Roma, l'arbitro perde la faccia

IL MESSAGGERO - TRANI - L'ingiustizia fa più male dell'emergenza. Perché la Roma, con la rosa dimezzata, subisce il torto peggiore all'Olimpico proprio nell'éra della tecnologia, anche se poi il 4° pareggio di fila vale comunque per prendersi il 1° posto in solitudine nel gruppo J di Europa League. L'arbitro Collum inventa al fotofinish il rigore che solo lui vede, permettendo al Borussia M'Gladbach di tornarsene in Germania con il regalo inaspettato: 1-1. Sul colpo di testa di Elvedi, a fine recupero, Smalling respinge con la faccia. Il difensore, nell'intervento, ha le braccia larghe: è l'unica spiegazione che si può dare alla svista inquietante dello scozzese. La Var avrebbe cancellato la decisione. C'è in Champions e in serie A. In questa competizione solo dai sedicesimi e non nella fase a gironi. Match, dunque, falsato.

MODIFICA NECESSARIA Finale già visto: Fonseca, come contro il Cagliari, va di nuovo a protestare in campo con l'arbitro. Da Massa a Collum. La prestazione dei giallorossi, umili e ordinati, passa insomma in secondo piano. Peccato. Perché il portoghese, mettendoci del suo, aggiusta e disegna la Roma a immagine e somiglianza della precarietà con cui sta convivendo. Il sistema di gioco è il più equilibrato possibile, guardando le caratteristiche degli interpreti a disposizione: dal 4-2-3-1, insomma, al 4-1-4-1. L'unica forzatura davanti alla difesa: Mancini play, sistemato a protezione dei centrali Smalling e Fazio. Imposta quando deve, ma si dedica soprattutto all'interdizione. Spinazzola spinge a destra, Kolarov a sinistra, anche se non è in serata. Pastore gioca più alto e lì fa qualche ricamo. Ha accanto Veretout, il più intraprendente. Zaniolo parte a destra e Kluivert a sinistra, Dzeko gioca da centravanti, con la maschera e senza paura.

Il clima, con il temporale che si scatena sull'Olimpico, non frena certo il Borussia che, aggressivo e disinvolto, parte al massimo. Rose conferma lo spirito propositivo che lo ha fatto apprezzare in Austria con il Salisburgo. Il 4-2-3-1, al momento di attaccare, è addirittura più sbilanciato: ecco il 2-4-1-3. Restano dietro solo i centrali Elvedi e Jantsche. Invasione totale, quindi della metà campo avversaria e fino a metà del 1° tempo assedio al fortino giallorosso. Manita di conclusioni verso Pau Lopez, la più pericolosa, dopo la punizione di Neuhaus da destra, con il tap in di Bensebaini che centra la traversa. Il tridente con Hermann, Embolo e Thuram a lavora con insistenza sul pressing. La Roma fatica a uscire dal guscio, soffrendo la brillantezza e la corsa della capolista tedesca. Smalling, però, comanda bene la linea difensiva. Pure Fazio si fa sentire in mezzo all'area.

ECCE BOMBER La Roma colpisce quando meno te l'aspetti. E quando il Borussia si placa. E colpisce da corner. Lo batte Veretout e Zaniolo, da centravanti di razza, gira di testa per il vantaggio, saltando tra Lainer e Jantskche. Ancora Veretout: verticalizzazione per Dzeko che supera Sommer. Collum, però, annulla per fuorigioco. Il Borussia insiste e si prende l'iniziativa pure nella ripresa. Pau Lopez, però, è senza lavoro. La difesa giallorossa tiene, come il 4-1-4-1. Fonseca cerca di dare sostanza all'assetto. E freschezza. Fuori Pastore e dentro Perotti. Zaniolo diventa mezzala, Kluivert si sposta a destra lasciando la corsia sinistra a Perotti. Ecco anche Antonucci per Zaniolo e Florenzi per Kluivert. Dzeko regala la chance per chiudere il match, prima del recupero, a Florenzi. Destro largo. E subito allarme: Thuram spreca davanti a Pau Lopez. Poi l'errore/orrore di Collum. Stindl trasforma il rigore del pari. Rose, in testa in Bundesliga, rimane però ultimo nel gruppo J di Euroleague.


