La Roma guarda al futuro e chiama in prova Lautaro Prato (foto)

Il mercato invernale è alle porte, con la Roma che già si muove in cerca di rinforzi per il futuro. Uno di questi, come riferito su Twitter dal giornalista Daniele Trecca, è Lautaro Prato. Il classe 2002 è un trequartista di proprietà del River Plate ma momentaneamente in prova a Trigoria. Infatti l'argentino da oggi fino al sei dicembre rimarrà nella Capitale per uno stage offertogli dalla Roma. Qualora dovesse convincere, il giocatore verrebbe inserito nella rosa Primavera.

 


Mancini: "Scudetto? Dispiace non siano in corsa Napoli e Roma, sarebbe stato più avvincente"

Roberto Mancini, CT della nazionale, è intervenuto durante la trasmissione Radio Anch'io Lo Sport in onda su Radio Rai parlando della corsa scudetto in Serie A:

"Credo sia ancora presto. L'Inter sta facendo benissimo, si merita di essere in cima. Dispiace che non ci siano in lotta anche Napoli, Roma, Milan e Lazio. Sarebbe stato tutto molto più avvincente".


La Roma annuncia una collaborazione con Bands FC

La Roma ha annunciato, tramite il suo profilo Twitter, la collaborazione con Bands FC per raccogliere fondi per 11 cause benefiche con una collezione di t-shirt e felpe ispirate alla musica. Il ricavato andrà all'associazione "Sean Cox Rehabilitation Trust".


Kolarov: "Per la Roma è un momento positivo. Fonseca? Mi piace la sua idea di calcio"

Aleksandar Kolarov, difensore della Roma, è intervenuto a margine della premiazione del “Gran Galà del Calcio” ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

Il momento della Roma?
“Sicuramente è un momento positivo per noi, stiamo giocando bene e dobbiamo continuare così. Per me è un onore essere qui a 34 anni, sono contento per la Roma. Voglio giocare altri 4 anni”.

I rigori?
“Ho sbagliato più rigori che punizioni, l’anno scorso c’era Daniele De Rossi, ieri c’era Perotti e ha tirato lui”.

Perché continui a migliorare nonostante l’età? I risultati di Fonseca?
“La squadra è composta da 30 giocatori e ognuno deve dimostrare a sé stesso cosa fare. Tre anni ero convinto di venire alla Roma e di fare bene”.

Cosa ti piace di Fonseca?
“Idea di calcio, come interpreta le partite, la sua determinazione”.


Roma, viaggi da Champions

IL MESSAGGERO - ANGELONI - A Il destino è là, fuori casa. La Roma si gioca tanto tra oggi e venerdì: a Verona contro l’Hellas e a Milano con l’Inter di quel Conte che la scorsa estate ha detto no proprio ai giallorossi, spianando la strada a Fonseca. La Roma si gioca tanto un po’ perché fare punti ora, e non perderli soprattutto, fa bene alla salute e alla classifica, un po’ perché le «ambizioni» si coltivano con le vittorie,così come con queste si consolida il «coraggio».

La Roma ci sta prendendo gusto, visto anche l’ultimo risultato, guarda caso in trasferta, in Turchia nella notte di Europa League. Lì, la qualificazione è ormai (quasi) archiviata, ora c’è da dare uno strappo al campionato e alla classifica della Roma, buona ma non ancora eccezionale come vorrebbe il suo allenatore, che ama parlare spesso e volentieri di «ambizione e coraggio». Caratteristiche che servono specialmente quando sei lontano dall'Olimpico e le difficoltà, tendenzialmente, aumentano.

TOSTI - Il Verona è avversario scomodo, non a caso con 18 punti è ottava (insieme con il Parma) e lontana dalla zona retrocessione, quindi più rilassata e vogliosa di giocarsela senza patemi. Il campionato ambizioso lo sta facendo proprio la squadra di Juric, oltre le proprie aspettative. La Roma non vince in trasferta in campionato da un mese, l’ultima a Udine, quando la squadra era in piena emergenza, quando Mancini faceva il centrocampista e Dzeko aveva la maschera, perché l’alternativa (Kalinic) stava peggio di lui.

