Dzeko ora forza la mano. E stasera può saltare il Bilbao

GAZZETTA DELLO SPORT - Le intenzioni di Edin Dzeko sembrano essere ormai chiare: il calciatore vuole trasferirsi in nerazzurro. L'attaccante bosniaco ha ribadito alla Roma la sua volontà di passare all'Inter, ma per ora non ci sono sviluppi. I giallorossi saranno impegnati nella serata di oggi in un'amichevole contro l'Athletic Bilbao, ed il centravanti potrebbe anche non scendere in campo, in modo da dare un segnale a tutti. Novità sono attese al raduno della squadra di Fonseca a Trigoria: da lì i giallorossi partiranno alla volta di Perugia, dove si disputerà il match contro la squadra spagnola. Se la volontà di Dzeko sembra chiara, però, la distanza tra i club per il trasferimento del trentatreenne non è stata ancora limata: secco no di Petrachi ad un'offerta di 15 milioni avanzata da Marotta: la richiesta era di 20 milioni, e sarebbe aumentata di ulteriori 5 nelle ultime ore.


E avanza il piano B: l'impianto a Fiumicino. Già quattro incontri con i dirigenti romanisti

IL MESSAGGERO - ROSSI - I problemi di , per il nuovo stadio della Roma, fanno crescere le quotazioni del piano B: una nuova localizzazione nel Comune di Fiumicino, in un'area di 400 ettari nei pressi dell'aeroporto Leonardo da Vinci che è diventata la prima alternativa al progetto portato avanti negli ultimi anni. «Ho avuto quattro incontri con i rappresentanti della Roma per capire la fattibilità del progetto - spiega il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino - Ora bisogna capire se per la Roma sia morta l'ipotesi  e gli sviluppi dell'iter del progetto in Campidoglio: chi ha la responsabilità, cioè l'amministrazione di Roma, non può restare nel limbo». I vertici nel Comune del litorale romano si sono intensificati, coinvolgendo anche i vertici del club giallorosso, come il vicepresidente Mauro . Segno che non si è più in una fase preliminare, ma si sta cercando di approfondire la discussione.

IL LUOGO - La soluzione per sbloccare l'impasse è quindi un terreno situato nell'area compresa tra la zona commerciale a ridosso dell'autostrada Roma-Civitavecchia (il Parco commerciale Da Vinci) e il perimetro dello scalo aeroportuale. Un terreno edificabile, che nel piano regolatore generale è destinato a funzioni produttive, commerciali e sportive - fanno notare i tecnici dell'amministrazione comunale di Fiumicino - rendendo anche non particolarmente complicato un eventuale iter autorizzativo. Inoltre, tra i punti a favore ci sarebbe proprio la vicinanza con la Roma-Civitavecchia (e con la sua diramazione verso l'aeroporto) e con la linea ferroviaria che porta al Leonardo da Vinci.

«È meglio per me, in termini strategici e urbanistici, fare un'infrastruttura di quella natura per una parte di quei terreni rispetto invece a una sfilza di capannoni che poi magari rimangano vuoti - sottolinea Montino - Qui non ci sono né aree agricole né vincolate, quindi è possibile».

LE MODIFICHE - In questo caso a migrare sarebbe solo la Roma, con lo stadio e il Convivium, l'area circostante l'impianto che sarà destinata a commercio e attività di svago. Da questa operazione resterebbe invece fuori il Business Park. Per alcuni esponenti del M5S capitolino una scelta del genere sarebbe anche un modo per togliersi un bel problema senza grossi danni: l'operazione calcistico-immobiliare targata Eurnova è sempre stata indigesta per i grillini, che però vorrebbero evitare di passare sempre per il «partito del no».


