Diawara: "Sto tornando alla grande. Spero continueremo su questa strada"

Amadou Diawara, centrocampista della Roma, ha lasciato alcune dichiarazioni nel post-partita di Istanbul Basaksehir-Roma. Queste le sue parole:

DIAWARA A ROMA TV

Sei tornato dopo l’infortunio. Fondamentale giocare per trovare energie?
"Per me è molto importante mettere minuti nelle gambe. Sono molto felice di come sono andate le cose, spero che continuiamo su questa strada."

Avete preparato la partita così?
"La partita non era semplice perché era una squadra forte e giocavamo fuori casa. Dovevamo studiare l’avversario e fargli male prima possibile."

Secondo te, da 0 a 100, a quanto stai fisicamente?
"Sto tornando alla grande perché due partite di fila aiutano a mettere più energia nelle gambe. Sto abbastanza bene, spero che continuiamo così."


Mossa De Vito: Raggi teste della difesa

IL MESSAGGERO - SCARPA, PIRAS - La sindaca Virginia Raggi testimone nel processo in cui è imputato per corruzione il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito. Quest'ultimo è accusato dai pm di aver incassato mazzette, pagate sotto forma di consulenze a Camillo Mezzacapo, dal costruttore Luca Parnasi sull'affaire dello stadio della Roma. Il nome della prima cittadina spunta nella lista depositata dai legali del presidente dell'Assemblea capitolina. Adesso sarà il giudice, il quattro dicembre, giorno della prima udienza, a decidere se accettarla come testimone. Intanto, ieri, Raggi alla domanda dei cronisti: «Presenzierà al processo?», ha risposto con un «no comment».

Dalle carte dell'inchiesta sullo stadio Tor di Valle spuntano, invece, nuovi rapporti anomali tra l'amico, socio e coimputato di De VitoCamillo Mezzacapo, e un imprenditore, architetto Gianfranco Brocchetti. Un filone dell'indagine che non ha portato alla formulazione di un'imputazione, che mette in evidenza l'anomalo rapporto tra Mezzacapo e De Vito.

L'AMICO POTENTE - Brocchetti cercava un aiuto per la realizzazione di un progetto «di edilizia residenziale pubblica - annotano i carabinieri in un'informativa - bloccata presso il Dipartimento Urbanistica del comune di Roma». L'appoggio Brocchetti lo cercava in Mezzacapo che si sarebbe impegnato con lo stesso architetto ad attivarsi con «l'amico potente». Il soggetto in questione non viene, però, mai nominato. Ma per gli inquirenti si tratta di Marcello De Vito.
Ai primi di gennaio del 2019 Mezzacapo, però, non pare essere così convinto dell'operazione prospettata da Brocchetti. Così scrivono gli investigatori: Mezzacapo «aggiunge che, prima di assumere impegni con l'architetto, devono verificare le possibilità di intervento del loro amico», De Vito. «È inutile - sottolinea Mezzacapo in una conversazione intercettata - che poi ci vediamo noi. Che poi dopo l'ultimo miglio lo devono fare di là». Insomma sarebbe inutile adoperarsi per la pratica se poi non si riesce ad avere la sponda in Comune, questa la tesi dei carabinieri. Qualcosa, però, accade perché il 5 febbraio Brocchetti parla con un amico di Mezzacapo che gli dice che «De Vito- riassumono la conversazione i carabinieri nell'informativa - nel corso della settimana, dovrebbe intervenire». «Quindi adesso lui - riferisce l'intercettato - in questa settimana dovrebbe...». E l'architetto replica entusiasta, «fatto questo abbiamo svoltato possiamo stare sul mercato».
Intanto ieri De Vito ha firmato da presidente dell'Assemblea capitolina il suo ritorno anche nelle commissioni. Andrà nella III, VI e XI, ovvero Mobilità, Cultura e Scuola. Con tutti i rischi del caso. Se in commissione Mobilità dovesse fare capolino il nuovo stadio della Roma, il cui impatto sulla mobilità è stato giudicato «catastrofico» dal Politecnico di Torino, sarebbe una situazione imbarazzante se non inopportuna per l'imputato De Vito.


