Mancini al comando grazie alle idee innovative di Fonseca

SARA BENEDETTI - INSIDEROMA.COM - Si dice spesso che nel momento del bisogno, escono fuori le vere qualità di un allenatore. Paulo Fonseca con l’intuizione di Gianluca Mancini a centrocampo ha fatto proprio questo. Ha fatto di una necessità, una virtù. Nel periodo più nero dovuto agli infortuni ha tirato fuori un’idea geniale. Il Mancini centrocampista a tutto campo.

Un’idea innovativa, non più il classico centrocampista che si abbassa per giocare in difesa ma il contrario: un difensore centrale che imposta il gioco da centrocampista. La rivoluzione di un calcio pensante nuovo. Alla Pep Guardiola. Roba da intenditori del calcio, da tecnici preparati e che studiano i movimenti e le situazioni. Nulla di improvvisato. Tutto già pensato e provato. E poi il resto l’ha fatto il calciatore.

Un Mancini che quel ruolo cucitogli addosso da Fonseca lo aveva già nella testa perché lui agli albori della sua carriera (nella Fiorentina) nasceva già centrocampista prima di spostarsi a fare il difensore centrale a Perugia in serie B. Le sue prestazioni enormi nella cadetteria gli sono valse poi la chiamata dell’Atalanta e lì è iniziato il vero viaggio calcistico delle sua carriera. L’incontro a Bergamo con Gasperini gli ha dato la spinta definitiva. Stagioni importanti in A, gol, grandi prestazioni, apprezzamenti da tutti i club d’Italia e la successiva chiamata della Roma.

La grande squadra che Gianluca Mancini aspettava da tempo, da quando ammirava Materazzi con la numero 23 comandare la difesa dell’Inter e vincere il Mondiale del 2006 con la Nazionale Italiana. L’incontro con Fonseca poi è stata la seconda svolta della sua carriera, il tecnico portoghese lo ha apprezzato fin da subito e ha visto in lui qualità di leader che oltre a difendere sa anche impostare l’azione.

Un giocatore completo su cui lavorare per costruire una Roma forte nel tempo. Le prestazioni poi del 23 romanista sono state eccellenti a partire dal debutto eccellente a centrocampo contro il Milan, la grande prestazione di Udine, la vittoriosa partita casalinga contro il Napoli e in più anche le due gare di Europa League contro i tedeschi del Moenchengladbach. Prestazioni sempre al di sopra della media in un ruolo non suo tanto che anche il C.T dell’Italia, Roberto Mancini sta pensando seriamente di portarselo con sé all’Europeo del prossimo giugno vista la sua grande duttilità.

Una scalata di gerarchie spaventosa quella di Gianluca Mancini che potrebbe diventare per la nazionale Italiana il nuovo Zambrotta. Un’ala che si trasformò in terzino e che fu capace di vincere un mondiale da titolare inamovibile in un ruolo che non era inizialmente suo. Storie di calcio e di sport che sanno di rivoluzione. La rivoluzione del calcio pensato e degli allenatori come Paulo Fonseca che ora, superata l’emergenza, dovrà scegliere: togliere Mancini dal centrocampo o confermarlo al comando del centrocampo romanista? 


Ranieri su Zaniolo: «Nicolò non è il nuovo Totti, va aspettato»

IL TEMPO - ZOTTI - Ok i complimenti, ma senza esagerare. Dopo la doppietta in maglia azzurra Zaniolo è stato consacrato dai media come l'astro nascente del calcio italiano, uno dei trascinatori della Nazionale di Mancini insieme a Ciro Immobile. Claudio Ranieri però, intervistato da Sky a margine dell'incontro tra arbitri, allenatori e giocatori al Parco dei Principi di Roma, ci va piano con i paragoni pesanti: «Zaniolo non è l'erede di Totti - le parole dell'allenatore della Sampdoria - è un ottimo giocatore che può diventare un campione migliorando e ascoltando i suoi allenatori».

