Gennaio a testa bassa

IL TEMPO - BIAFORA - Domani mattina si riapriranno i cancelli di Trigoria, con i giocatori che torneranno al lavoro in vista di un mese che può essere decisivo per il futuro della stagione della Roma. Lo scorso gennaio è stato caratterizzato dalla lunga sosta dovuta alle partite disputate tra Natale e Capodanno, un esperimento bocciato immediatamente: i giallorossi, nelle sole quattro partite disputate nelle prime settimane del nuovo anno avevano ottenuto due vittorie, un pareggio, uscendo infine sonoramente sconfitti in coppa contro la Fiorentina. Fonseca vuole fare sicuramente meglio di quanto visto con Di Francesco e ha catechizzato i calciatori sulla necessità di ricaricare le batterie in vacanza, senza però sgarrare rispetto alla tabella di allenamenti fornita ad ogni elemento della rosa. Ovviamente sarà la bilancia dello staff atletico a dare le risposte decisive sul comportamento dei singoli, ma più o meno tutti i giocatori hanno pubblicato sui social foto e video degli allenamenti giornalieri andati in scena a cavallo di Natale. Fonseca si augura di ritrovare sin da subito una squadra in palla fisicamente e di recuperare qualcuno dei giocatori restati in infermeria a dicembre: il portoghese vuole dare uno scossone positivo alla stagione nelle cinque partite in programma dal 5 al 26 gennaio, con la speranza di giocarne una in più a fine mese. La Roma aprirà il 2020 contro il Torino di Mazzarri, che a due partite dal giro di boa del campionato ha collezionato 21 punti e occupa il 10° posto in classifica a braccetto con il Milan. La sfida contro i granata sarà una partita più che sentita anche per il ds Petrachi, che perla prima volta affronterà il suo passato, con cui è ancora in ballo la questione del possibile deferimento da parte della Procura Federale. Superato lo scoglio Torino la Roma è poi attesa dal secondo match consecutivo casalingo, quello contro la Juventus. Dopo il pareggio con l'Inter per Fonseca e i suoi ci sarà l'occasione di cercare il colpaccio contro una grande: da inizio stagione i giallorossi hanno infatti vinto soltanto contro il Napoli tra le prime otto squadre in classifica. Il 16 gennaio il club di Trigoria sarà invece impegnato nella trasferta di Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, una competizione colpevolmente sottovalutata nelle ultime stagioni. Florenzi e compagni (Dzeko è squalificato) saranno spinti dalla voglia di alzare un trofeo e di riscattare l’ultimo ko dell’anno, consapevoli che in caso di passaggio del turno affronteranno (il 29 gennaio è la data per ora indicata) con ogni probabilità la Juventus, impegnata con l'Udinese. A chiudere il ciclo del primo mese del 2020 ci sono la sfida con il Genoa e soprattutto il derby con la Lazio, una partita che potrebbe decretare chi è la vera terza forza della Serie A. Con le società di Preziosi e Lotito si aprirà il girone di ritorno e Fonseca intende mostrare a tutti la crescita della squadra rispetto allo scorso agosto.


Ore decisive per la vendita a Friedkin

IL TEMPO - BIAFORA - Nonostante siano giorni di festa proseguono spedite le trattative sull'asse Houston-Boston per il passaggio della maggioranza delle azioni della Roma. Friedkin e Pallotta anche nelle ultime ore hanno portato avanti i colloqui riguardanti il club giallorosso, ma in questo momento da tutte le parti le bocche sono cucite. Il silenzio dei due diretti interessati e le mancate smentite alle dichiarazioni di uno degli avvocati coinvolti nell’affare sono indicativi: la situazione sa tanto di calma prima della tempesta, che potrebbe scatenarsi a partire da domani. Terminato il weekend riprenderanno a lavorare alacremente tutti gli advisor coinvolti nella discussione ed è possibile che già prima di Capodanno arrivi la svolta decisiva tanto attesa sin dal giorno in cui la Roma aveva confermato direttamente l’esistenza di «contatti preliminari con potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l'opportunità di un possibile investimento in AS ROMA SPV LLO». Ovviamente prima del 2020 non si arriverà ad alcuna firma sui contratti, ma è possibile che Friedkin presenti alla controparte un'offerta vincolante con un termine in esclusiva per scrivere, negoziare e sottoscrivere i contratti.