Da Cancelo a Dybala, quando il top player diventa merce di scambio e plusvalenza

IL MESSAGGERO - TROTTA - Scambi e ancora scambi tra società della serie A, ma anche sull'asse Italia-Inghilterra. Il calciomercato 3.0 sta registrando tante operazioni con giocatori in uscita che si invertono le maglie, per almeno due motivi: 1) generare ghiotte plusvalenze, 2) permettere alla società di appartenenza di liberarsi di un costo importante nella sessione in cui, con 500 milioni di esuberi italiani', quasi tutti i dirigenti hanno difficoltà a vendere. L'ultimo scambio, in ordine temporale, è quello che ha coinvolto Juventus e City: Danilo è sbarcato a Torino, Canceloè volato a Manchester grazie ad una quotazione sui 60 milioni di euro. Ai bianconeri pure un conguaglio da circa 28 milioni: ma il tutto si è potuto concretizzare appena il club torinese ha deciso di accettare l'esterno brasiliano (oggi alle 8:30 al JMedical per le visite, prima della firma sul contratto da 4 milioni di euro a stagione) come contropartita. Con lo stesso schema, i Campioni d'Italia avrebbero voluto piazzare Dybala allo United. Ma le alte richieste della Joya, abbinate ai problemi relativi ai diritti di immagine, hanno impedito, per ora, ai bianconeri di abbracciare Lukaku.

TOTTENHAM SULLA JOYA - In questo quadro si è inserita l'Inter, dallo scorso sabato di nuovo in leggero vantaggio e decisa a chiudere dopo l'ultima offerta da 74 milioni di euro, Juvepermettendo. Intanto su Dybala è ripiombato il Tottenham: Paratici ha accettato un'offerta da 70 milioni di euro. Restano così due giorni (il mercato inglese chiude domani alle 18:00) per trovare un'intesa con l'entourage del calciatore e la società che cura i diritti di immagine. E Mandzukic? Il pacchetto con Matuidi è ancora sul tavolo dello United. La formula dello scambio potrebbe, però, aiutare i nerazzurri a risolvere il caso dell'estate: Mauro Icardi. Da giorni è tornato attuale anche il possibile affare tutto argentino, con Dybala pronto a fare il percorso inverso. L'operazione si presenta conveniente per motivi economici (verrebbero valutati entrambi 80 milioni) e tecnici: a Conte piace la Joya e Sarri corteggia Mauro dai tempi di Napoli. Tra l'altro Icardi ha in testa solo la Juventus, nonostante il lavoro di un intermediario che punta ad avvicinarlo alla Romanell'ambito di un affare che coinvolgerebbe anche Dzeko. Ai giallorossi era stato proposto anche Rugani, per il quale la Juventus vorrebbe incassare i soldi offerti del Wolverhampton o dell'Arsenal.


Fonseca fa le prove col Bilbao

IL TEMPO - SCHITO - Ancora al Renato Curi di Perugia, ma stavolta per un'amichevole dal respiro internazionale. La Roma di Paulo Fonseca, già in Umbria mercoledì scorso per il test con i biancorossi di Massimo Oddo, torna in scena stasera (ore 20, diretta Roma Tv) nella tana dei Grifoni contro l'Athletic Bilbao, per confermare le buone sensazioni trasmesse nel secondo tempo contro il Lille sabato scorso. Ieri era prevista doppia seduta di allenamento ma il tecnico portoghese ha deciso di concedere il pomeriggio libero ai suoi ragazzi, dopo aver visto la squadra lavorare in mattinata in un classico torello, in una sessione specifica sulla reattività e su una lunga fase tattica. La squadra ha sudato sui campi di Trigoria sotto gli occhi del direttore sportivo Petrachi, avvistato in panchina con sguardo particolarmente concentrato. E rientrato in gruppoAlessio Riccardi, che ha messo alle spalle il problema muscolare delle ultime settimane ed è finalmente pronto per il rientro in campo, mentre si sono limitati a un lavoro individuale Veretout, Gonalons e Pastore: i tre, difficilmente faranno parte della lista dei convocati che sarà ufficializzata soltanto in mattinata, prima della partenza per Perugia prevista alle ore 10.