Per l’ex tecnico della Roma sarà fondamentale mantenere un clima tranquillo attorno al giocatore: «Dovete stare calmi (riferendosi ai giornalisti, ndr) perché deve crescere e deve farlo in sordina senza riflettori. Lo aspettavo - prosegue Ranieri - perché l'anno scorso con lui ho avuto il suo peggior momento, ma sul ragazzo c'è da scommettere perché è una forza della natura e sta migliorando partita dopo partita». 

Sogna in grande invece Francesca Costa, mamma di Nicolò, che parla della crescita professionale del figlio e dei due gol realizzati in Nazionale: «Ero a casa dai miei genitori -le sue parole a Rete Sport - non ci abituiamo mai a Nicolò, io piangevo mentre mio marito urlava. Vorrei che un giorno vincesse il Pallone d'Oro ma per il momento vive alla giornata. Spero che continui così, con la sua umiltà e la sua semplicità».

 

 


Ora Florenzi deve convincere anche Fonseca

IL TEMPO - BIAFORA - Riconquistare la sua Roma. È un Alessandro Florenzi che tornerà oggi a Trigoria rinfrancato dopo i giorni trascorsi con la maglia della Nazionale. L'obiettivo del ventottenne di Vitinia è quello di riprendersi un posto da titolare, o almeno di tornare a giocare con stabilità, nella squadra allenata da Fonseca dopo aver ripagato la fiducia che gli ha concesso il ct dell’Italia Mancini.

In azzurro Florenzi ha disputato per intero la partita contro la Bosnia, rimanendo a guardare i compagni nella rotonda vittoria con l'Armenia.  Col il numero 7 sulle spalle l'esterno ha messo in campo una prestazione generosa nella sfida in famiglia contro Dzeko, suo vice-capitano in giallorosso, dimostrandosi propositivo in fase offensiva e più che attento in quella difensiva. Nel successo sugli armeni Florenzi è stato invece tenuto in panchina da Mancini, ma sia durante la partita, andando ad abbracciare uno scatenato Zaniolo («Ti voglio bene», il post su Instagram del classe 1999 rivolto al compagno), e sia  nell’esultanza di gruppo post-gara, ha sfoggiato un sorriso che poche volte era stato  intravisto nell'ultimo mese e  mezzo in cui ha dovuto prima convivere con l'influenza e poi con le bocciature del  tecnico portoghese.

Alla ripresa del campionato la Roma è attesa dal match contro il Brescia e Fonseca, considerando l’affaticamento al flessore di Spinazzola e la decisiva sfida di giovedì 28 ad Istanbul, dovrà compiere una scelta: puntare ancora una volta su Santon, titolare con Udine se e Gladbach e mandato in campo nel primo tempo con il Parma, oppure rilanciare  Florenzi sulla fascia destra di difesa. Il numero 24, che quest'anno ha ereditato la fascia da De Rossi, ha speso parole da vero capitano sulla propria situazione e sulle valutazioni di Fonseca, ma con un nuovo ciclo di sette partite alle porte spera di dare una sterzata alla stagione, lasciando da parte, per il momento, qualsiasi voce di mercato. Se dovesse continuare ad essere relegato in panchina Florenzi e il suo agente Lucci faranno i necessari ragionamenti, soprattutto in vista dell'Europeo della prossima estate, ma per ora nel mirino di Florenzi c’è soltanto il pensiero di tornare ad indossare una maglia da titolare.

In attesa del rientro degli ultimi giocatori impegnati con le nazionali - 90 minuti per l’Olanda Under 21 Kluivert nell’amichevole vinta con i pari età dell'Inghilterra, solo panchina per Fuzato con il Brasile - sono stati rinviati alla prossima settimana tutti i discorsi sul riscatto di Smalling. L'intermediario della trattativa con il Manchester United è atteso da un colloquio con Petrachi e con il giocatore per capire come portare avanti l'affare dopo che i Red Devils hanno rifiutato la prima offerta dei giallorossi. Il centrale inglese ha già fatto capire che è ben disposto a rimanere nella Capitale, una città apprezzata da lui e dalla sua famiglia: «Mi serve tempo - ha detto Smalling in un'intervista a Roma Tv - per poterla visitare, ma è bello che puoi decidere indifferentemente di andare in centro oppure al mare. Il primo gol in giallorosso è stato fantastico. Sto imparando l’italiano e cercherò di farlo il più in fretta possibile, ci sono giorni in cui va meglio e altri peggio. Dzeko mi ha aiutato nel mio inserimento».