Intanto sul fronte mercato c'è da registrare che Nzonziha espresso la sua preferenza per un ritorno in Premier League nonostante sul centrocampista francese ci sia il forte pressing del Lione di Garcia, che vuole rilanciarsi in campionato e dare filo da torcere alla Juventus in Champions. Da Bologna piovono invece smentite su una trattativa per Juan Jesus: Sabatini, dirigente degli emiliani, non ama riprendere giocatori già acquistati in possato.


Roma, ora Friedkin alza la posta

GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma è ad un passo da una svolta storica. Dopo 9 anni, infatti, è al capolinea l'era Pallotta, a cui subentrerà il connazionale Dan Friedkin. I due hanno ricominciato a parlarsi e lo stanno facendo direttamente dagli Stati Uniti, da Houston a Boston. Pallotta e Friedkin vogliono abbattere quel muro di 50 milioni che li divideva tra la richiesta dell’attuale patron giallorosso (800 milioni inclusi debiti che ammontano a 272 milioni e futura ricapitalizzazione da 150) e l’offerta del magnate texano (750 milioni).

Nelle ultime ore quest’ultimo ha alzato l’offerta a 770, alcuni dicono 780 milioni, e la forbice ormai è minima. Qualora arrivasse il deal, ci vorrà del tempo comunque perchè dovranno essere perfezionati i vari contratti con le dodici società che gravitano intorno alla As Roma Spv Llc. E’ certo che non ci saranno scossoni dirigenziali, e qualcuno vocifera che con Friedkin potrebbe riavvicinarsi il ritorno di Daniele De Rossi.


Hysaj si allontana. La Juve pensa ad uno scambio con De Sciglio

GAZZETTA DELLO SPORT - Non sembra essere quello di Hysaj il nome del prossimo rinforzo della Roma. Il terzino del Napoli è infatti uno dei nomi monitorati da Petrachi, ma negli ultimi giorni è finito nel mirino della Juventus che potrebbe chiudere l'operazione in poco tempo. I bianconeri starebbero pensando ad uno scambio con De Sciglio, che in azzurro potrebbe trovare più spazio. Alla Juve invece Hysaj ritroverebbe Sarri, che lo ha lanciato in Serie A ai tempi dell'Empoli.


Altobelli: "Le romane stanno facendo bene. La Roma gioca bene ed ha giovani importanti"

Alessandro Altobelli, storico bomber dell'Inter e della nazionale, ha parlato della corsa scudetto in Serie A sulle pagine de Il Resto Del Carlino:

"Io terrei in considerazione le romane. Stanno facendo bene in campionato, la Lazio ha battuto due volte in poche settimane la Juventus. La Roma gioca bene e ha giovani importanti. Sono forti, daranno del filo da torcere. Forse pochi potevano aspettarsi questo rendimento da parte di entrambe, ma adesso sono lì a poca distanza dalla vetta e non c’è da aspettarsi un loro rallentamento".


Raggiunto un accordo di massima per la cessione della Roma. A breve il comunicato (foto)

Sembra ormai fatta per il passaggio di proprietà della Roma da Pallotta a Friedkin. I due, come riferito da Filippo Biafora de Il Tempo sul proprio profilo Twitter, hanno raggiunto un accordo sulla base di 580 milioni più debiti ed aumento del capitale.
Un comunicato ufficiale è atteso in breve.

 

18:20 -  (ANSA) - ROMA, 29 DIC - La Roma sta per passare di mano, da un americano a un altro. Manca ancora l'ufficialità, e forse bisognerà attendere un po', ma la fumata bianca è vicina, col presidente James Pallotta pronto ad accettare l'ultimo rialzo messo sul piatto dal magnate texano Dan Friedkin per subentrare alla guida del club. L'intesa verbale tra le parti, in attesa delle cifre esatte, sarebbe stata raggiunta sulla base di oltre 750 milioni di euro inclusi i 270 milioni di debiti della società e i 150 milioni già previsti per la ricapitalizzazione. (ANSA).