Non ci saranno neanche Karsdorp e Nzonzi, che hanno svolto soltanto terapie: l'assenza del mediano francese, abbinata ai probabili forfait di Veretout, Gonalons e Pastore, costringerà ancora una volta Fonseca a lavorare con un centrocampo ridotto all'osso: si alterneranno Diawara, Cristante e Pellegrini, mentre in difesa potrebbe ritrovare spazio Mancini, rimasto a riposo contro il Lille ma autore di una doppietta contro il Perugia. Salvo una nuova chance per Schick, Dzeko dovrebbe essere nuovamente l'unica punta del 4-2-3-1 tanto caro a Fonseca, pur tra mille voci di mercato che non accennano ad attenuarsi: fin qui, il bosniaco è stato impeccabile in questo precampionato, dispensando gol e assist come se nulla fosse. Alle sue spalle, in pole position il trio Under-Zaniolo-Kluivert, con Perotti e Antonucci pronti a subentrare. Per il primo dei due test contro squadre spagnole - domenica 11 è previsto l'abbraccio con i tifosi all'Olimpico nella prestigiosa sfida con il Real Madrid poi probabilmente almeno un'altra amichevole ancora da definire prima del via al campionato - non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni visto contro il Perugia, poiché sono stati messi in vendita soltanto i biglietti di tribuna, senza l'apertura delle curve: tagliandi ancora disponibili in Tribuna Est, Tribuna Ovest e Poltroncine.


Cambia il calcio in tv: Dazn vuole portare un canale su Sky

LA REPUBBLICA - DIPOLLINA - Calcio in tv, grandi novità in arrivo. Ovvero una, ma notevolissima: secondo indiscrezioni, sono ormai alle curve finali le trattative tra Sky e Dazn — finora unite in uno strano viluppo tra concorrenza e complicità. Obiettivo, portare su Sky un nuovo canale targato Dazn. Obiettivo due, riempirlo con materiale pregiato, ovvero, per intenderci, soprattutto l’anticipo del sabato sera di Serie A, finora visibile solo in streaming, ovvero su Internet, smart-tv, tablet, smartphone. L’accordo non c’è ancora ma si farà (Dazn è in trattativa anche per portare le sue gare sulla piattaforma Telecom). Mancano dettagli anche decisivi — ad esempio costi e condizioni per l’abbonato Sky — ma le voci si sono concretizzate in una trattativa lunga.

Dalla prima di campionato, è la promessa, le partite pregiate di Dazn (Milan, Roma e Inter nelle prime due giornate) si vedranno “anche” via satellite. Altrimenti si partirà più avanti, dopo la sosta. Dazn continuerà a offrire ovviamente il proprio abbonamento e la torrenziale programmazione di calcio italiano e internazionale via streaming. Semplicemente, si fa per dire, ritaglia una fetta pregiata della propria offerta e la manda anche via satellite. Vantaggio evidente e primario: per le partite in questione, quelle del sabato sera, tutte di primissima fascia, potranno azzerarsi o quasi le proteste per le lentezze della rete, per il ritardo di quasi un minuto, o anche oltre, delle immagini live. E succederebbe per l’appuntamento più atteso di ogni fine settimana. Resta da scoprire quanto prodotto Dazn sarà visibile “anche” sul satellite (per dire: Barcellona-Real, pietra preziosa della stagione, sì o no? Chissà). Quello che è certo è che Dazn ha di recente ampliato la propria offerta, rende visibili ora anche i due canali live di Eurosport, ha una quantità di calcio internazionale da mandare in estasi i fanatici del medesimo: così come ha altre due gare di serie A, il lunch match (pardon) della domenica e una gara successiva nel pomeriggio alle 15. L’abbonamento in sé non dovrebbe correre rischi eccessivi: fatto sta però che la rivoluzione dello scorso anno, con conseguenti proteste, problemi etc, riguardava soprattutto il big match in esclusiva Dazn del sabato sera. Per uscire da questa strettoia Dazn si è seduta al tavolo con Sky e Telecom: a quanto pare ci siamo quasi, quanto e come la nuova situazione influirà sul panorama complessivo del grande calcio in tv (Sky alza la propria quota di partite oppure sarà solo, come sembra, il mezzo e non il fine?) si scoprirà a breve.


