Fonseca a Roma tra afa e scetticismo: «Faremo grandi cose»
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Paulo Fonseca è sbarcato ieri mattina nella capitale, accolto da un’afa sconosciuta a Kiev, e da quella forte sensazione di scetticismo che i tifosi non risparmiano neanche all’ex Shakhtar. «Penso che tutti insieme potremo fare grandi cose — prova a scuotere l’ambiente il tecnico, primo portoghese a sedere sulla panchina giallorossa — quando la Roma mi ha chiamato ero molto contento, allenarla è una cosa straordinaria e non ci ho pensato due volte ad accettare». Due anni di contratto (più opzione per il terzo) a 2,5 milioni a stagione e la consapevolezza che almeno tre pezzi pregiati della rosa verranno ceduti. Entro il 30 giugno (per esigenze di bilancio) e anche dopo. Manolas, direzione Napoli, Dzeko, promesso sposo dell’Inter, e Luca Pellegrini, direzione Juventus. D’altra parte — mentre la stagione della Roma riparte oggi con le visite mediche dei giocatori e il primo allenamento domani a Trigoria, in attesa di avere novità dalla Uefa riguardo la squalifica del Milan dall’Europa — all’interno dell’Assemblea degli azionisti sono stati ribaditi concetti piuttosto chiari sulla gestione del club. «Degli errori sono stati fatti, il costo della squadra è aumentato — l’ammissione del Ceo Fienga — non solo il monte ingaggi, ma anche l’ammortamento dei cartellini, ed è aumentato più della competitività. Cerchiamo di mantenere alte le ambizioni, diminuendo i costi». Fienga, precisa che «Baldini è pagato dall’azionista, quindi da As Roma Spv Llc, è un consigliere dell’azionista di maggioranza (quindi di Pallotta ndr) e non ha alcun ruolo nella governance del club». Interviene sulla questione stadio il vicepresidente giallorosso, Baldissoni. «Valutiamo l’alternativa a Fiumicino, nel caso ci sia una chiusura, non attesa, delle negoziazioni con il Comune di Roma. Le voci sull’interessamento del Qatar all’acquisto del club? False». Meglio allora concentrarsi su un mercato. «La cosa più importante è costruire una squadra coraggiosa e con qualità di gioco», ribadisce il tecnico, che potrebbe avere a disposizione il centrocampista Jordan Veretout. Positivo l’incontro di ieri tra la Roma e il manager del ragazzo, Giuffredi (quinquennale a circa 3 milioni a stagione raggiungibili con i bonus). Resta da convincere la Fiorentina, uno dei club italiani che sta cercando di prendere De Rossi, tentato dalla possibilità di restare in Italia. L’ex numero 16, ancora in vacanza con la famiglia, rientrerà in Italia giovedì prossimo e deciderà dove giocare la prossima stagione. Intanto i Primavera Freddi e Bucri, girati al Torino, liberano Petrachi, che sarà annunciato il primo luglio e raggiungerà la squadra a Pinzolo (partenza sabato prossimo). Sempre che non arrivi entro questa settimana la squalifica del Milan dall’Europa League.
Assemblea azionisti con veleno: «Venderete la maglia di Baldini? »
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il sunto sarebbe rapido. L’assemblea degli azionisti ha approvato la modalità con cui la proprietà deve ripianare 23 milioni di «rosso», ha dato il via libera al non obbligo di scrivere il valore nominale del titolo e la sostituzione di uno dei membri statunitensi del Cda (entrerà Scott per Gold, sempre dell’universo Disney). Ciò che ha colpito, però, è stato il botta e risposta virtuale tra i manager Baldissoni e Fienga con un paio di azionisti particolarmente agguerriti, Palma e Staderini, che si sono lamentati di alcune criticità nella gestione del club. Ha colpito parecchio il riferimento alla figura di Franco Baldini, su cui è stato detto: «Avete pensato di mettere in vendita una maglia col suo nome?». Una battuta, che però porta a una scoperta: «Lo stipendio da consulente gli è pagato dalla Roma Spv Llc, ma lui non ha un ruolo nel board. Come tanti investitori che si appoggiano ad esperti del settore, il presidente Pallotta si avvale della sua esperienza». Chiusura netta da parte di Baldissoni sulla questione Qatar: «Notizie totalmente false» (…).