Under, c'è l'Europa per salutare i guai

IL MESSAGGERO - CARINA - Osservato speciale. La Roma che domani gioca a Istanbul contro il Basaksehir una partita chiave ai fini della qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, può contare su Under. Se dall'inizio, come spera il turco, o a partita in corsa, sarà Fonseca a deciderlo. È chiaro che la squalifica di Zaniolo per la prossima gara di campionato a Verona, non aiuta Cengiz che s’è visto, durante la lunga assenza per infortunio, sopravanzare proprio da Nicolò nel ruolo di esterno destro nel 4-2-3-1.

Ma non è ancora detta l’ultima: Zaniolo infatti potrebbe essere dirottato a sinistra, permettendo così al turco di essere della gara. Under ci tiene. E non solo perché si gioca a casa sua, contro la squadra che lo ha lanciato e dalla quale Monchi lo ha acquistato. All'andata guardò la partita dalla tribuna, ora vuole esserci. È consapevole che il tempo perduto in questo 2019 è già stato troppo (appena 15 le gare disputate in giallorosso).

L’ultima tegola è arrivata l’8 settembre, quando in nazionale ha riportato la lesione al bicipite femorale della coscia destra. La prima prognosi era di 5 settimane. Ce ne sono volute invece otto, 56 giorni. Al suo ritorno, gerarchie capovolte: Zaniolo e Kluivert titolari, lui e Perotti - che in estate godevano del la fiducia del portoghese - a guardare, nonostante il rinnovo personale (sino al 2023) sottoscritto a Ferragosto. E pensare che al debutto in campionato aveva segnato e regalato l’assist del raddoppio a Dzeko. Poi il ko e un rientro lento.

Dal 2 novembre (9 minuti contro il Napoli), ha racimolato soltanto spezzoni di partita: 13minuti con il Moenchengladbach, 25 a Parma, 18 domenica scorsa. Ma proprio contro il Brescia, si sono intravisti sprazzi di Under. Due tiri a giro finiti fuori di un soffio e soprattutto l’intraprendenza di puntare l’avversario nell’uno contro uno. Segnale che Cengiz sta bene, è in fiducia.

TWEET E POLEMICHE - Per questo motivo spera domani in una chance. Anche perché questa gara per lui ha inevitabilmente connotati non solo sportivi. Si gioca Istanbul, contro la sua ex squadra che è anche quella del presidente Erdogan. E proprio l’aspetto politico non è da sottovalutare nella notte che lo attende. Lo scorso anno, dopo un gol al Benevento, effettuò un saluto militare poi immortalato in una foto con un tweet insieme a una emoticon in segno di preghiera e tre bandierine turche per ricordare i tre connazionali dell’esercito rimasti uccisi pochi giorni prima in un’operazione militare anti-curda, ad Afrin.

L’inizio di una spirale social, dalla quale non è più uscito. Alla luce della nuova offensiva della Turchia di Erdogan contro i curdi 40 giorni fa, arriva l’ennesima polemica per aver riproposto la stessa foto con saluto militare annesso. Stavolta nessun messaggio a far da supporto ma tanto è bastato per provocare la reazione dei tifosi giallorossi che mal hanno digerito l’appoggio ad un intervento militare associato alla maglia del loro club. Under non ha replicato. A 22 anni vuole tornare a parlare soltanto di pallone. E per riuscirci ha bisogno di giocare.

FLORENZI IN DUBBIO - Dal campo: in dubbio Florenzi, alle prese con un affaticamento al flessore. Ieri il capitano giallorosso ha svolto lavoro individuale insieme a Pastore e Mirante. Recuperato invece Spinazzola, pronto a tornare titolare proprio al posto del laterale di Vitinia.


Trattativa con Friedkin, la prossima settimana Pallotta aspetta una risposta

IL MESSAGGERO - CARINA - Mentre Friedkin è negli Usa e l’advisor JP Morgan insieme allo Studio Chiomenti porta avanti la due diligence per suo conto, alcune private equity (tra queste, Permira, Blackstone, Kkr, Carlyle) continuano a prendere informazioni sul dossier-Roma. Da Trigoria trapela come questa settimana va considerata di inevitabile stand-by. Qualche novità potrebbe arrivare nella prossima. La valutazione del pacchetto di maggioranza è di 750 milioni, compresi gli 80 spesi per lo stadio. Pallotta, intenzionato a restare socio di minoranza, aspetta la prossima mossa di Friedkin.