Piove sul bagnato: Roma scippata dall'arbitro. Borussia, pari su rigore al 95'

LEGGO - BALZANI - Infortuni assurdi e arbitraggi da mani nei capelli. Il destino della Roma - al quarto pari di fila - non cambia nemmeno in Europa League dove fino al 93' sembrava essere arrivata una vittoria che profumava di qualificazione. Nel recupero, invece, lo scozzese Collum (che di fisico somiglia pure al più famoso Gollum de Il Signore degli Anelli e che aveva già un precedente negativo con la Roma) regala un rigore al Borussia Mönchengladbach per un fallo di faccia di Smalling e dopo un errore sotto porta di Florenzi.

In Europa League non esiste il Var, così l'errore resta e il pareggio su penalty di Stindl costa due punti a Fonseca ormai tra l'incredulo e l'esausto: «E' difficile accettare una situazione così. Tutti i giocatori sono devastati. Non possiamo dimenticare che abbiamo affrontato i primi di Germania. Con tutte le difficoltà del caso abbiamo fatto un buon gioco e controllato bene. Abbiamo lottato e corso molto. E' difficile accettare un rigore così, ma ora dobbiamo reagire. Meritavamo di vincere, proveremo a farlo col Milan». Lo ribadisce Fazio: «L'abbiamo visto tutti che non era rigore. Anche gli avversari. L'arbitro lo sa, aveva il dubbio. Gli arbitri stanno facendo danni quest'anno quando vengono all'Olimpico. Il Var? Col Cagliari c'era ma non è comunque servito». E Dzeko: «A questi livelli non può succedere».

La Roma, tra mille infortuni e sotto la pioggia, aveva rialzato la testa grazie a un gol di Zaniolo che prima della partita è rimasto (suo malgrado) vittima di una polemica a distanza tra sua mamma e Fabio Capello. Fonseca aveva schierato Mancini sulla linea dei mediani, al fianco di un Veretout inesauribile, e dovendo centellinare i cambi nella ripresa. Dopo i primi 10 minuti di paura (con la traversa colpita da Bensebaini) i giallorossi avevano preso in mano il pallino del gioco pur non esaltando i 29 mila dell'Olimpico (6 mila tedeschi). Dopo il gol di testa di Zaniolo è stato annullato (giustamente) un gol al mascherato Dzeko. Nella ripresa tanta, tantissima pioggia e qualche contrasto duro hanno provato ad alleviare il senso di noia. Prima di tre emozioni nel finale: l'errore di Florenzi che ha sparato fuori da ottima posizione, quello a porta spalancata di Thuram e la genialata di Collum che ha regalato ai tedeschi il punto di sopravvivenza in un girone che vede ancora la Roma al primo posto con 5 punti. Uno in più di Istanbul Basaksehir e Wolfsberger.

Ora bisogna aggiustare la classifica in campionato, a partire dalla sfida di domenica col Milan. Un rinforzo per Fonseca potrebbe arrivare dall'Inghilterra. L'ex City, oggi svincolato, Rodwell è atteso a Roma per le visite mediche. Se tutto dovesse andare bene il centrocampista firmerà un biennale. Resta in ballo pure Halfredsson. «Non abbiamo molte soluzioni. Se manca Dzeko? Giocherei io ma facevo il difensore, può farlo solo Zaniolo», ha concluso Fonseca.


