In tribuna c’è Totti: “debutto” fuori casa

IL MESSAGGERO - Totti torna in tribuna. Dopo aver seguito la Roma nella partita dell’Olimpico contro il Milan (27 ottobre, 2-1 per i giallorossi), Francesco ieri ha esordito in trasferta presentandosi a San Siro. L’ex capitano si è intrattenuto a parlare per qualche minuto con Guido Fienga, Ceo del club capitolino, con il quale è rimasto in ottimi rapporti. In tribuna anche il ct RobertoMancini.


Roma solida, Zaniolo e Pellegrini brillano sotto gli occhi di Totti

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Esce indenne dal confronto con l’Inter, la Roma, portando a casa un pareggio a reti inviolate (0-0) preziosissimo. Resta in panchina a San Siro, Edin Dzeko, visibilmente provato dal duro attacco influenzale che lo ha colpito negli ultimi giorni. Il bosniaco ha provato a stringere i denti, partendo comunque per Milano, nonostante non fosse al meglio dal punto di vista fisico. Ma Fonseca ha preferito non rischiare nulla, lasciandolo inizialmente fuori a favore dell’avanzamento di Nicolò Zaniolo come “falso nueve”, ruolo che, per presenza scenica, il ragazzo ricopre con personalità, rievocando inevitabilmente la trasformazione che Spalletti fece di  Totti, reinventandolo centravanti.

E Francesco ha seguito l’esperimento dal vivo, dallo stadio, godendosi anche Lorenzo Pellegrini, il suo prediletto, ieri con la fascia da capitano. L'ex numero 10 ha infatti indicato, prima di lasciare la Roma sbattendo la porta, il centrocampista come un predestinato, giocato    re adatto a raccogliere la sua eredità. Totti ha assistito alla partita dalla tribuna, dopo aver incontrato e salutato cordialmente Guido Fienga, ceo e ad del club giallorosso che, gli aveva proposto una poltrona da . direttore tecnico.  In pratica, Pellegrini e Zaniolo sono diventati l’anima di una squadra della quale rappresentano il presente e il futuro, nel segno di una continuità sia di tradizioni (la fascia sul braccio di un romano), sia di simboli a cui i tifosi si aggrappano.

Dzeko entra poi gli ultimi venti minuti contro l’Inter, al posto di Perotti. Davvero un incubo quello degli infortuni in casa Roma, con gli ultimi ko legati a Pau Lopez — neanche in panchina ieri sera — e Davide Santon, costretto a lasciare il campo dopo un quarto d’ora dall’inizio. Il difensore giocava contro la sua ex squadra e, al momento del cambio, è stato applaudito dai tifosi. Al suo posto è entrato Spinazzola, con Florenzi rimasto a guardare, e tifare, i compagni dalla panchina (è entrato, sì, ma negli ultimissimi minuti al posto di Mikhitaryan).

Con quello di Santon a Trigoria si è arrivati a 22 infortuni stagionali — sedicesimo cambio forzato in corsa — numeri che pesano sul rendimento della squadra, con Fonseca costretto a inventarsi sempre soluzioni diverse (sono rimasti nella capitale anche gli acciaccati Fazio, Pastore e Kluivert). Un problema che con il rifacimento dei campi di Trigoria la Roma sta cercando di gestire, sperando che la sosta natalizia aiuti a recuperare energie e uomini.

Ma prima delle feste il calendario dei giallorossi non consentirà troppo riposo: giovedì prossimo all’Olimpico arriverà il Wolfsberg, per l’ultima gara del girone d’Europa League, già praticamente superato dagli uomini di Fonseca.  Subito a seguire, la domenica dopo, sempre all'Olimpico, si presenterà la Spal, prima dell’ultimo turno di campionato del 2019, a Firenze, di venerdì sera (20 dicembre). «Abbiamo un obiettivo ben chiaro da raggiungere — spiega il vice-ds De Sanctis — tornare in Champions e stiamo lavorando per riuscirci».

 

 


Si fermano anche Santon e Pau Lopez

IL TEMPO - BIAFORA - Si allunga la lista degli infortunati in casa Roma. A poche ore dalla partita contro l' è stato Pau Lopez a dare forfait, non riuscendo neanche ad andare in panchina, con il giovane Cardinali inserito tra le riserve. Il  spagnolo ha accusato un fastidio ad una vecchia cicatrice al quadricipite della coscia sinistra dopo l'allenamento di mercoledì, saltando anche la rifinitura: l'estremo difensore, che ha lasciato spazio a Mirante (per giovedì tornerà nella lista Uefa al posto di Fuzato), era comunque partito con i compagni per Milano, provando a stringere i denti fino all'ultimo.