ACCUSE DALL’AFRICA - Nel frattempo, il settimanale keniano “Jamuri” (nell’edizione 26 novembre-2 dicembre) s’è occupato proprio del Tycoon Usa. La Roma in questo caso non c’entra nulla. Secondo il media africano, Dan Friedkin avrebbe (condizionale quantomai d’obbligo) problemi con il fisco in Tanzania. Le sue società in loco - la Tanzania Game Tracker Safaris Ltd (caccia turistica), la Wengert Windrose Safaris Ltd, Ker & Downey Safaris (Tanzania) Ltd (fotografia turistica), la Northern Air Ltd, la Spike Holding Ltd (fauna selvatica e turismo) e The Friedkin Conservation Fund (conservazione e sviluppo della comunità) - sarebbero infatti finite nel mirino della Task Force creata dall’Ufficio del primo ministro, che avrebbe addirittura trattenuto dei passaporti di alcuni membri del personale.

Utilizzando conti offshore, queste società sarebbero accusate di assumere personale straniero per eludere le tasse. Il che si collegherebbe ad una seconda insinuazione: verrebbe esercitata una discriminazione salariale tra lavoratori stranieri e quelli locali. I primi riceverebbero soltanto una piccola somma di denaro in loco mentre il restante verrebbe depositato nei loro conti aperti all'estero. Una mossa volta a eludere il fisco, visto che questo reddito sarebbe poi esente da imposte.


Giovedì sera si fa sul serio: la Roma deve aggredire l’Europa League

Contro la squadra di Istanbul, capolista nel girone, Fonseca e i suoi devono sfoggiare una prestazione autorevole, su un campo difficile.

Una Roma tirata a lucido, frizzante, dinamica. Una Roma su cui finalmente l’allenatore può fare delle scelte. I giallorossi tornano dalla pausa per le nazionali con una vittoria convincente, contro il Brescia, e allontano i fantasmi della sconfitta contro il Parma.

Allo Stadio Olimpico succede tutto nel secondo tempo, dopo una prima frazione di gioco abbottonata, dove le Rondinelle di mister Fabio Grosso si erano messe in campo in maniera solida e compatta, quadrata in difesa e pungente in avanti, dove Torregrossa e Donnarumma hanno provato più volte ad impensierire l’estremo difensore della Roma, Pau Lopez. I giallorossi, che avevano ritrovato dal primo minuto capitan Alessandro Florenzi, schierato nuovamente terzino destro, e Lorenzo Pellegrini, sono sembrati troppo timidi, andandosi a scontrare contro la retroguardia bianco azzurra. Poi nel secondo tempo è cambiato tutto. Sono saliti in cattedra Veretout, sempre più imprescindibile, e Dzeko, ma soprattutto Chris Smalling. Il centrale inglese, impeccabile in fase difensiva, si è dimostrato perfetto e decisivo anche in avanti: prima trova il gol del vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo (decisiva la deviazione di Cistana) poi di testa firma l’assist per il gol del collega di reparto, Gianluca Mancini, che in mezza acrobazia la mette all’angolino. Il Brescia tracolla, sbanda: prima Niccolò Zaniolo si vede annullare l’ennesimo gol di questo momento magico, poi arriva il 3 a 0 firmato Edin Dzeko, che insacca da pochi centimetri. C’è tempo per un’altra rete annullata, stavolta al bosniaco, e per l’ingresso in campo di Santon, Perotti e Under.

Perché giovedì si torna a giocare e si deve continuare a vincere. Alle ore 18.55 si gioca contro l’Istanbul Basaksehir, in uno stadio che si preannuncia infuocato. Il Girone J della Roma si è messo pericolosamente a rischio: i primi sono proprio i turchi, a quota 7 punti, seguiti a 5 dal Borussia Monchengladbach e dai giallorossi, mentre il Wolfsberger segue da fanalino di coda con 4 punti.