Fonseca: «Un rigore assurdo, giocatori devastati». Preso lo svincolato Rodwell

IL MESSAGGERO - CARINA - Paradossalmente nel post-gara più che la rabbia, regna l'incredulità. Inizia Fonseca: «È difficile accettare un errore così. Tutti i giocatori sono devastati». È il turno di Dzeko: «È un errore grave che non può accadere a questi livelli. Non riesco a capire perché l'arbitro fosse così sicuro. Troppo sicuro. Io l'ho visto subito che il pallone aveva colpito il volto di Smalling. Non so che dire, è semplicemente incredibile». Incalzato dalle domande, il bosniaco racconta cosa è accaduto dopo il fischio della sanzione: «Mi sono avvicinato a Collum e gli ho detto che stava sbagliando, di aspettare un po', di consultarsi con il guardalinee. Non puoi dare un rigore così all'ultimo minuto, è inaccettabile. La faccia di Smalling tra l'altro è diventata subito rossa. Non c'è stato però niente da fare». Sconsolato inizialmente Pallotta: «È sempre la stessa storia». Poi dopo un paio d'ore, arriva il secondo tweet: «Sono incredibilmente orgoglioso di tutti i giocatori e di tutto lo staff della Roma. Non meritavamo questo finale ma ne usciremo ancora più forti». Laconico Fazio: «Sono sorpreso, quello che è successo è incredibile». Mancini parla apertamente di «un'ingiustizia». Confermata dal tecnico dei tedeschi, Rose: «È vero, il tocco di mano non c'era».

ECCO IL RINFORZO Varato ieri il nuovo organigramma societario. Al vertice rimane il presidente Pallotta, sotto di lui il grado più alto tocca al Ceo Fienga, seguito da 4 figure: Petrachi (responsabile del mercato, della prima squadra e della Primavera), Zubiria (settore giovanile di età inferiore alla Primavera e relazioni internazionali), Calvo (settore commerciale) e Rogers (responsabile dei media). Baldissoni rimarrà invece vicepresidente - continuando ad occuparsi del nuovo stadio - ma senza la carica esecutiva. Mercato: in arrivo lo svincolato Rodwell, centrocampista classe 89. Curiosità: tra il 2013 e il 2017 ha giocato 39 gare in Premier (con City e Sunderland) senza mai vincere. Test fisici decisivi. Se non li passa, l'alternativa è Buchel, ex Empoli.


Zaniolo, un diavolo per Capello

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Se avesse potuto scegliere l’occasione ideale per dare una risposta – chiara e potente - alle accuse che, via tv, gli erano piovute addosso mercoledì sera da Fabio Capello, Nicolò Zaniolo non avrebbe potuto piazzare una scelta migliore di quella confezionata contro il M’Gladbach. Per zittire l’allenatore del terzo scudetto giallorosso («Non prendere la strada di Zaniolo», il monito di Don Fabio al giovanissimo interista Esposito), Nicolò, protetto ieri prima dal suo agente e dalla mamma e poi dal dirigente De Sanctis («Capello è stato goffo»), ha firmato con la consueta forza fisica e con rinnovata abilità aerea la rete della Roma.

Un colpo di testa da centravanti (già, centravanti...) smaliziato su angolo di Veretout: ottavo centro da romanista e ottavo gol allo stadio Olimpico. Casa sua, ormai. Aveva bisogno, la rabberciatissima Roma di Paulo Fonseca, di qualcuno che la prendesse per mano sulla strada per l’Europa, e Zaniolo, che ha esultato turandosi polemicamente le orecchie, non si è tirato indietro. Imitato in questo dai suoi compagni, protagonisti di una gara che avrebbe nettamente meritato un altro finale.

Ha salutato il campo, Nicolò, con la Roma ancora davanti (il pensiero di Fonseca probabilmente è andato al Milan),cioè prima che lo scarsissimo Collum si inventasse in pieno recupero un rigore inesistente. Resta, una volta asciugati il sudore e la pioggia, la certezza amara che della Roma, e dei giocatori della Roma, sono in tanti, anzi in troppi a parlare a sproposito. Da lontano, e non solo, e senza conoscere a fondo uomini e situazione. Zaniolo è stato probabilmente soltanto l’ultimo romanista in ordine di tempo a esser accusato in maniera gratuita da chi pensa al mondo Roma in modo ambiguo, sparando sentenze da bar dello sport e sporcando l’immagine di club e squadra. Non solo sprecando fiato, ma in questo caso addirittura fallendo l’obiettivo. Una situazione che, al di là di tutto, la Roma non può, non deve più tollerare.