17:32 - Come riportato da Sky Sport, il comunicato che diramerà la Roma non sarà quello che sancirà il definitivo passaggio di proprietà tra Pallotta e Friedkin. Infatti, la nota che emetterà la società giallorossa è un passaggio doveroso richiesto dalla Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) dal momento che la Roma è una società quotata in borsa. 

 


Fonseca: "Sono molto contento della squadra e della Serie A. Penso che il 2020 possa essere meglio del 2019"

VIRGINIA RIFILATO - Paulo Fonseca, tecnico arrivato in estate per riportare in alto in campionato i giallorossi, ha rilasciato una lunga intervista riportata dal quotidiano sportivo Gazzetta Dello Sport, in cui ha parlato di questi suoi primi mesi nella Capitale, di cui è innamorato, degli obiettivi stagionali e futuri che vuole cercare di raggiungere e della situazione di Florenzi. Queste le sue parole:

Quali sono i suoi riferimenti da tecnico?
"Fino a 26-27 anni non pensavo alla panchina. Poi ho iniziato a vedere le cose diversamente, ero interessato a tutto ciò che facevamo come lavori ed esercitazioni. Ma in Portogallo la svolta è stata Mourinho, il più grande allenatore della nostra storia. Ci siamo parlati poche volte, ma c'è un rapporto di reciproco rispetto. Lui ha segnato una trasformazione, un nuovo modo di concepire gli allenamenti, lui e il professor Vitor Frade sono stati dei riferimenti per allenatori come me, che iniziavano la carriera. Personalmente non ho mai copiato nessuno, ma sono stato influenzato da tutti gli allenatori avuti. Su tutti due: Jean Paul, che nelle giovanili dello Sporting Lisbona ha scoperto Quaresma e Cristiano Ronaldo, e Jorge Jesus, ora al Flamengo"

Lei è arrivato alla Roma in un momento non facile, con la tifoseria in subbuglio per gli addii di De Rossi e Totti. Ha mai pensato che con loro tutto potesse essere più facile?
"Non ci ho mai pensato, quando mi è stata offerta la Roma loro non c'erano già più. Sono stati due grandissimi giocatori, è facile immaginare che se fossero qui sarebbero coinvolti nel processo e, vista la loro qualità, aiuterebbero squadra e gruppo a salire di livello. A me piace costruire il gioco dal basso e il miglior De Rossi si sarebbe integrato bene nel nostro gioco. Certo, ora è in età avanzata e non più al 100%, ma al top lo abbiamo apprezzato tutti."


È una difficoltà in più il fatto che parte della tifoseria non ami il presidente Pallotta e che lui non venga a Roma da quasi seicento giorni?
"Io da parte dei tifosi percepisco un calore molto forte. Il seguito è impressionante. Sono fantastici. Tutti gli allenatori vorrebbero questo sostegno. È vero che Pallotta non è qui fisicamente, ma s’informa ogni giorno sull'andamento della squadra. E poi oggi il calcio è cambiato, nel mondo ci sono tanti esempi di altri club in cui i presidenti vivono in altri paesi. Non credo che questo costituisca un problema per la Roma o influenzi il nostro lavoro. Pallotta non c'è, ma si sente."

È arrivato nella stagione più aperta degli ultimi anni. Ha l'impressione che con qualche ritocco anche la Roma possa lottare per lo scudetto?
"Penso che non sia giusto creare grandi aspettative. Meglio vivere con senso della realtà. Siamo all'inizio di un percorso. C'è un allenatore nuovo, un direttore sportivo nuovo, tanti giocatori sono arrivati e tanti sono andati via. Sono soddisfatto dell'andamento della squadra, ma sarebbe ingiusto creare questa pressione. Non vale la pena fare piani a lungo termine quando la prossima partita è sempre la più difficile. Sopratutto qui in Italia, dove l'ultima in classifica può battere la prima. Comunque, ho la consapevolezza che la Roma stia crescendo."

Il suo primo bilancio sulla Roma e sul campionato italiano?
"Molto positivo, sono molto contento della squadra e della Serie A. Certo, il campionato è molto duro. Ci sono squadre e allenatori forti, ogni partita è diversa, ma dà grandi motivazioni. Di natura sono ottimista. E così penso che il 2020 possa essere meglio del 2019."