Calciomercato Roma, nuova offerta del Cagliari per Defrel: distanza di circa 2 milioni con i giallorossi

IL TEMPO - SCHITO - Ancora al Renato Curi di Perugia, ma stavolta per un'amichevole dal respiro internazionale. La Roma di Paulo Fonseca, già in Umbria mercoledì scorso per il test con i biancorossi di Massimo Oddo, torna in scena stasera (ore 20, diretta Roma Tv) nella tana dei Grifoni contro l'Athletic Bilbao, per confermare le buone sensazioni trasmesse nel secondo tempo contro il Lille sabato scorso. Ieri era prevista doppia seduta di allenamento ma il tecnico portoghese ha deciso di concedere il pomeriggio libero ai suoi ragazzi, dopo aver visto la squadra lavorare in mattinata in un classico torello, in una sessione specifica sulla reattività e su una lunga fase tattica. La squadra ha sudato sui campi di Trigoria sotto gli occhi del direttore sportivo Petrachi, avvistato in panchina con sguardo particolarmente concentrato. E rientrato in gruppoAlessio Riccardi, che ha messo alle spalle il problema muscolare delle ultime settimane ed è finalmente pronto per il rientro in campo, mentre si sono limitati a un lavoro individuale Veretout, Gonalons e Pastore: i tre, difficilmente faranno parte della lista dei convocati che sarà ufficializzata soltanto in mattinata, prima della partenza per Perugia prevista alle ore 10.

Non ci saranno neanche Karsdorp e Nzonzi, che hanno svolto soltanto terapie: l'assenza del mediano francese, abbinata ai probabili forfait di Veretout, Gonalons e Pastore, costringerà ancora una volta Fonseca a lavorare con un centrocampo ridotto all'osso: si alterneranno Diawara, Cristante e Pellegrini, mentre in difesa potrebbe ritrovare spazio Mancini, rimasto a riposo contro il Lille ma autore di una doppietta contro il Perugia. Salvo una nuova chance per Schick, Dzeko dovrebbe essere nuovamente l'unica punta del 4-2-3-1 tanto caro a Fonseca, pur tra mille voci di mercato che non accennano ad attenuarsi: fin qui, il bosniaco è stato impeccabile in questo precampionato, dispensando gol e assist come se nulla fosse. Alle sue spalle, in pole position il trio Under-Zaniolo-Kluivert, con Perotti e Antonucci pronti a subentrare. Per il primo dei due test contro squadre spagnole - domenica 11 è previsto l'abbraccio con i tifosi all'Olimpico nella prestigiosa sfida con il Real Madrid poi probabilmente almeno un'altra amichevole ancora da definire prima del via al campionato - non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni visto contro il Perugia, poiché sono stati messi in vendita soltanto i biglietti di tribuna, senza l'apertura delle curve: tagliandi ancora disponibili in Tribuna Est, Tribuna Ovest e Poltroncine.


Rottura o pace? Dzeko tra due fuochi

IL TEMPO - AUSTINI - La corda è tesa e non manca molto per spezzarla. L'Inter vuole Dzeko, il bosniaco vuole i nerazzurri, la Roma a certe condizioni lo venderebbe pure ma non ha trovato un sostituto e deve pensare seriamente all’ipotesi di tenersi il centravanti (scontento) un anno e poi perderlo a parametro zero. Se finora il braccio di ferro si è consumato sotto traccia e senza feriti, siamo vicini allo snodo che per forza di cose vedrà cedere qualcuno. L'incontro di lunedì tra l'agente-amico di Dzeko, l'ex portiere Silvano Martina, e i dirigenti interisti è servito a dare una scossa, le cui conseguenze verranno scoperte a breve. Oltre a ribadire la ferma intenzione di acquistarlo, su input preciso di Conte che ha iniziato a parlare col ragazzo dalla scorsa primavera, il club nerazzurro ha chiesto all’entourage di Edin una «mano» per sbloccare la situazione. Se da una parte l'Inter vorrebbe capire il prezzo finale dell’attaccante - aumentato nel giro di due mesi da 15 a 25. milioni bonus inclusi - dall'altra invita lo stesso Dzeko a forzare la mano.

Non un chiaro in-vito a sottrarsi al doveri di professionista, per carità, ma la richiesta tipica in casi simili di mercato delle società che devono acquistare calciatori e trovano resistenze. Edin ha deciso da tempo di trasferirsi a Milano. Questione di stimoli, di soldi (lo aspetta un triennale da 4.5 milioni netti contro l’ultimo anno a 6 milioni che gli resta con i giallorossi), ma anche una sorta di fuga da un club che considera ridimensionato. Nonostante questo, ha tirato il gruppo in allenamento e guidato la squadra da leader nelle amichevoli. Lunedì l'Inter gli ha fatto capire di essere pronta a un ulteriore rilancio dell'offerta fino a 20 milioni, ma vuole essere certa di non trovare un'altra porta chiusa in faccia dalla Roma.