Oggi Fonseca può ragionare sull'abbondanza (22 giocatori, resta a casa Pastore, ancora alle prese con i problemi all'anca, più Mirante),anche se i suoi fedeli - in attesa di Cristante (partito con la squadra nonostante non sia tra i convocati) - li ha scelti e con quelli cerca di raggiungere la sua perfezione, i traguardi. La Roma, a suo dire, ha margini di miglioramento. «La squadra ora è stabile difensivamente e a me piace pure un gioco di dominio sugli avversari, ma non è facile qui in Italia. A livello di possesso palla non c’è troppa differenza tra le squadre. Mi piace però quando la mia riesce a dominare e quando riesce a giocare stabilmente negli ultimi trenta metri. Questo aspetto è da migliorare», sostiene Fonseca.

Sapendo che il Verona è una formazione che sa difendersi bene, avendo subito in casa solo 4 reti. Fonseca non avrà Zaniolo (squalificato), probabilmente rilancerà Under dal primo minuto («Mkhitaryan non ha i novanta minuti nelle gambe», dice l’allenatore portoghese). Servono calciatori in grado di saltare l’uomo: Cengiz, almeno fino a qualche tempo fa, mostrava fiero questa caratteristica, oggi il tecnico vuole recuperarlo ma punta molto su Kluivert, visibilmente cresciuto negli ultimi mesi. «Justin doveva migliorare la fase difensiva e oggi è un giocatore diverso. È intelligente, deve continuare a migliorare. Ha tempo per imparare». Il dubbio vero è sul terzino destro: Fonseca ha a disposizione sia Santon, sia Spinazzola sia Florenzi. Se sta bene, il titolare sarà Spina. Non ha dubbi su chi porterà la fascia, i dubbi che aveva Dzeko a Istanbul quando ha scelto Smalling. «Lo ha scelto perché ha riconosciuto in Chris un leader. E io ero d’accordo». Fonseca non ha problemi, dice, a schierare Mancini a Verona, anche se - gli fanno notare nel fargli la domanda - è diffidato. Ecco: Mancini non è diffidato, vale la pena chiarirlo.

 

 

 

I nostri giocatori da amare a lungo

IL MESSAGGERO - LIGUORI - Paulo Fonseca alza un sopracciglio e la Roma accelera e segna, almeno a Istanbul. Contro il Brescia, è stato necessario l’intervallo nello spogliatoio per sveltire la squadra. E stasera a Verona, come andrà? I gialloblù corrono e giocano bene, finora sembrano più simili al Parma, che alle ultime due squadre affrontate finora, dunque i rischi sono alti, anche perché in attacco non ci sarà lo squalificato Zaniolo. E in difesa c’è sempre un interrogativo sul laterale destro. In quel ruolo, però, è giusto ricordare che la confusione ha due padri, Petrachi e Baldini, e una balia, Fonseca, che ha mescolato ruoli e titolarità.

Florenzi in forma stava in panchina, dopo la Nazionale è rientrato, ora dovrebbe giocare a tutti i costi. Petrachi rischia deferimento e condanna, per aver lavorato con Pallotta e Baldinimentre era ancora tesserato per il Torino. A favore della Roma? Giudicate voi: trattava con Marotta per vendere Dzeko. Per fortuna, l’operazione è fallita. E, sempre per fortuna, è rimasto giallorosso Lorenzo Pellegrini, uno dei pilastri di questa squadra. Ora lo dicono tutti, anche troppo se si osserva che Lorenzo ha una clausola molto bassa, 30 milioni, e rischia di diventare un altro caso Pjanic, che ancora vale più del doppio di quanto è stato pagato. Scusate il tono amaro e realista: sogniamo senza esitazioni la Roma in Champions, ma ancora di più una squadra da amare e sostenere per qualche anno di seguito.


Gioca Under. Dubbio a destra in difesa

IL TEMPO - BIAFORA - Soltanto due cambi per scalfire la difesa del Verona di Juric e per continuare la striscia di vittorie iniziata con i successi con Brescia e Basaksehir. La Roma si presenta alla sfida al Bentegodi con il solito 4-2-3-1 senza lo squalificato Zaniolo e gli infortunati Pastore, Cristante, Zappacosta e Mirante. Fonseca, un allenatore che non ama affatto il turnover spinto, sa che prima della partita con l'Inter ci sarà tutto il tempo per recuperare le energie e manderà in campo la formazione migliore senza pensare troppo al turnover. In difesa potrebbe partire dal primo Spinazzola, in vantaggio nel ballottaggio a tre con Florenzi e Santon. Davanti il tecnico portoghese punta su Under, Pellegrini e Kluivert a supporto di Dzeko, con Mkhitaryan pronto a dare il proprio contributo a gara in corso. In casa Hellas torna Veloso, out invece Kumbulla.