Nicolò, il gol dedicato a Capello: ora zitti tutti

GAZZETTA DELLO SPORT - La dedica è per Fabio Capello e per quel messaggio che gli aveva spedito 24 ore prima parlando con il giovane Esposito. Così quando ieri Nicolò Zaniolo ha segnato al Borussia Mönchengladbach ha mimato un gesto che a Roma divenne famoso con Marco Delvecchio, quello delle orecchie. Delvecchio però le teneva aperte per sentire, lui se le è tappate. Perché certe cattiverie non le sente e anche se le ha sentite, non lo hanno scalfito.

La polemica era già scoppiata con la parole di mamma Francesca e dell’agente di Zaniolo, Claudio Vigorelli: «Ergerlo a modello negativo è ingiusto». Infine la difesa di De Sanctis, dirigente giallorosso: «Le parole di Capello sono goffe, Nicolò è un professionista che ci dà tanto». A difendere Nicolò sono arrivati anche gli amici. Prima Pinamonti («Tutti muti. Capello, dicevamo?»), poi Scamacca: «Sei uno con i coglioni. Tappati le orecchie, daje fratello!!!».

Capitolo svincolati: per rimediare all’emergenza, la Roma ha puntato Jack Rodwell, ieri all’Olimpico. Si aspettano gli esiti dei test fisici, che ha sostenuto anche Marcel Buchel.


Roma rapinata a tempo scaduto

IL TEMPO - CARMELLINI - Una rapina a mano armata. Magari non cambierà le dinamiche del gruppo «J» di Europa League che la Roma continua a guidare, ora da sola a quota 5, ma una cosa così non si vedeva da tempo. Nell'era della Var la squadra di Fonseca, che avrebbe potuto mettere in cassaforte la qualificazione alla fase successiva in netto anticipo, subisce un arbitraggio scandaloso da Collum che già in passato era costato un’eliminazione in Europa alla Lazio.

Insomma al mediocre pelato scozzese non va a genio la Capitale: è chiaro. Concede un rigore al 93esimo, a partita di fatto chiusa, ai tedeschi per un fallo di mano di Smalling inesistente. L'inglese colpisce chiaramente la palla con il volto, come il taglio sul labbro per altro dimostra: niente da fare, per lui è rigore e la gara finisce 1-1 Resta una partita che la Roma avrebbe dovuto chiudere primae che Florenzi avrà a lungo sulla coscienza (qualche minuto prima aveva sbagliato clamorosamente un gol a porta quasi vuota).

Certo, non si può dire che alla Roma in questo momento sta girando nel verso giusto, la fortuna sembra avergli girato le spalle. Così, come se non bastassero una sfilza infinita di infortuni, a Roma piomba pure un arbitro incapace. Tutto contro. Eppure il povero Fonseca, con i tergicristalli a tavoletta (all'Olimpico ha piovuto a dirotto per tutta la serata), aveva mostrato di saper inventare. Buona l'intuizione di Mancini in mediana. Senza titolari di ruolo, in una zona del campo falcidiata dagli infortuni, spunta il centrale difensivo in coppia con Veretout: ruolo che aveva già occupato in un paio di occasioni ai tempi del Perugia. Dietro Fazio messo insieme all’intoccabile Smalling. Il portoghese quindi fa di necessità virtù e le valutazioni tecniche sulla Roma vista ieri contro i tedeschi del Borussia «povero» (che comunque viaggia primo in classifica in Bundesliga), vanno fatte in considerazione della squadra che è scesa in campo: senza sei titolari, con Dzeko mascherato e molti giocatori fuori ruolo.

Sale addirittura a dieci il numero degli indisponibili ai quali vanno aggiunti Florenzi (sigh...) e Perotti costretti a partire in panchina perché ancora non al top della condizioni. Ma sono dettagli, che rendono ancora più amaro il pareggio di ieri sera all’Olimpico: perché la partita la Roma, nonostante avesse giocato i primi venticinque minuti in affanno, l'aveva vinta eccome. Sul campo. Ma evidentemente quest'anno non basta più nemmeno vincere. Ai signori della Uefa, sempre pronti a rimproverare, dettar regole e attenti a mettere i puntini sulle «i», va fatta una domanda: ma si può mandare in giro un arbitro così? La risposta dopo ieri sera appare scontata...