Si deve fare sul serio e provare ad arrivare fino in fondo in una competizione sicuramente alla portata. La Roma può ambire al titolo, nonostante le quote scommesse proposte dai bookmakers la piazzino lontano dalle favorite dell’Europa League. Le principali candidate sono invece il Manchester United, messo in lavagna a 6.00 come l’Arsenal, e il Siviglia, bancato 9.00. I cugini della Lazio sono invece quotati 41.00.

Giovedì sera, insomma, si deve vincere: probabilmente Cengiz Under verrà schierato dal primo minuto contro il suo passato, Pastore dovrebbe tornare tra i convocati e speranze ci sono anche per Mkhitaryan. Per il resto Fonseca dovrebbe affidarsi ancora ai soliti, soprattutto a Niccolò Zaniolo, che salterà la partita contro l’Hellas Verona di campionato per diffida. Le sue energie saranno tutte per l’Europa.


Florenzi stop, ansia Pastore. E Veretout suona la carica

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Non ha fatto in tempo a godersi il ritorno in campo da titolare, che rischia di fermarsi ancora. Alessandro Florenzi ha accusato un affaticamento all’adduttore destro, che probabilmente lo terrà fuori dalla decisiva partita contro l’Istanbul Basaksehir di domani. Il capitano potrebbe non essere neppure convocato. Un altro a rischio è Pastore, che ieri ha svolto differenziato. Recuperato invece Spinazzola, che, come Mkhitaryan, ha qualche chance di essere almeno in gruppo per la trasferta. A tenere alta la concentrazione sono le parole di Veretout: “La partita col Basaksehir è fondamentale. Dobbiamo essere uniti. Speriamo di continuare così perché siamo sulla buona strada“.


Pau Lopez: “Innamorato della città. E la A mi piace”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Che a Pau Lopez piaccia andare controcorrente è risaputo, visto che non si è fatto problemi a decurtarsi lo stipendio per venire a Roma dal Betis. Il portiere si è riconfermato ieri, con delle dichiarazioni non banali: “In passato sono venuto a Roma e non mi aveva fatto una grande impressione. Quando sono venuto a viverci invece l’ho vista da un punto di vista differente e devo dire che è incredibile“. Oltre alla città, a sorprenderlo è anche il calcio italiano: “Sono rimasto stupito perché molte squadre hanno una buona fase offensiva. La maggior parte delle squadre con cui abbiamo giocato impostano l’azione dal basso, provano a fare le giocate ed è difficile togliergli la palla. Prima di arrivare pensavo che il calcio italiano fosse molto più difensivo


Under, aria di casa. A Istanbul il turco vuole riprendersi posto e sorriso

LA GAZZETTA DELLO SPORT - È la squadra con cui è diventato grande e quella contro la quale domani vorrebbe provare a riprendersi il posto da titolare. È passata una vita dall’ultima volta che Cengiz Under è partito dal primo minuto con la Roma: era il primo settembre, di fronte c’era la Lazio. Poi l’infortunio al bicipite femorale e il ritorno, per 10′, contro il Napoli qualche settimana fa. Domani comunque il posto da titolare contro l’Istanbul Basaksehir non è assicurato, mentre è più probabile che sia in campo dall’inizio contro il Verona, dove mancherà per squalifica Zaniolo.


Conte a Friedkin: “Vuole la Roma? Ok, ma ci faccia felici”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Anche il premier Giuseppe Conte ha un cuore ed è noto che, calcisticamente parlando, batta per la Roma. Per questo ha commentato il possibile cambio di proprietà – da James Pallotta a Dan Friedkin – del club giallorosso: “Non conosco Friedkin, ma quello che mi posso augurare è che, se ci sono investimenti stranieri, come il caso di Pallotta o dell’eventuale successore, l’importante è che abbiano un piano credibile e sostenibile nel tempo, per rallegrare i tifosi come me“. A livello tecnico il magnate texano (nato in California), se ci sarà l’accordo sulla valutazione di 700-750 milioni di euro, potrebbe iniziare con l’acquisizione del 20% in aumento di capitale, con opzioni legate ai risultati in campionato, all’ingresso in Champions e all’eventuale via libera per il nuovo stadio. Nel frattempo si sono defilati gli eventuali investitori arabi, che volevano più tempo per decidere, mentre sembra che ci siano stati sondaggi da parte di fondi di “private equity” come Permira, Blackstone, Kkr e Carlyle, che stanno valutando i conti. 