Roma a caccia del tris

IL TEMPO - AUSTINI - Non si fida. E fa bene. Fonseca si è già scottato a Parma e, non a caso,  paragona il Verona - rivale di stasera alle 20.45 al Bentegodi - all'Atalanta,  l’unica altra squadra capace di battere i giallorossi finora in campionato. Sarà un esame tutt'altro che facile per la Roma, a caccia del terzo successo di fila dopo aver steso il Brescia e l’Istanbul Basaksehir per non perdere terreno nella lotta Champions. «La gara in Turchia - dice il tecnico - è passata, ora abbiamo una partita difficile contro una squadra veloce e aggressiva. Sono la seconda squadra per reti subite (solo 11, ndr). Hanno un gioco diverso dal Basaksehir, sono simili all'Atalanta dal punto di vista difensivo. Abbiamo preparato un modo di giocare diverso, ma non posso svelare nulla altrimenti Juric conoscerebbe in anticipo il nostro piano».

Fonseca può finalmente scegliere. Non a centrocampo, ma negli altri reparti ha diverse opzioni. «E molto meglio avere abbondanza - sottolinea il portoghese - è difficile decidere di volta in volta chi far giocare ma va bene così». In attacco, al posto dello squalificato Zaniolo, ridarà spazio a Under, che non gioca una partita da titolare con la Roma dal derby del 1° settembre. L'altro candidato sarebbe Mkhitaryan, «ma non è pronto a giocare 90 minuti anche se sta meglio. Può entrare in qualsiasi momento della partita».  Non è in discussione la presenza di Kluivert, sempre titolare quest'anno tranne in due gare. «Quando sono arrivato - ricorda Fonseca - doveva migliorare dal punto di vista difensivo. Ora è un giocatore diverso, è intelligente e giovane. Deve continuare a migliorare, ha tempo per imparare».

Il vero dubbio riguarda il terzino destro. «Ho tre possibilità: Santon, Spinazzola e Florenzi - spiega l'allenatore - il capitano è pronto, ma devo anche pensare alle caratteristiche degli avversari. Santon giovedì ha giocato bene, così come Florenzi domenica scorsa». Non nomina Spinazzola, ma alla fine la scelta potrebbe ricadere su di lui.

La Roma sta crescendo ma al tecnico non basta. «La squadra è stabile difensivamente ma voglio un gioco di dominio e qui in Italia non è facile». Chiusura sulla fascia di capitano finita sul braccio di Smalling a Istanbul. «Potrei raccontare che ho detto io a Dzeko di dargliela ma non è vero, in campo mancavano tutti i giocatori con più militanza nella Roma, Edin ha deciso così e ha fatto bene». Un leader in più per Fonseca, che oggi chiederà all’inglese di guidare di nuovo la difesa in coppia con Mancini.


Fonseca non si fida del Verona: “Sono forti in difesa”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Lanciata dalla (quasi) certa qualificazione ai sedicesimi d’Europa League, la Roma riprende da Verona la corsa alla zona Champions. E Paulo Fonseca non si fida, preoccupato che i suoi non riescano a concentrarsi subito sul campionato dopo la trasferta in Turchia. «Ora la testa deve stare solamente sul Verona – scuote l’ambiente il tecnico – una gara difficile, molto più di quella in Europa, contro una buona squadra che, non a caso, ha la seconda miglior difesa della Serie A». Due gare lontano dall’Olimpico consecutive (tre contando quella di Istanbul): oggi al Bentegodi (ore 20,45, diretta Sky) e venerdì prossimo a San Siro, contro l’Inter.

Fonseca non può permettersi errori, deciso ad affidarsi ormai con continuità allo stesso gruppo, agli uomini che ormai hanno la sua fiducia. Senza lo squalificato Zaniolo, toccherà probabilmente ad Ünder partire di nuovo titolare dopo tre mesi. Con Mkhitaryan fuori ma pronto ad entrare. «Sta lavorando bene, può subentrare in qualsiasi momento». Allerta a Verona, dopo i “buu” razzisti a Balotelli, per la possibilità che venga bersagliato Diawara, anche se, da questo punto di vista, nella Roma – club apertamente schierato nella battaglia contro il razzismo – si dicono tranquilli. È rientrato tra i convocati Alessandro Florenzi, costretto a saltare la sfida in Turchia per un fastidio muscolare. Il capitano giallorosso si giocherà una maglia da terzino destro con Spinazzola e Santon.