Oltre a Pau Lopez va aggiunto anche il nome di Santon a quello dei giocatori della Roma colpiti da almeno un problema fisico in questa stagione, dove sembra non essersi interrotta la clamorosa striscia negativa dell’anno passato. Il terzino, che sarà rivalutato alla ripresa degli allenamenti, ha dovuto lasciare il campo nel primo tempo per un fastidio al flessore della coscia sinistra.


Allenamento Roma, seduta di recupero in palestra. Ripresa lunedì alle 11

Dopo il match di ieri sera contro l'Inter, terminato in un pareggio a reti bianche, la Roma è tornata ad allenarsi a Trigoria. La squadra ha svolto una seduta di recupero in palestra. Per la giornata di domani mister Fonseca ha concesso un giorno di riposo, gli allenamenti riprenderanno lunedì alle 11. 


Primavera, De Rossi: "Dopo il match contro il Sassuolo i ragazzi sono più sereni. Dobbiamo migliorare in difesa"

Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni di Roma TV alla vigilia della sfida contro l'Empoli. Queste le sue parole:

"Dopo la bella prestazione contro il Sassuolo, i ragazzi sono più sereni, perché la delusione per il derby era rimasta. Dobbiamo stare attenti all'Empoli, abbiamo un problema di squadra e individuale per quel che riguarda la difesa, prendiamo troppi gol. Dobbiamo anche evidenziare i tanti pregi che ha questa squadra, siamo moderatamente soddisfatti. La squadra gioca bene quando sviluppa l'azione, partecipano tutti e diventiamo imprevedibili. Meno bene, invece, quando non abbiamo il possesso, tutti devono dare di più dagli esterni d'attacco ai centrocampisti, la difesa non deve essere lasciata da sola. Fermo restando che tutti individualmente dobbiamo migliorare, soprattutto per la mentalità".

Che Empoli troverete?
"È una squadra strana, fa ottime prestazioni alternate ad altre anonime. Hanno giocatori molto tecnici ed interessanti, veloci e che possono metterti in difficoltà in ogni momento. Abbiamo cercato di allenare ed allertare la squadra sulle loro capacità. Cercheremo di vincere la gara, ma non sarà facile". 


Serie A, Atalanta-Hellas Verona 3-2. Il Napoli pareggia 1-1 ad Udine

Alle 15 sono scese in campo a Bergamo Atalanta e Hellas Verona. Passano in vantaggio gli ospiti con Di Carmine al 23', prima del pari di Malinovskyi al 44'. Nella ripresa è sempre Di Carmine a portare di nuovo avanti i suoi, ma prima Muriel su calcio di rigore fissa il 2-2, poi Djimsiti, con il Verona in 10 dall'85' per l'espulsione di Dawidowicz, nel recupero sigla il 3-2 finale.

Alle 18, invece, sono scese in campo Napoli e Udinese alla Dacia Arena. Gli uomini di Ancelotti continuano il digiuno di vittorie e rimangono largamente staccati dalla zona Champions pareggiando con i bianconeri: gol di Lasagna al 32' e di Zielinski al 69'.


Quegli intrecci diventati groviglio

IL MESSAGGERO - LIGUORI - Quella di stasera è una prova che va oltre la semplice partita, almeno per Paulo Fonseca. Perché di lui si dice molto bene in questi giorni a Roma e io non sono davvero il tipo di guastafeste che entra a piedi uniti per fare male. Mi limito ad osservare, come tutti, che il rientro di Pellegrini ha determinato un salto di qualità, ma Lorenzo era già fonte del gioco, quando si è fatto male al piede. Ora, Fonseca è chiamato a dimostrare, contro la prima in classifica, che è capace di imporre il suo gioco a chiunque.

Scrivono (anche a sproposito) che il tema della serata sarà lo scontro tra due amici e colleghi allo United, Lukaku e Smailing, ma non è così. Molto più protagonisti altri due in campo: Conte, che era desiderato e rifiutò la Roma e voleva ad ogni costo Dzeko. che sembrava già nerazzurro ed è stato fino ad oggi pilastro e capitano giallorosso. E quel Nicolò Zaniolo che arrivò alla Roma come conguaglio nella cessione di Nainggolan. Una serie di intrecci, un groviglio senza fine che rende la partita molto interessante, anche alla luce della classifica delle due squadre.