Fonseca si prende la Roma: «L’occasione che sognavo»
IL CORRIERE DELLA SERA - (…) Paulo Fonseca è orgoglioso e motivato. Il nuovo tecnico della Roma è sbarcato nella Capitale ieri mattina alle 7, proveniente da Kiev (…). Dopo una breve sosta in albergo (…), ha visitato la sede della società, all’Eur, dove ha firmato materialmente il contratto che lo legherà alla Roma per i prossimi due anni, con opzione per il terzo. Poi è andato a Trigoria: un giro per il centro sportivo, prima di prendere possesso del suo ufficio. «Penso che potremo fare grandi cose - ha detto ai microfoni di Roma Tv -. Quando la Roma mi ha chiamato ero molto contento: allenarla è una cosa straordinaria, ho voglia di costruire qualcosa di speciale e di diverso, con le mie idee. L’obiettivo principale è costruire una squadra coraggiosa e con questi giocatori, che hanno molta qualità, sarà possibile farlo (…)». La stagione romanista comincerà oggi, con le visite mediche. Domani il primo allenamento, mentre sabato si dovrebbe partire per Pinzolo, sempre che nel frattempo non arrivi la sentenza della Uefa sulla partecipazione alle coppe del Milan (…).
Sul fronte mercato, ieri è stata una giornata importante per Jordan Veretout, che ha accettato un quadriennale da 2,5 milioni netti a stagione. Ora bisogna convincere la Fiorentina. Capitolo De Rossi: tra le società italiane che lo hanno cercato quelle più convinte sembrano Samp e Fiorentina, ma DDR è tentato anche dall’offerta di Roberto Mancini in Nazionale: fargli da vice.
Ieri pomeriggio, a Trigoria, c’è stata l’assemblea degli azionisti. «Siamo concentrati sul mantenimento della competitività - ha detto il Ceo Guido Fienga -, nonostante una revisione dei costi (…). Franco Baldini? È un consigliere dell’azionista di maggioranza e non ha alcun ruolo nella governance della società (…)».Sulla possibilità di cessione della società è intervenuto il vice presidente Mauro Baldissoni «(…) Voci assolutamente false».
De Rossi resta in A: più Milan che viola
LEGGO - BALZANI - Fiorentina, Milan o Inter? Quel che sembra (quasi) certo è che vedremo De Rossi ancora in serie A. L’ex capitano della Roma ha deciso infatti di voler disputare ancora un anno ad alti livelli e quindi di rifiutare l’offerta arrivata da Los Angeles. Sul tavolo sono arrivate diverse proposte. Quella più importante riguarda il Milan di Massara. L’ex dirigente romanista ha un ottimo rapporto con Sergio Berti, l’agente di Daniele che a Milanello ha già portato Romagnoli e Krunic. Qualche tempo fa, inoltre, Giampaolo aveva avvisato: «Daniele mi ha detto che vuole lavorare con me». Si riferiva a un ruolo di collaboratore tecnico che De Rossi potrebbe intraprendere tra un anno. Nel frattempo giocherà ancora una stagione. Ci sta pensando anche l’Inter di Conte che in quel ruolo sembra però puntare su Sensi e Barella. Poi c’è la Fiorentina. Quella presa maggiormente in considerazione, vista anche la vicinanza con la capitale. In viola ritroverebbe Montella come allenatore ma pure il ds Pradè. Il presidente Comisso però frena: «De Rossi è un bravo ragazzo, ma non ne so nulla. Sul calcio girano troppe fake news». In corsa resta il Boca, unico club straniero preso in considerazione da Daniele che incontrerà il suo agente giovedì.
È ora della scelta per Veretout
LA GAZZETTA DELLO SPORT - (…) Oggi (…) dovrebbe essere una giornata decisiva per capire il futuro di Veretout, da ieri sera di nuovo in Italia. Ieri il suo agente Mario Giuffredi ha incontrato la dirigenza della Roma (ha fatto capolino anche Fonseca) e ha sottoposto l’offerta al centrocampista assieme a quella del Milan. Da quanto filtra la proposta giallorossa è più ricca, ma il giocatore è allettato anche dal progetto milanista che fa capo a Boban e Maldini. Anche in questo caso quindi (…), sono ore di riflessione decisive. Di certo il Milan ha nella mezzala una delle massime priorità di mercato, dal momento che il reparto si è svuotato (…).