Natale a Roma, Friedkin ci crede

IL TEMPO - BIAFORA -  Un periodo di convivenza e poi il passaggio di consegne. L’approccio diretto al mondo Roma effettuato da Dan Friedkin la scorsa settimana, con il blitz nella Capitale e l’avvio della due diligence sui conti delle società di James Pallotta, è solo il primo passo del possibile ingresso del texano nel club giallorosso. Il magnate di Houston ha espresso una manifestazione verbale d’interesse presentandosi in prima persona a Roma e si attendono entro pochi giorni i passaggi formali, con la presentazione di una manifestazione scritta delle proprie intenzioni. L’idea di Friedkin, che vorrebbe compiere il primo passo ufficiale già entro Natale, è quella di effettuare un ingresso graduale nella galassia giallorossa, anche se non si può escludere che lo scenario attuale cambi. Le intenzioni del presidente e Ceo del The Friedkin Group, pronto ad investire 150 milioni di euro come step iniziale, coincidono con quelle del gruppo guidato da Pallotta, che senza l’ok definitivo allo stadio che sorgerà a Tor di Valle non vorrebbe lasciare ad altri il controllo della Roma.

Le due parti sono pronte ad effettuare l’operazione direttamente negli Stati Uniti: AS Roma Spv Llc, la capogruppo (Pallotta, Ruane, D’Amore, Edgerley e il gruppo Starwood sono i principali soci attuali) che controlla la Roma e tutte le società legate al futuro stadio, ha la propria sede in Delaware e, senza un cambio dell’azionista di maggioranza della Roma e quindi sul mercato italiano, basterebbe soltanto comunicare l’ingresso di Friedkin nel consorzio Usa. Le modalità ricalcherebbero quelle con cui nel 2014 Starwood Capital Group, attraverso l’ASR SOF-IX Investment Llc, è divenuta azionista proprio di AS Roma Spv Llc. Friedkin, nello step iniziale della contrattazione con Pallotta, vuole poi inserire un’opzione per diventare in un secondo momento il padrone della fetta più grande.

L’elemento principale a cui si lega tale variabile è probabilmente l’approvazione da parte del Campidoglio della convenzione urbanistica e della variante sul nuovo stadio, ultimo passaggio decisivo che va ancora compiuto affinché sorga la futura casa della Roma. La volontà del 504° uomo più ricco del mondo è di mettere il primo piede nel club investendo 150 milioni, che potrebbero essere anche versati come finanziamento e poi utilizzati dalle società controllanti per sottoscrivere l’aumento di capitale della Roma stessa, già deliberato proprio per un massimo di 150 milioni e da effettuare entro il 2020.

Nel frattempo Neep, la controllante diretta del club, ha già convertito 29,1 milioni di un precedente finanziamento soci come prima tranche per l’aumento di capitale. Friedkin, assistito dagli advisor JP Morgan e Chiomenti, al momento non ha strappato alcun accordo di trattativa esclusiva a Pallotta, che si è affidato a Goldman Sachs e Tonucci. Le due parti hanno però raggiunto un gentlemen's agreement: Friedkin sarà informato se altri investitori - sono numerose le manifestazioni d’interesse verbali arrivate anche dalla Russia, dalla Cina e dagli Emirati Arabi - dovessero muoversi ufficialmente. Ma per ora l’unico ad essere passato dalle parole ai fatti è il texano.