Zaniolo-Immobile: l'insolita coppia che unisce Roma

IL TEMPO - AUSTINI - Un colpo di fulmine. Conoscersi a malapena e scoprire all'improvviso di essere fatti uno per l’altro. Immobile e Zaniolo, un laziale e un romanista insieme, ci hanno messo una sola partita a trovare un'intesa che promette scintille per l’Italia.

L'inedita coppia ha passeggiato sopra la modesta Armenia, trovandosi a meraviglia sul campo. Assist al bacio di Ciro per il primo gol in nazionale di Nicolò, favore restituito un quarto d'ora dopo dal talento giallorosso che ha spedito in porta il bomber laziale con un altro filtrante perfetto. Immobile aveva già segnato il gol del vantaggio, Zaniolo ha trovato la doppietta con un sinistro dei suoi nella ripresa. Una serata straordinaria per entrambi, l’inizio di qualcosa di inedito perché nella storia della Nazionale non c’è mai stata una coppia d’attacco formata da un giallorosso e un biancoceleste. Totti e Vieri, ad esempio, si sono appena incrociati in azzurro quando giocavano insieme nella Capitale, Signori era uscito dal giro prima. Così, veder Immobile e Zaniolo abbracciati dopo i rispettivi gol, fa un certo effetto.

Due ragazzi che uniscono idealmente le sponde dei nemici perenni, con la prospettiva di ritrovarsi a giugno con uno stadio intero a tifare convinti per loro. L’Olimpico sarà infatti il teatro delle prime tre sfide (più un’eventuale quarta) della Nazionale nel prossimo Europeo itinerante, nel torneo che dovrà ridare dignità alla grande assente dell'ultimo Mondiale. Mancini ha già fatto un lavoro straordinario e i risultati ottenuti (record di vittorie consecutive e nell’anno solare) sono la conseguenza di scelte chiare e azzeccate. Il ct è partito da un centrocampo di piedi buoni e dinamismo col trio Barella-Jorginho-Verratti, ora da mesi cerca un assetto definitivo per l’attacco, dove Immobile sta finalmente trovando spazio e fiducia, mentre Zaniolo rappresenta una stimolante novità. «E un centrocampista che fa gol - ha spiegato il tecnico parlando del giallorosso - e questo ci permetterebbe di avere un altro attaccante. L'ho fatto giocare nel ruolo che ha ricoperto nell’ultimo anno con la Roma per metterlo a suo agio. È giovane, a volte gioca sull’istinto e a centrocampo bisogna pensare. Credo possa fare entrambe le cose».

Non più solo mezzala, quindi, ma candidato a giocare sulla destra sfidando la concorrenza dei vari Chiesa, Insigne e Bernardeschi. D’altronde i suoi numeri più recenti sono quelli di un attaccante. Da Roma-Monchegladbach in poi ha segnato 6 gol in 7 partite compresa la Nazionale in 575 minuti trascorsi sul campo, praticamente una rete ogni 95 minuti. Il «contatore» di Immobile è impazzito da tempo. In questa stagione il capocannoniere del campionto ha più gol (19) che presenze (17) complessive tra Lazio e Italia. In biancoceleste è arrivato a 102 centri in 149 match mentre in serie A ha tagliato il traguardo delle 200 presenze a quota 113reti:il miglior italiano di sempre in questa statistica (un gol più dell'ex giallorosso Montella... ) e il biglietto da visita migliore per prenotare un Europeo da protagonista. In coppia con un romanista.