Fonseca nel paese delle meraviglie
IL MESSAGGERO - TRANI - Ecco Paulo Fonseca, il 1° allenatore portoghese della Roma che, svincolato dallo tsunami abbattutosi sul club nell'ultimo mese e mezzo, si prende subito la scena e non fatica a riuscirci. Libero e incontaminato. Non ha nemmeno bisogno di farsi largo tra la folla, perché non c'è nessuno ad attenderlo all'aeroporto Leonardo da Vinci. L'arrivo è nell'anonimato: la città, appena si sveglia, discute via etere ancora sul futuro di Totti e soprattutto sul club di serie A in cui giocherà De Rossi. E nel pomeriggio il dibattito si sposta sul ruolo di Baldini, stipendiato dalla As Roma (Spv Llc) per fare il consulente operativo di Pallotta: niente di nuovo, ma l'ufficializzazione di Fienga almeno fa definitivamente chiarezza, aprendo gli occhi volutamente tenuti chiusi da chi vive, anzi sguazza, nel mondo delle fiabe.
SENZA SFARZO Ostacoli evidenti, insomma. Che però non intralciano il percorso di Fonseca, nemmeno sfiorato da quanto ruota velenosamente attorno al pianeta Roma. Il portoghese vive in proprio la prima giornata da tecnico giallorosso, specchiandosi nella realtà che per lui è comunque stimolante. Se la gusta da professionista e al tempo stesso, guardandosi attorno, da turista. Perfettamente rasato, moderatamente allegro e sicuramente rilassato, al punto da sembrare con qualche chilo in più addosso. E anche giustamente elegante: senza cravatta, ma con pochette bianca nel taschino dell'abito scuro. È a suo agio quando sale, scortato da Fienga e Baldissoni, le scale della sede di via Tolstoj all'Eur. È lì che viene inquadrato, con la penna in mano, per la foto ricordo in cui firma il contratto che per 2 anni lo lega al club giallorosso. De Sanctis, il vice ds, lo ha accolto a Fiumicino, dove è sbarcato alle 7. Gombar jr, il nuovo team manager, lo ha introdotto, invece, a Trigoria, dove ha scoperto il centro sportivo, dai campi agli spogliatoi, dalle camere alla palestra. A Roma tv ha replicato l'intervista con cui si presentò 2 settimane fa. Conferma insomma, di essere «Entusiasta, felice e motivato», di voler rendere «orgogliosi i tifosi della sua squadra» e di essere pronto a imporre lo stile «coraggioso» con cui ha vinto 7 titoli nei 3 anni passati a Donetsk.
PROGRAMMA DA DEFINIRE Fonseca è andato a pranzo con i 3 collaboratori che lo hanno seguito nella Capitale: il vice Nuno Campos, il tattico Tiago Leal e il preparatore atletico Nuno Romano. Si unirà a loro il team manager ucraino Vitaliy Khlivnyuk. In attesa di trovare la casa (Roma sud), alloggia in albergo all'Eur. Vicino alla sede, anche per confrontarsi con Petrachi su ogni operazione di mercato. Il portoghese è stato subito coinvolto nell'incontro con il manager di Hysaj e Veretout. La stagione, augurandosi di ricevere la buona notizia da Losanna (il Tas nelle prossime ore può escludere il Milan dall'Europa League: la Roma entrerebbe nel torneo direttamente dalla fase a gironi), comincia stamattina con le visite mediche dei titolari convocati per il ritiro che, al momento, è fissato a Pinzolo da sabato: Fuzato, Fazio, Jesus, Pastore, Nzonzi, Perotti, Bianda, Coric, Marcano, Santon e Karsdorp. Se salta il preliminare, prolungheranno di 10 giorni le ferie.