Il club torna sul mercato: è arrivato Jack Rodwell

IL TEMPO - AUSTINI - La Roma corre ai ripari. È arrivato dall'Inghilterra il centrocampista Jack Rodwell, 28 anni, svincolato dopo l'ultima stagione al Blackburn in seconda divisione. Ha già svolto la prima parte delle visite mediche a Villa Stuart, pronto un contratto fino a giugno 2020. In caso di problemi l'alternativa è Buchel. Col Milan recupera, forse, solo Under Inglese  perla panchina. Santon, oltre alla febbre, ha accusato un fastidio al flessore sinistro.

 

 

 

Pallotta dall'America: «È uno scherzo»

IL TEMPO - SCHITO - «È uno scherzo, sempre la stessa storia». James Pallotta commenta così l'epilogo di Roma-Gladbach. Ci eravamo lasciati all'Olimpico con un Fonseca furioso che sbraitava in faccia a Massa dopo Roma-Cagliari. Ci ritroviamo con l'ennesimo errore grossolano che condanna la Roma a un pareggio che ne complica il cammino in Europa League.

L'arbitro Collum, dopo essersi attirato le furie dei laziali in un Fenerbahce-Lazio ai quarti di Europa League nel 2013 in cui concesse un rigore molto dubbio ai turchi, ha restituito il favore anche in casa giallorossa fischiando un penalty inconcepibile ai tedeschi: «È difficile accettare una situazione come questa - ha detto Fonseca -, i giocatori negli spogliatoi sono devastati, ma non possiamo fare niente. Non è giusto, ma è il calcio, dobbiamo voltare pagina».

Si respira aria di rassegnazione in casa Roma, dopo la rabbia di qualche settimana fa: «È un errore grave - le parole di Dzeko - che non può succedere a questi livelli perché poi alla fine cambia tutto. Con due punti in più era una classifica diversa. Abbiamo altre 3 partite dove sicuramente può succedere tutto. Con la vittoria era tutto più facile, non capisco perché l'arbitro fosse così sicuro. Io l’ho visto subito che era faccia, l’ho rivisto in televisione lui  non lo poteva vedere, incredibile». 

Anche Fazio condanna il fischietto scozzese: «Nessuno disturbava la visuale dell’arbitro e tutti abbiamo visto che non era rigore. Lui aveva il dubbio, ma ormai siamo abituati a questi episodi contro di noi, ci stanno facendo molti danni all'Olimpico e fuori». Anche il tecnico dei tedeschi, Rose, ammette l'errore: «Il rigore non c'era».


De Sanctis: «Capello? Zaniolo risponde sul campo»

IL TEMPO - BIAFORA - Voi mi criticate, io rispondo sul campo. Nicolò Zaniolo ha replicato coni fatti e con un gol alle parole di Capello, che nel complimentarsi con Esposito, giovane talento dell’Inter, ha lanciato una pesante frecciata al calciatore della Roma, ultimamente preso di mira da troppe persone del mondo del calcio. «Non seguire la sua strada» la frase sibillina dell’ex tecnico giallorosso indirizzate al nerazzurro, senza specificare meglio a che cosa si riferisca nella sua critica a Zaniolo, che in un anno ha conquistato la Nazionale, è stato eletto miglior giovane del campionato ed è stato il più giovane italiano di sempre a siglare una doppietta agli ottavi di Champions.  Il numero 22 della Roma ha mandato un chiaro segnale a Capello e a tutti quello  che lo criticano nell’esultare per la seconda rete siglata nel girone di Europa League: dita a tappare le orecchie, come a dire «Non vi ascolto». Nel post-gara Zaniolo ha preferito non parlare, limitandosi a postare una foto su Instagram accompagnata dal simbolo del silenzio. A difenderlo ci hanno pensato il procuratore Vigorelli, la mamma Francesca («Sei un esempio per tantissimi ragazzini), ma soprattutto la società per bocca di De Sanctis: «Nicolò le risposte le ha sempre date, è un anno costantemente che è protagonista della Roma e un grande professionista. Ha sempre fatto quello che gli è stato chiesto sia dentro e sia fuori dal campo. Ha mostrato di tenerci tanto  con il rinnovo di contratto. Quella di Capello è stata  una delle cose più goffe delle ultime 24 ore». L’auspicio è che Zaniolo, che ha ben capito la lezione del ct Mancini, prosegua su questa strada, a suon di gol, assist e ottime prestazioni sul campo con la maglia della Roma e dell’Italia. Con buona pace di Capello.


