

IL CORRIERE DELLA SERA - Finite le vacanze di Natale, che per molti calciatori sono state di lavoro, ieri la Roma si è ritrovata a Trigoria per la ripresa degli allenamenti. Per la gara di lunedì in Coppa Italia contro la Virtus Entella - ma ancora di più per quella di sabato 19 in campionato contro il Torino - Di Francesco conta di recuperare definitivamente tutti gli infortunati che negli ultimi tempi non hanno potuto dare il loro contributo. Unica e dolorosa eccezione Daniele De Rossi, che continua a lavorare duramente ma per il quale non è ancora stata ipotizzata una data per il rientro. (...) individuale in campo perSanton, Coric e Manolas. Il difensore greco, che recentemente ha affidato la sua procura a Mino Raiola e che ha una clausola (valida solo nel mercato estivo), è il nome più chiacchierato di questa sessione di calciomercato. Secondo il tabloid inglese The Sun, il Manchester United sarebbe pronto a giugno a pagare la clausola rescissoria e avrebbe pronto per il difensore greco un contratto da 6 milioni di euro netti all’anno (...).