I tifosi a De Rossi: «Pensaci bene, in Italia solo Roma»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - (…) La maggior parte dei romanisti non ritiene possibile che Daniele De Rossi indossi un’altra maglia italiana. Stavolta non c’è nemmeno la caccia al giornalista colpevole di fake news, perché i tifosi hanno capito che davvero l’ex capitano sta riflettendo sulla possibilità di giocare ancora in Serie A ed è come se avessero paura di conoscere la risposta (…).I romanisti temono di vedere De Rossi con la maglia viola o con quella blucerchiata (il web è già pieno di fotomontaggi) e tutti dicono: «Sarebbe un colpo al cuore». In parecchi sostengono che, se davvero Daniele scegliesse ancora la Serie A, «un po’ scenderebbe la nostra considerazione di lui» (…).Tra chi scrive a sua moglie su Instagram («Sarah, ti prego, convincilo, in Italia mai») e chi propone di andarlo a prendere giovedì all’aeroporto «per fargli capire che non può giocare nello stesso campionato della Roma», c’è anche chi, duro, traccia una linea: «Bisogna distinguere l’uomo dal professionista. Vale per Daniele, vale per Totti, se davvero andrà in un altro club. Sono stati i nostri amori in campo, ma sono uomini. Basta parlare di eroi» (…).
Oggi si comincia nell'incertezza. E senza i nazionali
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Le certezze sono due: oggi i giocatori della Roma saranno a Villa Stuart per le visite mediche, in programma a gruppi dalla mattina al tardo pomeriggio. Domani, a Trigoria, ci sarà il primo allenamento ufficiale diretto da Fonseca. Poi, non si sa. Il piano A prevede tre giorni di lavoro e test al Fulvio Bernardini e domenica mattina la partenza per Pinzolo. Il piano B, che però non è ancora stato definito nei dettagli, prevede, fino all'ultimo, l’annullamento del ritiro in montagna e una settimana di vacanza supplementare per i giocatori. Anche quelli che da ieri sono tornati a Roma. Una situazione per certi versi surreale, anche se a Trigoria si procede spediti come da programma perché la Roma non vuole più perdere tempo e perché Fonseca, col suo entusiasmo, ha contagiato tutti (...). Ad aiutarlo in questa avventura Morgan De Sanctis, che ha lasciato a Gianluca Gombar il ruolo di unico team manager e farà da collante tra la società, intesa come direzione sportiva, e il club. Ieri erano entrambi a Trigoria ad accogliere Fonseca, che è stato impegnato tra riunioni operative e d’immagine e che oggi vedrà per la prima volta i suoi giocatori (...).
Tra i nomi più noti ci saranno il portiere Fuzato (che però con la prima squadra non ha mai esordito) e i difensori Karsdorp, Santon, Marcano, Fazio, Juan Jesus, Bianda e il rientrante Capradossi (...). . I centrocampisti dovrebbero essere Coric, Pastore, Nzonzi, i rientranti Gonalons e Gerson (...). In attacco, oltre a Perotti, torneranno Sadiq, Verde e Defrel, oltre ad alcuni giovani che saranno aggregati al gruppo, considerando però che la Primavera ha terminato la stagione appena due settimane fa (Riccardi, Cangiano e Celar ci saranno). Non ci saranno, invece, i nazionali (...).
Cannavaro: «Totti ha fatto bene a lasciare. De Rossi? Con la sua esperienza serve a tanti club»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Campione del Mondo del 2006 e ora tecnico del club cinese del GZ Evergrande, Fabio Cannavaro ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo oggi in edicola dove si è soffermato soprattutto sui tre allenatori italiani Ancelotti, Conte e Sarri. In seguito, l’ex difensore juventino, ha espresso un proprio commento anche sulla Roma dove sembrano siano state ammainate le bandiere. Queste le sue parole: «Mi spiace ma non mi sorprende. Le bandiere spesso sono usate dai club finché servono. È capitato anche alla Juve con Del Piero e Buffon. Alcuni che resistono da tempo hanno ruoli marginali. Totti ha fatto bene a lasciare se non si sentiva coinvolto nel progetto. Francesco in Nazionale, con De Rossi collaboratore di Mancini? Dipenderà da Roberto, che sta facendo un ottimo lavoro, ridando fiducia all'ambiente e i risultati anche nelle Under si vedono. Credo che Daniele però voglia ancora giocare e uno con la sua esperienza serve a tanti club».