Oro d'Italia con Zaniolo. E a Palermo per lui c'era il Man Utd

IL MESSAGGERO - TRANI - Il viaggio a Palermo è stato tutt'altro che a vuoto. Nel calcio, chi va a seguire uno o più giocatori, spesso se ne torna a casa senza essere pienamente soddisfatto. L'emissario dello United, invece, ha fatto l'en plein, raccogliendo le informazioni utili per il futuro mercato del Manchester. Lunedì sera l'osservatore del club inglese si è presentato allo stadio Renzo Barbera per pesare la prestazione di Zaniolo dal vivo. E quella di Tonali. Il blitz è andato a buon fine, anche perché i due giovani azzurri, classe 1999 il giallorosso e 2000 il bresciano, sono rimasti in campo dall'inizio alla fine. Verifica a 360 gradi, dunque, sul comportamento in campo internazionale di Nicolò da Massa e di Sandro da Lodi, di fatto ex Under 21. Hanno giocato insieme da titolari, in perpendicolare nella catena di destra nel 1° tempo della gara con l'Armenia, braccio e mente fino all'intervallo. Nella ripresa, invece, si sono allineati, incursore alla Barella il romanista, sempre aiuto regista l'altro. Tatticamente, insomma, la risposta è stata esauriente. Così come tecnicamente, con le 2 reti e l'assist del romanista per Immobile.

PREZZO IN AUMENTO La missione dell'emissario, comunque, ha avuto come principale riferimento Zaniolo. Lo United, attualmente in contatto con il management di Pallotta per stabilire la cifra dell'eventuale riscatto di Smalling a fine stagione, segue Nicolò già dall'inizio del 2019. Il talento giallorosso è finito nel mirino del Manchester dopo l'exploit in Champions: doppietta contro il Porto il 12 febbraio all'Olimpico nella gara d'andata degli ottavi. L'intenzione del club inglese è di forzare i tempi perché si rende contro che il valore del cartellino lievita di partita in partita. Meglio provarci subito, quanto meno strappando un'opzione ai dirigenti della Roma che stanno appunto trattando l'acquisto definitivo del difensore centrale arrivato dalla Premier. Proprio in questi giorni l'International Center of Sport Studies (Cies) ha evidenziato come la quotazione di Zaniolo sia cresciuta da qualche settimana, salendo a circa 80 milioni (78,9). L'ultimo aggiornamento è di lunedì 4 novembre, subito dopo il 4° gol consecutivo dei primi 5 stagionali (ora è a 7), realizzato il 2 novembre all'Olimpico contro il Napoli. La doppietta in azzurro è il nuovo step del giocatore che, davanti all'osservatore, ha messo in mostra il meglio del suo repertorio: qualità, finalizzazione, pressing e agonismo. Presenza fisica e tecnica, per intendersi. Al capitano Florenzi, in panchina al Barbera, ha dedicato in campo l'abbraccio dopo il 1° gol e su Instagram la foto che inquadra quel gesto affettuoso a fine partita con un semplice «Ti voglio bene». Il 4 settembre del 2004, sempre a Palermo, De Rossi debuttò facendo centro contro la Norvegia. Daniele, fino a lunedì sera, è stato il romanista più giovane a segnare in Nazionale. Adesso è Nicolò: 20 anni e 139 giorni.


Florenzi-Esposito, ipotesi scambio

Questa mattina, durante la trasmissione radiofonica 'Radio Radio mattino sport & news', Ilario Di Giovambattista ha rivelato un'indiscrezione di mercato riguardate Alessandro Florenzi. La Roma starebbe trattando con il club nerazzurro per un possibile scambio tra il terzino giallorosso e Sebastiano Esposito. La trattativa potrebbe chiudersi già nella sessione invernale di calciomercato.