Quando il Var non c'è: Roma beffata al 95'

LA REPUBBLICA - PINCI - Se l’Uefa avesse voluto registrare uno spot a favore del Var, non avrebbe potuto immaginarlo meglio. A fermare la Roma non è stato il Borussia Monchengladbach capolista in Bundesliga. Ma un rigore che in tutto l’Olimpico lo ha visto solo l’arbitro scozzese Collum, convinto che il tocco di Smalling fosse con un braccio largo e non col viso: le immagini però lo inchiodano, facendo infuriare nuovamente Fonseca, entrato in campo a fine gara per protestare, ma in modo più pacato rispetto all’ultima volta.

«I giocatori sono devastati» ha poi detto in tv il tecnico. «Un errore grave, inaccettabile, che a questi livelli non può succedere» la rabbia di Dzeko. In Europa League nella prima fase non c’è il Var, al contrario della Champions. La Roma resta prima, ma la qualificazione che pareva ipotecata torna in ballo: tra due settimane in Germania rischia, anche perché l’infermeria resta satura. Per questo i dirigenti guardano agli svincolati: in arrivo Rodwell, ex City, se supererà un provino.

Se non altro Fonseca ha ritrovato Zaniolo: gol dopo 35 giorni ed esultanza polemica con le dita alle orecchie, a dire “non vi sento”. Il perché non lo confesserà, ma era seduto davanti alla tv quando mercoledì sera Fabio Capello a Sky ha suggerito al giovane interista Sebastiano Esposito di «non seguire la sua strada». La mamma di Nicolò aveva replicato via social, lui ha aspettato la serata europea. Dimostrando ai detrattori che una lezione l’ha capita benissimo: le risposte alle provocazioni si danno in campo..


Zaniolo gol, pari di rabbia. Rigore shock

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Un gol alle critiche - il secondo in Europa League - un’esultanza polemica con le mani portate alle orecchie per tapparsele, rispondendo in questo modo alle critiche che lo hanno ferito nelle ultime ore. Nicolò Zaniolo, sotto la pioggia dell’Olimpico, porta in vantaggio la Roma contro il Borussia Monchengladbach, ma la Roma pareggia 1-1 la partita per un rigore inesistente assegnato nei minuti di recupero ai tedeschi dall’arbitro Collum. Smalling colpisce la palla col volto, ma per il direttore di gara il difensore la prende con il braccio. E a nulla servono le veementi proteste dei romanisti.

«Era chiaro che non fosse rigore ride per la rabbia, Federico Fazio anche i giocatori del Borussia erano sorpresi, ma ormai siamo abituati agli episodi degli arbitri contro di noi, sia all'Olimpico, sia fuori. Non c’era la Var? Contro il Cagliari però sì e comunque non è servito per far convalidare il nostro gol. L’arbitro era a due metri dall’azione, ha visto che non era mano e ha dato lo stesso il rigore». 

Fonseca, viste le tante assenze, è stato costretto a inventare Gianluca Mancini centrocampista, accanto a Veretout, tanto per dirne una, con Edin Dzeko protetto da una mascherina sul viso per la doppia frattura allo zigomo rimediata contro il Cagliari. Anche il bosniaco è indignato per la decisione sul rigore: «L’arbitro insisteva che era rigore, e io gli dicevo, non puoi darlo, è inaccettabile, guarda la faccia di Smalling, è rossa per la botta. È un errore grave, che non può succedere a questi livelli. Purtroppo è andata così, siamo al quarto pareggio consecutivo e non va bene, adesso pensiamo al Milan».