Under 21, questo flop fa rumore. Di Biagio "tradito" dai campioncini
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Sei anni, vittorie zero, che resta di questa Italia Under 21, a detta di tutti, «la più forte di sempre»? La malinconia e il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato e la speranza - come al solito - di rivedere con quella maglia altri ragazzi con le stesse qualità di chi l’ha vestita in questo Europeo ma che almeno riescano ad esprimerle fino in fondo. L’Italia non vince - ieri la certezza matematica dell’eliminazione dopo il pari 0-0 tra Francia e Romania (giovedì 27 le semifinali: Spagna-Francia a Reggio Emilia alle ore 21 e Germania-Romania a Bologna alle 18) - ma oggi ha un patrimonio di giovani di un certo livello da portare avanti. Gigi Di Biagio paga il conto, oggi rimbomba forte il peso di aver saltato la qualificazione a tre Olimpiadi (Londra, Rio e Tokyo) e aver steccato tre Europei (2015 la sua squadra è stata eliminata nella fase a gironi, nel 2017 ha ceduto in semifinale alla grande Spagna), specie quest’ultimo, in casa, con aspettative ben diverse dai precedenti. Per lui questo è il fallimento più grave, anche se arrivato solo per differenza reti. Ma la sua Italia non ha mai convinto i palati fini: buoni i singoli, non il gioco.
IL DOMANI Gigi abdica e dopo, appunto, sei anni lascia la guida della Nazionale, che non vince un Europeo di categoria dal 2004, in Germania, era la Nazionale di De Rossi e Gilardino, in panchina quel Claudio Gentile, che presto è stato dimenticato. Al posto di Di Biagio, a quanto pare, Paolo Nicolato (o Alberigo Evani), reduce dalla semifinale mondiale con l’Under 20.Che non dovrà ripulire le macerie, Gigi in questi anni non ha ottenuto vittorie, ma ha portato all’attenzione della Nazionale maggiore - e viceversa – una serie di calciatori di buon livello. Il problema è non essere riuscito a stimolare i big di questa Nazionale: Zaniolo e Kean alla fine hanno tolto e non dato, e perdere due calciatori come loro è stato il problema principale e se non si addrizzano, lo sarà anche di Mancini. Del resto, sbagliare una partita (in questo caso con la Polonia) ci sta, ma il regolamento cervellotico sui ripescaggi è stato determinante ai fini della qualificazione. Due vittorie non sono bastate e, come ha detto Locatelli, «la colpa è solo nostra». Della squadra, dell’allenatore, di chi non ha rispettato le regole. Di chi non ha saputo sfruttare un clima da vento in poppa: Bologna e Reggio Emilia hanno accolto con le trombe la Nazionale di Di Biagio, c’era un entusiasmo e un’attesa insolite per l’Under 21. Ma questa era squadra vera, nella quale finalmente giocavano i titolari delle squadre di club, vedi Meret, Mandragora, Lorenzo Pellegrini, Zaniolo, Chiesa, Barella, lo stesso Kean. Da questa compagnia, ci si aspettava di più e forse lo stesso Di Biagio si attendeva risposte diverse,una continuità maggiore. Una finale, almeno quella.
Veretout può liberare Schick o Cutrone. De Rossi, l'offerta c'è
LA NAZIONE - GALLI - Veretout è a un passo dalla Roma. E ora la parola passa alla Fiorentina, che sul piatto ha sì la proposta dei giallorossi, ma anche quella del Milan. Pradé, insomma, ha rifiutato il maxi-affare e prima di decidere in che direzione spingere il francese, punta a monetizzare al massimo la sua cessione. Monetizzare (e quindi incassare 25 milioni) o anche sfruttare Veretout come pedina di scambio per arrivare a un centrocampista importante nella ricostruzione della Fiorentina. L'asse con la Roma è avviata e il faccia a faccia positivo del giocatore con i giallorossi può aiutare Pradé a valutare le posizioni di El Shaarawy e Under e soprattutto di Schick. Elementi questi, che (ovviamente) l'incasso della cessione di Veretout, ma consegnerebbero a Montella un innesto decisivo.
Ma almeno fino al giorno delle firme Pradé non abbandonerà anche la strada che porta al Milan. Del resto, proprio con i rossoneri, la Fiorentina sta continuando a trattare Cutrone e Biglia (oltre a Bertolacci che però è svincolato). La vicenda di Veretout arriverà a soluzione in tempi brevi, magari in contemporanea alla risposta che la Fiorentina sta aspettando da De Rossi al quale - per la seconda volta in 10 giorni - ha fatto arrivare una proposta di ingaggio. L'ex giallorosso sarebbe, per Montella, il punto di forza (per esperienza e carisma) del nuovo centrocampo viola. Punto attorno al quale far girare una squadra che dovrà essere realizzata con un mix di giocatori capaci di puntare già con decisione ad obiettivi ambiziosi e giocatori giovani ma di grandissima prospettiva (...).