Cosa farà Dzeko adesso? Continuerà a comportarsi in modo impeccabile come ha fatto fino ad oggi, per la gioia di Fonseca che se lo tiene stretto, rendendosi disponibile a rinviare all'anno prossimo il trasloco all’Inter (o altrove: ieri rumors non confermati su Monaco e Napoli), oppure inizierà a battere i pugni sul tavolo per andarsene? In teoria per la risposta c'è tempo, ma l'impressione è che entro la prossima settimana la vicenda debba prendere una piega definitiva. Con un occhio sempre vigile a quello che accade altrove: la destinazione di Lukaku (Inter o Juve) inciderà anche sul futuro di Higuain e Icardi, due potenziali sostituti che Petrachi non è però riuscito a corteggiare fino ad oggi. Il resto del mercato offre poco: da un Mariano Diaz difficilmente avvicinabile per via del suo ingaggio da 6 milioni netti, a un Batshuayi che il Chelsea potrebbe tenersi visto il mercato bloccato, oppure un 34enne come Llorente svincolato. Insomma dovesse scoppiare la grana-Dzeko sarebbe un bel problema senza avere un sostituto in mano. Intanto Petrachi sta provando a cedere altri giocatori senza successo. Per Defrel, sembrava tutto fatto per il suo passaggio al Cagliari in prestito con obbligo di riscatto a 15 milioni poi sono sorti problemi sulle modalità di pagamento. Uno spiraglio si è aperto per il prestito di Olsen al Montpellier. Su tutti gli altri, da Nzonzi a Pastore, da Schick, Gonalons e Karsdorp, ai giovani ma costosi Bianda e Coric ci muove ancora poco. Idem per l’acquisto di un difensore centrale: per Alderweireld resta dura, si valutano alternative, Pezzella non convince appieno.


Karsdorp in partenza, Petrachi cerca il terzino

IL MESSAGGERO - CARINA - Qualcosa si muove. Se non in entrata - dove tutto rimane vincolato alla questione Dzeko (sempre più nervoso per lo stallo nel quale è piombata la sua situazione) - almeno in uscita. La Roma deve alleggerire la rosa. Lo chiede Fonseca, ne è consapevole Petrachi. Che in queste ore sta lavorando per il ritorno di Karsdorp al Feyenoord. La formula è la solita: prestito con opzione di acquisto a favore degli olandesi. Un'operazione che farà risparmiare alle casse giallorosse 2,8 milioni lordi. Altri 2,2, potrebbero aggiungersi se Olsen troverà l'accordo con il Montpellier. Nelle ultime ore si è rifatto sotto il Trabzonspor chiedendo il prestito di Schick. Il ceco non è allettato dalla pro- posta turca e aspetta un segnale dalla Bundesliga(Dortmund, in prima fila). Petrachi, però, non convinto dell'opzione di scorta legata allo svincolato Llorente, si sta convincendo a tenerlo.

SGUARDO IN PREMIER - Capitolo Alderweireld: la trattativa molto probabilmente slitterà a dopo la chiusura del mercato inglese (prevista per domani). Intanto la Roma con l'addio di Karsdorpguarda alle possibilità che riserva il mercato nel ruolo di terzino destro. Nei colloqui avuti per Veretout, il ds salentino ha più volte parlato con, il procuratore Giuffredi anche di Hysaj. L'albanese, che non rientra nei piani di Ancelotti (parte dietro Malcuit e Di Lorenzo), ha già dato l'ok al trasferimento. Volontà che contrasta con la valutazione che il presidente De Laurentiiscontinua a fare del giocatore: 20 milioni. Certamente più accessibile Zappacosta, finito ai margini del progetto-Chelsea. Per Petrachi è un vecchio pupillo, avendolo portato al Torino dall'Atalantanel 2015. Il fatto che l'ex granata abbia lo stesso agente (Lucci) di Florenzi (che gioca nello stesso ruolo) non dovrebbe essere ostativo. Alessandro, quest’anno, sarà infatti utilizzato (come nelle prime amichevoli) anche come esterno alto nel tridente offensivo.