«Black Friday»: giornalisti "daspati". Rappresaglia di Pallotta e del Milan

IL MESSAGGERO - CARINA - Nelle intenzioni voleva essere «un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato nell’articolo», come ha spiegato il direttore del Corriere dello Sport, Zazzaroni. S'è rivelato invece un boomerang. La Roma ha così deciso di condannare pubblicamente il titolo “Black Friday” (con le foto di Smalling e Lukaku), apparso ieri in prima pagina sul quotidiano, negando ai giornalisti che vi lavorano «l’accesso ai centri di allenamento per il resto dell'anno» e stabilendo che «i giocatori non svolgeranno alcuna attività mediatica con il giornale durante questo periodo».Il comunicato è stato congiunto: al club giallorosso s'è unito anche il Milan che adotterà la stessa disposizione per quanto riguarda le strutture rossonere. Non è un caso. Le due proprietà sono entrambe statunitensi e negli Usa la rigidità nell'affrontare determinate tematiche è netta.

IRA DEI GIOCATORI - Sulla vicenda sono intervenuti anche i calciatori interessati: «Quanto accaduto è sbagliato e insensibile. Spero che (...) si prendano le proprie responsabilità e capiscano il potere che hanno attraverso le parole e l'impatto che potrebbero avere», il giudizio di Smalling. Duro Lukaku: «Uno dei titoli più stupidi che abbia mai visto. Così si alimenta il razzismo».


Roma, esame da big contro la capolista

IL MESSAGGERO - TRANI - San Siro, ore 20,45: tocca all'Inter, da domenica nuova capolista del campionato, fare l'esame di maturità alla Roma. Che, in 14 gare del torneo, ha battuto solo le big decadute, il Milan ormai da anni e il Napoli dell'attuale stagione. Gli altri risultati in altalena: il pari sofferto contro la Lazio terza, il ko interno con l'Atalanta (adesso) sesta e il pari casalingo contro il Cagliari quarto (davanti ai giallorossi solo per la differenza reti: +1). Conte, rifiutata nella scorsa primavera l'offerta di Pallotta, pesa insomma il lavoro di Fonseca che, pur non essendo stato la prima scelta del management italiano della proprietà Usa, sta lasciando la sua impronta pure in serie A dopo aver festeggiato 7 titoli nei 3 anni in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk. «È un onore se hanno parlato con lui e oggi il tecnico di questa squadra sono io» precisa il portoghese.

OLTRE L'EMERGENZA - La sfida, anche per il rendimento in rialzo della Roma (5 successi nelle ultime 6 partite), è da vertice. Entrambe le squadre, guardando al campionato scorso, hanno 8 punti in più. Non contano, dunque, i 9 che le separano in classifica. E, a sentire i diretti interessati, nemmeno chi è fuori per infortunio. L'allenatore nerazzurro non piange, e lo rimarca in pubblico, per le assenze. Gli mancano, oltre all'attaccante di lusso Sanchez, i centrocampisti azzurri Barella e Sensi. E Gagliardini. Nel bel mezzo del suo 3-5-2, userà i ricambi. Non sta messo meglio il collega giallorosso che, pur recuperando al fotofinish Dzeko (solo alla vigilia in campo dopo l'attacco influenzale), perde Fazio (risentimento all'adduttore: 22° infortunio stagionale) che si aggiunge a Zappacosta, Cristante, Pastore e Kluivert. Ma nemmeno il portoghese si lamenta. Anzi, avverte: «È il tipo di partita che noi vogliamo giocare. Contro queste squadre. Abbiamo la grande chance di dimostrare che siamo in un buon momento».