Samp, tutte le strade portano alla Roma. Totti prende tempo, De Rossi è possibile
IL SECOLO XIX - FRECCERO - Non bastava il presidente Ferrero che ogni due per tre parla della Roma e sogna di comprarla. Non bastava neppure Eusebio Di Francesco, che della Roma è stato una quasi bandiera e ora si è portato dalla capitale tutto il suo staff. Non bastavano neppure i tanti incroci di mercato di queste ore, tra Defrel, Andersen, il giovane Antonucci, l'altro baby Frattesi e qualcuno sogna persino il savonese El Shaarawy. Ora finiscono in mezzo a questo calderone blucerchiato-giallorosso pure due miti viventi del club capitolino: Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Dopo l'addio alla Lupa, infatti, entrambi sono sul mercato, uno come dirigente l'altro come campione del mondo in saldo, e secondo i rumors entrambi piacciono a Corte Lambruschini. Su Totti il presidente Fcrrero si è sempre espresso senza fronzoli: «Se vuole fare il dirigente, le porte della Samp sono aperte...» All'inizio lo diceva nella sua maniera, senza dare troppo peso alle parole, ma col passare delle ore il suo invito è diventato più consistente e il Pupone, che in questi giorni è in vacanza a Ibiza, si sarebbe preso qualche settimana per pensarci. Di sicuro la presenza dell'amico Di Francesco a Genova può avere un peso nella scelta.
E la stessa dinamica riguarda Daniele De Rossi, che dopo un tira molla di giorni ha chiarito di non prendere più in considerazione le offerte dall'estero (Bora Juniors dall'Argentina, Galaxy da Los Angeles, Stati Uniti) bensì di valutare un altro paio di stagioni in Serie A, dove le offerte, nonostante i 36 anni tra un mese non gli mancano. Ne avrebbe almeno tre sul piatto e una, neanche a dirlo, è di nuovo della Samp, anche se su questo di conferme ne arrivano pochissime. Le altre due sarebbero di Milan e Fiorentina. l rossoneri, favoriti dal fatto che il neo ds Massara è legato a De Rossi e in panchina c'è un certo Giampaolo che ai leader con personalità come l'ex giallorosso non dice mai di no, sembrano avanti. La Viola del neo patron Commisso può invece contare sul neo diligente Daniele Predé e su Mantella in panchina che sono a loro volta due "amici" per De Rossi e quindi lo accoglierebbero a braccia aperte. ll neo presidente Commisso però ieri a domanda specifica ha risposto «De Rossi? Sono fake news» (notizie false).
Secondo i book-maker proprio la Viola sarebbe in realtà in pole per convincerlo (quota 1,8) seguita da Samp (2) e Milan (3,5). Da non trascurare neppure il Genoa visto il rapporto molto stretto tra il tecnico Andrcazzoli, ex Roma, e lo stesso De Rossi. L'agente del campione del mondo nei prossimi giorni ha intenzione di sentire tutte le campane e poi decidere. Inutile sottolineare che la decisione dell'ex giallorosso di restare in A potrebbe essere un piccolo sgarbo alla Roma in cui avrebbe voluto chiudere la carriera, ma non c'è stato l'accordo sul contratto. Mentre per la Fiorentina, la Samp o il Milan, sarebbe disposto, al netto di qualche acciacco da verificare, a firmare un biennale a 1,5 milioni l'anno, in fondo non molto per uno che verrebbe da svincolato. Con Di Francesco, per la cronaca, De Rossi non si era lasciato benissimo ma di recente ci sarebbe stata una riconciliazione telefonica. Senza contare che con la Roma di Pallone la Samp ha diversi altri colpi in canna sul mercato. L'ultima voce riguarda il centrale Andersen, che giallorossi avrebbero messo nel mirino per sostituire il partente Manolas. Ferrero chiede 35 milioni e vorrebbe solo cash, la Roma avrebbe messo sul piatto Defrel (riscatto 12,7 milioni) e magari uno dei due ventenni Antonucci, ala rientrarne dal prestito al Pescara; o Davide Frattesi, centrocampista, che i giallorossi possono ricomprare dal Sassuolo. Ferrero però vuole soldi cash più che contropartite. E così ascolta le offerte anche del Milan e dalla Premier. Per Andersen ma pure per Praet.