Stadio della Roma: ora tocca alla Raggi

IL TEMPO - MAGLIARO - La «grana Stadio» è pronta per tornare sul tavolo della Raggi. Con un margine di manovra - per tutti, Campidoglio e As Roma - sempre meno ampio: la risposta della Regione, pur se scritta in un fitto e stretto burocratese, lascia poco spazio alle interpretazioni. La lettera - partita lunedì 5 agosto, cofirmata dall’architetto Manuela Manetti, direttore dell’Urbanistica regionale e presidente della Conferenza di Servizi, e dai direttori dei Dipartimenti regionali Trasporti, Stefano Fermante, e Ambiente, Flaminia Todini - in sostanza ribadisce che, come da impegni presi dalla Roma, metà dei tifosi dovrà essere messa in condizione di arrivare e andarsene dallo Stadio di Tor di Valle con il trasporto pubblico su ferro, quindi con la Roma-Lido di Ostia e con la ferrovia Fiumicino-Orte. Ma, in modo molto chiaro, sancisce che questo vincolo - opere tutte completate e collaudate prima dell'apertura dello Stadio - vale solo per le opere incluse nel progetto e non «da interventi sull'intera infrastruttura successivamente programmati e finanziati». Tradotto: la stazione Tor di Valle va fatta, completata e collaudata. Ma l'apertura della nuova casa giallorossa non può essere vincolata alla stazione Acilia Sud della Roma-Lido.

Quindi, se la Raggi pensava di subordinare l'apertura dello Stadio alla Roma-Lido totalmente adeguata e rifatta, può scordarselo. Ma la Roma deve comunque garantire che metà degli spettatori possa usare la ferrovia per andare alla partita. Si riparte, quindi, con uno spazio di manovra sempre più ristretto: bruciata pure la carta Conferenza di Servizi, di fatto ora la palla torna sul tavolo del Sindaco e della sua sgangherata maggioranza. La pazienza della Roma è in via di esaurimento: al rientro dalle ferie di agosto inizierà un pressing sul Campidoglio. Dentro o fuori. Nella Convenzione urbanistica (il contratto fra la Roma e il Comune) dovranno trovare posto tutte e solo le opere pubbliche del progetto, o presentate dalla Roma o richieste in Conferenza di Servizi. Niente di più.

Il problema, per la Raggi, diventa, quindi, tutto politico. La sua maggioranza - ammesso che sullo Stadio ne abbia ancora una - non sembra disposta ad accettare una Convenzione al ribasso: aver costantemente alzato l’asticella delle attese ora rischia di ritorcersi contro il Sindaco e i grillini. E gli scricchiolii interni già non mancano: l'addio polemico di Stefàno alla vicepresidenza del Consiglio, la tensione sui provvedimenti di urbanistica fra la consigliera Monica Montella e gli altri pentastellati, il possibile rientro in Aula di Marcello De Vito che, a dispetto dei proclami, non solo è ancora un grillino ma è sempre il Presidente del Consiglio comunale. Tutto questo, a fronte della lettera della Regione che, senza benedire del tutto la posizione della Roma, respinge comunque il tentativo del Campidoglio di allargarsi oltre il dovuto, potrebbe spingere la Raggi e i suoi a mantenere l'atteggiamento dilatorio caro ai grillini del non fare per non sbagliare.