 


Pleśnierowicz: "Venerdì ho giocato con il Lech, la mattina dopo ero sull’aereo per Roma: all’arrivo sono andato subito a fare le visite, poi a firmare il contratto"

Wiktor Pleśnierowicz, difensore polacco della Roma Primavera, ha rilasciato alcune dichirazioni al portale gloswielpokolski.pl, in cui ha parlato dei suoi primi mesi nella squadra giallorossa e delle sue speranze per il futuro. Queste le sue parole:

"Il 28 agosto mi sono trovato un messaggio del mio agente che mi diceva di richiamarlo. Quando ho saputo della Roma la prima cosa che ho detto è stata ‘Forza, facciamolo!’ Allora i club hanno cominciato a parlare ed è andato tutto molto velocemente, tra mercoledì e sabato. Sapevo che alcuni club mi osservavano, ma non ho chiesto perché i giallorossi fossero interessati a me, ero troppo felice. Ho solo sperato che andasse tutto per il meglio. Venerdì ho giocato con il Lech, la mattina dopo ero sull’aereo per Roma: all’arrivo sono andato subito a fare le visite, poi a firmare il contratto. I miei compagni mi hanno accolto subito in maniera calorosa e si sono preoccupati di come stessi, nonostante la lingua. Mi portavano con loro dappertutto, mi venivano a prendere prima e dopo l’allenamento, visto che vivevo in hotel. Sono rimasto sorpreso dall’intensità degli allenamenti. Prima della partita ci riposiamo un po’, la seduta è molto più corta perché dobbiamo essere freschi. C’è molta competizione per il ruolo di titolare, ma è una cosa sana, nessuno mette i piedi in testa all’altro. I ritmi sono più alti. Zalewsk? Non lo conoscevo, perché non ci siamo mai incrociati in Polonia e in nazionale. Il mister Ulatowski mi ha detto che l’Italia è l’università dei difensori. Ora vedo come ci si concentra sulla fase difensiva e sui movimenti precisi, può essere un bell’anno per me. Posso dire che giocare nella Primavera della Roma mi darà più di quando ero nelle riserve del Lech Poznan. I miei obiettivi? Giocare il più possibile a Roma per crescere e vincere lo scudetto, poi imparare anche la lingua. È molto difficile, studio da solo e insieme a un insegnante polacco via Skype. Capisco diverse cose, ma è ancora complicato. Il Lech Poznan è nel mio cuore, il mio sogno è ancora debuttare con la prima squadra. Sono in prestito alla Roma, continuerò a crescere e poi tornerò possibilmente nel mio club, anche se la Roma ha un’opzione per riscattarmi. Dipende tutto da come sarà il mio percorso, il Lech non è per tutti. Se verrà fuori che non è neanche per me, allora prenderò altre strade”.

 

 


Allenamento Roma, focus tattico. Lavoro di scarico per Kluivert, individuale per Fazio e Perotti

La Roma è tornata a Trigoria in vista del match di campionato in programma domenica contro il Brescia. La squadra ha iniziato la seduta con i consueti esercizi di attivazione muscolare prima di dedicarsi ad un lungo focus tattico. Lavoro di scarico per Kluivert, individuale per Fazio e Perotti.


Zaniolo, 17 dribbling riusciti in questa Europa League

Nicolò Zaniolo ha siglato una doppietta nel matcìh della Nazionale contro l'Armenia. Come rivela il portale di statistiche OptaPaolo, il trequartista giallorosso ha completato 17 dribbling nell'Europa League in corso.


Friedkin, Bellinazzo: "Diciamo che Pallotta rispetto a un anno fa è un po' meno convinto di restare al timone"

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di RETESPORT per parlare delle indiscrezioni circolate già nella notte scorsa sul possibile interesse del gruppo Friedkin per la Roma. Queste le sue parole:

Quanto c'è di vero in queste indiscrezioni?
"Rispetto al passato, questo è un interesse concreto. È difficile dire in che modo avverrà l'ingresso del nuovo socio. Potrebbe essere sia un socio di minoranza sia di maggioranza, qualora ci fossero le condizioni giuste. La situazione dello Stadio della Roma ha cambiato un po' le cose, diciamo che Pallotta rispetto a un anno fa è un po' meno convinto di restare al timone. Il gruppo Pallotta aveva interesse nel rivalutare l'asset Roma, ma le vicende degli ultimi tempi stanno favorendo l'idea di una cessione".