SHOW OFFENSIVO - «Daje bomber, copriti!». Dzeko sale sul treno a Termini, coccolato e protetto dalla sua gente. E da Fonseca che se lo tiene stretto: «È pronto, gioca». Davanti il portoghese vuole andare sul sicuro. È quindi la notte per ripresentare l'ex nerazzurro Zaniolo da esterno offensivo a destra e rilanciare Mkhitaryan, provato da centravanti (soluzione in corsa), sulla corsia sinistra (ballottaggio con Perotti). Scontate le 2 novità in attacco e probabile il ritorno di Spinazzola da terzino destro. Così Florenzi, il capitano, rischia di non avere nuovamente spazio dall'inizio, anche se fino all'ultimo si augura di essere preso in considerazione dal tecnico, dietro o avanti, dove i posti sono ancora in palio. Conte, invece, interviene forzatamente a centrocampo per sostituire Gagliardini: l'unico play disponibile è Borja Valero. Possibile anche il rientro di Biraghi sulla fascia sinistra. L'Inter da record (12 successi nelle prime 14 gare, mai successo nella storia nerazzurra: solo la Juve, in 4 tornei, ha contato fino a 13 in 15) è soprattutto Lautaro e Lukaku: l'attacco, da 10 match (Champions compresa), segna minimo 2 reti a partita. Merito del tandem e del collettivo (11° marcatori diversi in campionato, come la Roma e il Cagliari). I giallorossi, però, sanno che proprio a San Siro la capolista si è già fermata (ha perso punti solo in casa), cadendo contro i campioni d'Italia e pareggiando con il Parma. Fonseca anticipa alla platea il menù per la serata di gala: «Useremo il solito nostro coraggio, ma anche il rigore difensivo».


Luci a San Siro

LEGGO - E' quello che poteva essere (Conte) contro quello che è (Fonseca). E' la coppia terribile Lukaku-Lautaro contro il muro Smalling-Mancini. E' Zaniolo contro il suo recente passato. Ma soprattutto è la sfida, in attesa di Lazio-Juve, che può ribaltare il podio del campionato. E' Inter-Roma, una partita che non è mai stata banale e che vivrà stasera a San Siro uno dei suoi capitoli più caldi.

I nerazzurri, infatti, ci arrivano da primi della classe nonostante il centrocampo dimezzato mentre i giallorossi sono rinfrancati dalle 6 vittorie nelle ultime 8 partite e dal recupero lampo di Dzeko che ha smaltito la febbre. «Potrà giocare - sentenzia Fonseca anche se poi scherza -. Mi chiedete se giocherà titolare? Vabbè allora dico di no». Sereno il portoghese ma estremamente concentrato anche quando si parla del contatto Conte-Roma in estate: «Non parlo del passato, ma per me è un onore se i dirigenti giallorossi hanno parlato di Conte per la Roma e oggi sono io qui ad allenare. È un grande tecnico. L'Inter ha un'idea di gioco molto precisa. Iniziano la costruzione con tre giocatori, ma hanno una dinamica molto interessante».

Conte da Milano ringrazia e ammette di essere stato vicino alla Roma: «Fonseca è bravissimo e si è adattato subito. In estate Totti mi ha chiamato per allenare la Roma. Ho fatto delle valutazioni in maniera molto serena e non ho sentito fosse il momento giusto pur sapendo che Roma è una grandissima piazza e sarebbe un'esperienza incredibile».
Ma torniamo a Fonseca e a una gara (con 3500 tifosi al seguito) che potrebbe riaccendere anche i sogni scudetto: «Non mi interessa Lazio-JuveÈ il tipo di gara che noi vogliamo giocare. Per me è una grande opportunità per la nostra squadra di dimostrare che siamo in un buon momento. Dal punto di vista personale però non cambia niente: è vero che giochiamo contro una delle migliori squadre italiane in un grande stadio con tanti tifosi, ma non è speciale per me».

Non ci sarà Fazio, fermato da un problema all'adduttore, mentre davanti al posto di Kluivert sarà ballottaggio: «Perotti e Mkhitaryan stanno bene e sono pronti. Anche Florenzi può giocare alto. Under invece deve migliorare soprattutto in fase difensiva».


Il titolo vola e Friedkin si avvicina

LEGGO - Il titolo in Borsa della Roma scoppia. Ieri nuova giornata frenetica per il club i cui titoli sono entrati in asta di volatilità quando in mattinata avevano già fatto registrare un incremento del 10,26% portando il proprio valore a 0,602 euro (alle 11.30 il titolo è stato sospeso). Ben 3 milioni le azioni passate di mano in poche ore. A scuotere il mercato le notizie di un imminente passaggio di mano per Eurnova, eventualità che accelererebbe la questione stadio, in un periodo in cui Pallotta sta discutendo con Friedkin il passaggio di quote della Roma.