Facendo i conti con il calendario degli impegni istituzionali alla mano, entro fine settembre il Consiglio comunale dovrà approvare il bilancio consolidato che, almeno per qualche seduta potrebbe impegnare l'Aula e la Giunta. A dicembre, poi c'è il bilancio di previsione da votare. I tempi, quindi, sono stretti: la Roma, che ieri ha chiesto un nuovo. incontro all'assessorato dell’Urbanistica, per metà settembre vorrà sapere dalla Raggi se si va avanti con i fatti oltre che con le dichiarazioni radiofoniche. In mancanza di una chiara posizione, potrebbe iniziare uno show-down: ricorso al Tar perla nomina di un Commissario ad acta che obblighi l'Aula a votare i testi. Modificati secondo la lettera della Regione. Oppure no e in quel caso, subito dopo il voto, con appuntamento in Tribunale e Fiumicino in pole per subentrare. La speranza, ovviamente, è riposta nel buon senso di non perdere centinaia di milioni di investimento e rischiare una causa miliardaria


Adesso le uscite: Defrel saluta, al bivio Schick

LA REPUBBLICA - MORRONE - Sfoltire la rosa, abbassare il monte ingaggi e fare cassa con qualche cessione. Sono queste le priorità nell’agenda di Gianluca Petrachi a meno di tre settimane dall’inizio del campionato. Mentre continua ad inseguire il difensore centrale promesso a Fonseca(Alderweireld rimane la prima scelta), il ds ha intenzione di dedicarsi all’opera di sfoltimento della rosa che, dopo i cinque innesti estivi, al momento conta addirittura 29 elementi. Ecco allora che l’obiettivo di Petrachi è riuscire a piazzare il prima possibile un po’ di colpi in uscita, magari mediante qualche prestito. Sembrava fatta per Defrel al Cagliari, ma la cessione che avrebbe portato nelle casse della Roma una quindicina di milioni è in stand-by a causa di alcune divergenze sulle modalità di pagamento.

È in procinto di dire addio anche Robin Olsen, che dopo appena una stagione in giallorosso si vede costretto a cercarsi una sistemazione. Il portiere svedese è molto vicino al Montpellier, come ha confermato il presidente del club francese Laurent Nicollin precisando che l’affare si concretizzerebbe in un prestito con diritto di riscatto. Anche l’avventura di Rick Karsdorp nella capitale va verso i titoli di coda: il terzino olandese gradirebbe tornare in Olanda, ma a Petrachinon sono arrivate offerte per lui. Stesso discorso per Nzonzi, che ha rifiutato il prestito al Lilleperché vuole essere ceduto a titolo definitivo. Ha le valigie pronte pure il ceco Patrik Schick che, da un lato, è vicino al prestito al Borussia Dortmund, dall’altro vuole provare a convincere Fonseca a puntare su di lui. Stasera, nel test contro l’Athletic Bilbao, dovrebbe avere l’ultima chance a disposizione.


Roma-Athletic Bilbao, la lista ufficiale dei convocati da Fonseca

Paulo Fonseca, ha stilato l'elenco dei giocatori convocati per l'amichevole in programma questa sera al Renato Curi di Perugia contro l'Athletic Bilbao. Non sarà presente Schick a causa di un affaticamento muscolare accusato nell'allenamento di ieri, ancora out anche Veretout. Questi i nomi:

Pau Lopez

Daniel Fuzato

Antonio Mirante

 

Juan Jesus

Aleksandar Kolarov

Davide Santon

Federico Fazio

Gianluca Mancini

Alessandro Florenzi

Leonardo Spinazzola

 

Bryan Cristante

Lorenzo Pellegrini

Diego Perotti

Nicolò Zaniolo

Amadou Diawara

 

Edin Dzeko

Cengiz Under

Justin Kluivert

Mirko Antonucci

Gregoire Defrel


Roma, ora Schick punta a cambiare il suo futuro

GAZZETTA DELLO SPORT - Patrick Schick punta al riscatto, e l'amichevole con l'Athletic Bilbao prevista per questa sera potrebbe essere l'occasione giusta. L'attaccante ceco ha ricevuto offerte dal Borussia Dortmund e dal Trabzonspor, ma finora il suo trasferimento non è andato in porto: pesano la sua voglia di rimanere alla Roma e la mannaia dei 20 milioni che i giallorossi dovranno pagare alla Samp prima di febbraio 2020, come da accordi presi in sede d'acquisto del cartellino del giocatore. Anche Spinazzola, Mancini e Kluivert in cerca di conferme: il primo ha davanti un intoccabile come Kolarov, il secondo deve ancora accumulare l'esperienza che hanno Fazio e Juan Jesus, mentre il terzo sta cercando di lavorare, sotto l'occhio attento di Fonseca, sulla propria disciplina tattica.