Gli obiettivi della vostra stagione sono mutati?
"No. Il primo resta quello di arrivare tra le prime 4 per andare in Champions. Detto questo non cambio idea: rafforzando questa squadra, credo che entro l’arco della durata del mio contratto, si possa vincere qualcosa. Logico, però, che anche ora si giochi per vincere. La Coppa Italia non è facile, ci aspetta il Parma e poi forse la Juve, ma ci proveremo. L'Europa League si è trasformata in una mini Champions, visto le grandi squadre che ci sono, ma di sicuro non trascureremo questa competizione."

Dal prossimo mercato si aspetta rinforzi?
"Gennaio è un mercato difficile. Eventuali rinforzi devono migliorare la rosa, non è facile. Prenderemo qualcuno se ci saranno delle uscite per alzare il livello. Petagna? Ottimo giocatore, ma non per il mio gioco."

Caso Florenzi: per via della Nazionale, al posto suo resterebbe o andrebbe via?
"Non devo mettermi nei suoi panni. Lo capisco, ma quello che succede a lui con la Nazionale succede anche ad altri. Sono consapevole di quello che rappresenta per il club e per i tifosi. È un grandissimo professionista, non abbiamo mai avuto problemi, con lui ho un ottimo rapporto. Resta sempre un opzione tecnica, ma questo vale anche per gli altri giocatori. Io devo pensare solo al bene della Roma. Non posso pensare al fatto se Florenzi giochi o meno in Nazionale, anche se lo comprendo."

Sia sincero: pensa di restare a lungo qui?
"I risultati indirizzano sempre la nostra vita, ma oltre che per la città, mi piacerebbe restare in un club che mi fa sentire a casa. La Roma è una delle società più importanti del mondo, vorrei restarci molto tempo."


Roma, avanti a oltranza

IL MESSAGGERO - La trattativa tra Pallotta e Friedkin sembra essere ripartita a ritmo sostenuto. Secondo un'indiscrezione, pubblicata nella giornata di ieri da Romapress.net, un legale del gruppo del magnate texano avrebbe rilasciato la seguente dichiarazione: «Suppongo che raggiungeremo l’accordo finale prima del nuovo anno, noi siamo fiduciosi che questo accada».

Una sorta di scadenza quindi, fissata entro il 31 dicembre, per provare a chiudere la trattativa. Friedkin non ha intenzione di aspettare di scoprire quale sarà l'evolversi della vicenda stadio, ma starebbe cercando di trovare un accordo per chiudere l'affare in pochi giorni. Le cifre offerte a Pallotta si aggirerebbero intorno i 750 milioni di euro, dai quali vanno però esclusi 150 milioni di aumento di capitale e 272 milioni di debiti. Adesso non resta che attendere e vedere se tutto si concretizzerà davvero prima della fine dell'anno.


Boca Juniors, il nuovo presidente freddo con De Rossi: «Non so se resta con noi»

IL MESSAGGERO - Il nuovo presidente del Boca Juniors, Jorge Ameal, frena sulla permanenza di Daniele De Rossi in Argentina. Il neo presidente degli xeneizes ha infatti rilasciato la seguente dichiarazione: : «Non sappiamo cosa farà De Rossi, se rimane, se continuerà a giocare… Bisogna vedere tante cose. Qualcuno lo ha portato e lo ha fatto venire in questo club e ora non sappiamo se si sentirà a suo agio anche con noi. E comunque rivedremo il contratto».

Adesso l'ex numero 16 giallorosso si trova a Roma per trascorrere le vacanze, senza però dimenticare di allenarsi. Tutto diventerà più chiaro il 3 gennaio, data in cui De Rossi tornerà in Argentina, e sicuramente potrà avere un confronto con il presidente Ameal.


Nicchi: "Var, nessuna marcia indietro"

IL MESSAGGERO - Il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, ha rilasciato una lunga intervista in merito all'uso della tecnologia del Var all'interno del Campionato, cercando farne un bilancio e di pensare a tutti i possibili usi futuri. In particolare, a far discutere è stata una decisione presa durante il boxing day in Serie B, nella partita giocata tra Cosenza ed Empoli in cui ai toscani non è stato convalidato un gol regolare a causa di una svista arbitrale. Questa le sue parole.