Sul caso Petrachi la Procura Figc indaga ancora

IL TEMPO - BIAFORA -  Le informazioni raccolte non bastano, si continua a indagare. Come previsto, lunedì scorso la Procura Figc ha richiesto la proroga per l’inchiesta sul direttore sportivo giallorosso Petrachi, che rischia il deferimento e la squalifica per aver iniziato a lavorare nella Roma quando era ancora sotto contratto con il Torino. I termini per passare all'archiviazione e al deferimento sono scaduti ieri, ora gli inquirenti diretti da Pecoraro hanno altri 40 giorni a disposizione che termineranno il 7 gennaio 2020 visto che 5 e 6 gennaio sono festivi. C’è anche la possibilità di chiedere una seconda e ultima proroga di ulteriori 20 giorni.

Dopo aver ascoltato Petrachi (il 21 ottobre scorso), i dirigenti granata e aver acquisito i contratti di cessione dei giovani Freddi Greco e Bucri - passati dalla Roma al Torino a titolo gratuito per risolvere il “contenzioso” in atto tra Cairo e il dirigente che aveva un altro anno di contratto da rispettare col club granata - adesso la Procura federale ha il tempo per convocare altri testimoni utili a ricostruire date e fatti: la Roma ha chiesto che vengano sentiti gli altri dirigenti giallorossi Fienga (Ceo) e Longo (segretario generale), l’ad dell’Inter Marotta e il procuratore di Dzeko, Silvano Martina. L’inchiesta nasce infatti da una dichiarazione di Petrachi in conferenza stampa a inizio settembre, quando si lasciò scappare un “a maggio” parlando del primo incontro con l’Inter per trattare il prezzo della cessione del bosniaco poi saltata.


Fonseca perde Florenzi e Pastore

IL TEMPO - BIAFORA - Ultimi ritocchi a Trigoria, partenza dopo pranzo alle 14.20 da Fiumicino e sbarco a Istanbul quando saranno le 18.35 circa ora locale. La missione turca della Roma scatta oggi, con oltre ottocento tifosi al seguito pronti a sostenere la squadra domani sera allo stadio Fatih Terim (fischio d’inizio alle 18.55 italiane, le 20.55 in Turchia). Una partita senza appello, perdere in casa del Basaksehir vorrebbe dire quasi certamente addio all’Europa League, mentre quattro punti conquistati tra la sfida in terra turca e l’ultima in casa con il Wolfsberger garantirebbero la certezza della qualificazione ai sedicesimi. Fonseca deve ancora far fronte all'emergenza: si è fermato anche Florenzi per un affaticamento al flessore destro, il suo forfait si aggiunge a quelli di Pastore, Mirante, Cristante, Zappacosta, più Kalinic guarito ma non ancora pronto.

Mkhitaryan resta in dubbio, mentre Fuzato e Cetin sono fuori dalla lista Uefa. Il capitano ha svolto gli esami per capire l’entità dell’infortunio: non c’è lesione ma quando prova a forzare accusa dolore. Sembra quindi difficile un suo impiego e a destra in difesa si rivedrà Spinazzola, recuperato dagli ultimi acciacchi muscolari. Lo stesso Pastore avverte dolore e ha chance quasi nulle di recupero, mentre oggi dopo la rifinitura si deciderà se portare Mkhitaryan in Turchia.

Quasi obbligate, quindi, le scelte, con il tecnico che non ha intenzione di risparmiare nessuno dei migliori vista la posta in palio. La difesa sarà completata da Kolarov, Mancini e Smalling, in mediana confermati Veretout e Diawara, nel quartetto offensivo sono certi di giocare Zaniolo, Pellegrini e Dzeko, con Kluivert e Under in ballottaggio per l’ultimo posto disponibile. Dovrebbe toccare all'olandese a sinistra, altrimenti sarebbe Zaniolo a cambiare fascia facendo spazio a Under sulla destra.

Il turco è il grande ex della sfida e il giocatore più atteso a Istanbul, ma è pronto a dare una mano anche subentrando dalla panchina. Un problema in più per la porta, col Primavera Cardinali unico disponibile oltre a Pau Lopez. Intanto, dal giudice sportivo, è arrivata come da prassi la squalifica di un turno di Zaniolo che salterà il Verona domenica sera, oltre a un’ammenda di duemila euro per il lancio di un fumogeno sulla pista dell’Olimpico durante la gara col Brescia.