Mentre, come esterno alto a sinistra, si è ormai stabilmente conquistato il posto Justin Kluivert. «Aveva bisogno di migliorare su tante cose, ma è un giocatore intelligente ed è in un buon momento, anche se deve fare ancora meglio nell’ultima scelta», spiega il mister portoghese che insiste molto con i suoi sulla mentalità, sulla necessità di essere ambiziosi e coraggiosi. «Questi – ribadisce Fonseca – sono aspetti fondamentali: giocare per vincere, con coraggio. La squadra sta facendo bene difensivamente, ma dobbiamo cercare di avere maggior dominio dell’avversario. E voglio che la Roma giochi di più negli ultimi trenta metri». I giallorossi devono riuscire a conquistare i tre punti oggi a Verona per allontanare nuovamente in classifica l’Atalanta che ieri ha battuto il Brescia raggiungendo al momento quindi Dzeko e compagni.


Under, un’occasione d’oro: tutto cominciò al Bentegodi

IL MESSAGGERO - CARINA - Cengiz ci riprova. Poteva (e sperava) di essere titolare già nella sua Istanbul. Fonseca, però, ha preferito affidarsi al titolare Zaniolo, tra l’altro squalificato oggi a Verona. Una città, quella veneta, che per Under rappresenta qualcosa di speciale. Anche nella sua prima stagione in giallorosso, il turco ebbe un periodo difficile, legato all'ambientamento che si concluse proprio al Bentegodi. Contro i gialloblù arrivò infatti il primo gol in giallorosso: una liberazione. A tal punto che ne seguirono altri tre in rapida successione contro Benevento (doppietta) e Udinese a concludere un febbraio magico e prologo di un finale di stagione in crescendo, con altrettante marcature contro Napoli, Genoa e Cagliari.

Under riparte da Verona. Ieri ha saputo che all'Europeo debutterà contro l’Italia. Proprio in nazionale, lo scorso 8 settembre ha riportato una lesione al bicipite femorale della coscia destra. Dovevano bastare tre settimane per tornare in campo, ce ne sono volute cinque. Una volta rientrato, lo scorso 2 novembre, ha trovato le gerarchie che aveva lasciato (lui e Perotti titolari) capovolte. La conferma è arrivata dagli spezzoni di partita racimolati: 9 minuti con il Napoli, 13 con il Moenchengladbach, 25 a Parma, 18 con il Brescia e 19 con il Basaksehir. Oggi spera in una chance dall'inizio. Se non accadesse, con Zaniolo squalificato, Mkhitaryan che per bocca di Fonseca non ha i 90 minuti nelle gambe e Florenzi che ascoltando il tecnico sembra relegato al ballottaggio a tre per il ruolo di terzino destro, qualche domanda - inevitabilmente - inizierebbe a porsela.


Schick, prima da titolare e prima rete con il Lipsia

CORRIERE DELLA SERA - Alla prima da titolare arriva il primo gol per Patrik Schick in Bundesliga. L'attaccante, di proprietà della Roma e in prestito al Lipsia, ha siglato ieri la pomeriggio la prima rete con la maglia dei tedeschi con uno scavino che ha fatto esaltare i tifosi allo stadio. Il giocatore, che i giallorossi finiranno di pagare a febbraio alla Sampdoria, sarà riscattato automaticamente dal Lipsia se si qualificherà per la prossima Champions League.


Dzeko, nel 2015 l’esordio in serie A al Bentegodi. In Europa già 25 gol: solo Totti ha fatto meglio

CORRIERE DELLA SERA - Era il 22 agosto del 2015 quando Edin Dzeko esordiva con la maglia della Roma proprio sul campo dell'Hellas Verona. Nel confronto con i gialloblù il bosniaco ha segnato due gol in quattro confronti diretti, anche se contro le neopromosse l'attaccante si esalta, 17 reti negli ultimi 16 incontri. Giovedì in Turchia ha messo a segno la sua 25° rete in Europa con la Roma, meglio di lui ha fatto solo Totti con 38 gol, piazzandosi al settimo posto nella classifica all time score dei giallorossi.