È stato il numero uno dell’Uefa, Ceferin, a criticarla fortemente...
La risposta giusta a quelle parole l’ha data il presidente federale, quando dice che se tutto il mondo chiede di implementare i campionati con la tecnologia, non volerla è come darsi la zappa sui piedi.

A Cosenza, nel boxing day di serie B ce ne sarebbe stato bisogno per convalidare un gol regolare all'Empoli.
Già, se ci fosse stata la goal line technology non ci sarebbe stato quell'errore clamoroso. A capire perché sia accaduto ci penserà ora il designatore. Da parte nostra non c’è altro da fare che chiedere scusa per l’episodio.

È la conferma che anche in B la Var è diventata indispensabile...
E noi siamo pronti, basta che la Lega di Serie B ci dica su quali campi dare il via alla sperimentazione off line a partire dal girone di ritorno. Ci sono già quattro, cinque direttori di gara della Can B che si stanno preparando come Avar.

E la Var Room, invece, quando sarà pronta?
Con il presidente federale confidiamo di dare il via alla fase sperimentale prima della fine del campionato, così da essere pronti al via della nuova stagione. A Coverciano si lavora intensamente per questo.

Sul piano femminile, non le sembra che l’Italia sia un po’ in ritardo?
Non credo che altri Paesi siano più avanti di noi. Il caso della francese Frappart è particolare: stava facendo molto bene e le è stata data un’importante opportunità facendole dirigere la finale della Supercoppa Europea. In Italia, già anni fa avevamo due donne assistenti in serie A e una direttore di gara in serie C, oggi nell'Aia ci sono 1700 arbitri donna in tutta Italia e una di loro dirige in serie C.


Cadere e poi rialzarsi, ribaltone in 20 giorni: Florenzi ora è rinato

CORRIERE DELLA SERA - Il futuro di Alessandro Florenzi non è ancora scritto. Il capitano della Roma fino a venti giorni fa era stato messo alla porta, Fonseca non lo prendeva in considerazione e gli preferiva altri giocatori. Così la sua partenza a gennaio, soprattutto in vista dell'Europeo, sembrava già scritta. Poi qualcosa è cambiato. Il tecnico portoghese gli ha dato fiducia e Florenzi ha disputato tre gare consecutive con la fascia da capitano al braccio. Petrachi non ha ricevuto nessuna offerta per il terzino e il futuro del numero 24 sembra essere più quello di rimanere e vestire ancora i colori giallorossi.


Il futuro di De Rossi è a rischio

IL TEMPO - BIAFORA - È caos al Boca Juniors e anche il futuro di De Rossi è ora incerto. Ad inizio dicembre i soci del club di Buenos Aires hanno votato come nuovo presidente Jorge Ameal, che ha scelto Riquelme come dirigente operativo coinvolto in tutte le scelte di campo e di mercato. L'ex centrocampi- sta non è riuscito però ancora ad ufficializzare un nuovo allenatore in sostituzione di Alfaro e un direttore tecnico dopo l’addio di Burdisso. Questa situazione di insicurezza generale ha messo tutta la squadra in allarme, in particolare Tevez e De Rossi, sul cui futuro si è espresso proprio il neoeletto presidente: «Non sappiamo cosa farà De Rossi, se rimane, se continuerà a giocare...Bisogna vedere tante cose. Qualcuno lo ha portato e lo ha fatto venire in questo club, e ora non sappiamo se si sentirà a suo agio anche con noi. E comunque - riferisce il sito Olè - rivedremo il contratto».

In questi giorni la bandiera della Roma è in Italia e si sta allenando per farsi trovare pronto per la ripresa dei lavori fissata per il 3 gennaio: il numero 16 ha già espresso la propria volontà di continuare l'avventura in Argentina (con lui si sono trasferiti la moglie e i due figli più piccoli) e aspetta gli sviluppi societari in trepida attesa. De Rossi vuole rispetta- re il contratto valido fino al dicembre 2020 e intende sicuramente far ricredere tutti dopo i primi mesi di difficoltà: il mediano ha disputato appena 7 partite con la maglia del Boca Juniors a causa di un paio di infortuni e cercherà ora di far convincere Riquelme e Ameal a confermarlo.