Fonseca stavolta contiene la sua rabbia, non ripetendo le proteste viste dopo la gara col Cagliari, che gli sono costate due giornate di squalifica, poi portate a una. «Non è giusto, la squadra ha lottato, corso, ha fatto una buona partita, non meritavamo quella decisione», la valutazione amara del tecnico.

Prima del pareggio, i riflettori erano tutti puntati su Zaniolo, vittima mercoledì di una battuta infelice, in diretta su Sky, di Fabio Capello. «Non fare la fine di Zaniolo» le parole rivolte dall’ex tecnico al talento dell’Inter, Esposito, per una presa di posizione che è sembrata un po’ decontestualizzata e senza riferimenti precisi. Così è parso a Trigoria («Un’uscita goffa», il commento del dirigente De Sanctis) e al giocatore («Peccato che Capello si sia unito a una corrente denigratoria nei confronti di uno dei migliori prospetti del nostro calcio», la difesa del manager Vigorelli).

È stato intanto varato il nuovo organigramma del club. Sotto al presidente, James Pallotta, confermato il Ceo Guido Fienga, poi il ds Gianluca Petrachi (responsabile anche della Primavera), mentre il settore giovanile - di età inferiore alla Primavera - è affidato a Manolo Zubiria. Francesco Calvo si occupa del settore commerciale, Paul Rogers dei media, mentre il vicepresidente, Mauro Baldissoni, continuerà ad occuparsi solamente della questione stadio, l'impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.


As Roma, Friedkin studia il club con JP Morgan

IL TEMPO - BIAFORA - C'è JP Morgan Chase al fianco del gruppo Friedkin che sta studiando i conti della Roma. La banca statunitense, la sesta più grande del mondo, è stata scelta dal consorzio con base a Houston come advisor finanziario in questa fase di valutazione di AS Roma Spv Llc, svelata ieri da Il Tempo.

The Friedkin Group, compagnia guidata da Dan Friedkin che può vantare un patrimonio personale di oltre 4 miliardi di dollari e distribuisce in esclusiva il marchio Toyota in 5 stati degli Usa, ha manifestato il proprio interesse sul dossier che riguarda la holding che controlla il club calcistico giallorosso e ha il suo interno anche la Stadio TDV SpA, società deputata alla gestione e al finanziamento del progetto di Tor di Valle.

Il gruppo texano è uno dei tanti possibili investitori dell’ambiente finanziario che ha ricevuto il dossier legato alla Roma, ma rispetto ad altri ha attivato una procedura di due diligence su ASR SPV LLC, società con sede nel Delaware nella quale già nel 2014 era entrato con una quota di minoranza il colosso immobiliare Starwood.  In questa fase il gruppo Friedkin sta raccogliendo ed analizzando informazioni finanziarie sulla controllante della Roma, la cui assemblea degli azionisti si riunirà lunedì prossimo per approvare il bilancio chiuso al 30 giugno scorso con una perdita di circa 24 milioni e soprattutto per approvare l’aumento di capitale fino ad un massimo di 150 milioni di euro, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2020. Pallotta, presidente della Roma da cui non si registrano reazioni ufficiali alla notizia - è azionista di maggioranza di AS Roma Spv Llc al momento non ha intenzione di vendere la società, valutata da lui stesso 1 miliardo, ma sarebbe alla ricerca di soci che partecipino all'aumento di capitale.

Sul fronte nuovo stadio oggi pomeriggio attesi nuovi sviluppi per la stipula della Convenzione Urbanistica. La delegazione della Roma e di Eurnova si riunirà insieme allo staff tecnico-giuridico del Comune di Roma per il primo faccia a faccia dopo che la scorsa settimana dal Campidoglio è stata consegnata al proponente la proposta di convenzione. Riunione non decisiva ma l’intesa può arrivare a breve.

Intanto ieri è stato completato formalmente l'organigramma del club con la parte sportiva: Petrachi responsabile del mercato, della prima squadra e della Primavera, mentre Zubiria ha la delega per il settore giovanile di età inferiore alla Primavera e le relazioni internazionali. A breve l'annuncio del nuovo responsabile del settore giovanile