Chi è Friedkin?
"Il gruppo Friedkin è più improntato ad attività commerciali. Non è un soggetto forte come Suning, ma si tratta di un investitore che ha le idee chiare sullo sviluppo di un'azienda legata al turismo. Roma sarebbe la piazza ideale per le sue attività. Non ha la forza di proporre sponsorizzazioni interne come Suning, ma darebbe maggior forza al gruppo Pallotta dal punto di vista immobiliare. Stando all'analisi dei dati. Non credo che Friedkin possa realizzare una 'scalata' in tempi brevi".

Quanto è cresciuta la Roma negli ultimi anni?
"La Roma è cresciuta a livello di piattaforme digitali, ma non dal punto di vista immobiliare a causa delle difficoltà legate alla realizzazione dello stadio. È migliorata rispetto al passato, ma oggi non tiene il passo di Juventus e Inter. Se oggi entrasse nel club uno sceicco del Qatar cambierebbe poco, ci vorrebbe comunque tempo per progettare una crescita a livello economico e finanziario".

Sulle ultime vicende del calcio italiano...
"Miccichè è rimasto vittima di guerre fratricide e dei ruoli collaterali che ricopre. La politica sportiva italiana continua a pensare agli appetiti personali più che a quelli collettivi".


Roma, arriva il comunicato ufficiale dopo le voci circolate su Friedkin

La Roma ha rilasciato un comunicato dopo le indiscrezioni circolate su un possibile interesse del gruppo Friedkin per il club giallorosso. 

"Su richiesta di CONSOB, con riferimento ad alcune indiscrezioni apparse in data odierna sugli organi di stampa in relazione ad una possibile acquisizione delle partecipazioni di A.S. Roma S.p.A. da parte di potenziali investitori, AS ROMA SPV LLC, società che detiene il controllo indiretto di A.S. ROMA S.p.A. tramite la sua controllata NEEP ROMA HOLDING S.p.A, informa che sono in corso dei contatti preliminari con potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l’opportunità di un possibile investimento in AS ROMA SPV LLC.

In caso di perfezionamento di accordi aventi ad oggetto il trasferimento delle partecipazioni detenute in A.S. Roma S.p.A., AS ROMA SPV LLC fornirà adeguata informativa al Mercato nei termini di legge".

 


Stadio, vicesindaco Bergamo: "Abbiamo fatto un lavoro giusto, modificando il progetto e portandolo in una soluzione più sostenibile"

Luca Bergamo, vice sindaco del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio, parlando anche della questione Stadio:

"Il percorso è noto a tutti. Noi abbiamo fatto un lavoro che è senza ombre. Abbiamo ridotto le cubature previste con lo stadio e siamo intervenuti sulla mobilità dell’intera area, con l’obiettivo di rafforzare la Roma-Lido. Gli uffici sono al lavoro sulla convenzione, sulla quale è possibile ci siano diversità di vedute con i proponenti. Non transigiamo sulla contestualità tra opere necessarie e realizzazione dello stadio. C’è ancora del lavoro da fare. Ho fiducia che nel momento in cui il lavoro verrà completato e i proponenti aderiranno pienamente alle condizioni determinate dalla Conferenza dei servizi, si possa poi procedere come è previsto. Non so dire se ci siano mal di pancia particolari”.

Lo stadio in via di realizzazione porta o toglie voti?
"Non è un argomento che penso possa influire su una decisione di questa portata. L’importante è che si sia coerenti con ciò che si fa e non decidere in base a ciò che porta consensi."

Lei è favorevole?
"Siamo arrivati e degli impegni erano già stati presi precedentemente. Impegni che comportavano oneri, ossia soldi a carico della comunità in caso di recesso. Abbiamo fatto un lavoro giusto, modificando il progetto e portandolo in una soluzione più sostenibile. E’ una scelta giusta e la difendo. Se non si arriverà a un accordo, chi sfugge ai propri impegni ne risponderà."

Quando l’apertura?
"Spero presto. Totti voleva giocarci, tutti pensavamo si facesse prima."