Pellissier: "De Rossi? A volte le società vengono prese da imprenditori che vogliono guadagnare e la classica bandiera non può esserci"
Sergio Pellissier, storico attaccante del Chievo che proprio nel weekend ha concluso la sua carriera calcistica, è stato intervistato da TMW Radio e ha commentato sia il suo addio al calcio giocato che quello di De Rossi alla Roma. Queste le sue parole:
De Rossi?
"Non l'ho sentito, ma credo di essere stato fortunato nell'avere un presidente tifoso che sa quello che ho dato. Lui mi ha sempre detto che avrei deciso io, mentre in altre società non è sempre così. A volte le società vengono prese da imprenditori che vogliono guadagnare e la classica bandiera non può esserci, perché bisogna fare i propri interessi. Mi dispiace per lui, se avesse avuto un presidente come il mio, avrebbe finito la sua carriera nel suo club quando voleva lui".
Mirante: "Esperienza a Roma fantastica. L'addio di De Rossi? L'ha vissuta bene, noi un pò meno"
Antonio Mirante, portiere della Roma, era presente quest'oggi al premio USSI e ha ricevuto il "Premio Arancio" proprio dalla stampa italiana. Queste le sue parole a margine dell'evento ai microfoni di Sky Sport:
La lucidità di De Rossi ieri sera?
"Credo sia crollato a casa (ride, ndr). Nei giorni precedenti si vedeva l'emozione e l'attesa di quello che poteva riservargli lo stadio. L'ha vissuta bene, noi un po' meno perché ci siamo commossi tutti, compresi i calciatori del Parma, questo dimostra il livello del calciatore".
Il suo peso nello spogliatoio?
"Riusciva sempre a darci quel qualcosa in più, a motivarci e ad arrabbiarsi nel tono giusto. Mi ha fatto impressione durante la prima in campionato, la sua carica agonistica negli spogliatoi prima di scendere in campo, non avevo mai visto tanta grinta. Dentro quella sua carica c'è l'amore per questa maglia".
Chi potrà essere il suo erede?
"La Roma, anche vista da fuori, ha sempre avuto l'identità del calciatore romano e romanista. Ci sono giocatori come Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini che potranno ereditare questa responsabilità, ognuno con le proprie caratteristiche. L'esperienza che Totti e De Rossi gli hanno lasciato è importante".
Sul mio futuro?
"Mi auguro che la mia carriera possa continuare il più a lungo possibile. Non mi aspettavo questo finale di stagione da protagonista, sono contento al livello personale di quanto ho fatto. Speravo nella qualificazione alla Champions League, sarebbe stato il finale perfetto, ma dobbiamo ripartire".
Con me in porta dall'inizio saremmo andati in Champions?
"Apprezzo i complimenti, ma credo sia ingeneroso nei confronti di Robin (Olsen, ndr). Credo che in generale da quando è arrivato Ranieri le cose sono migliorate, ci siamo compattati in mezzo al campo. Non è demerito di Di Francesco, anzi bisogna ricordare il traguardo della semifinale di Champions raggiunta, probabilmente siamo cambiati mentalmente nell'ultimo periodo. I rimpianti per la Champions ci sono, potevamo vincere le partite contro Genoa e Sassuolo ed arrivare tra le prime quattro".
L'ex estremo difensore del Bologna ha parlato anche ai microfoni de Il Romanista:
Sulla stagione?
"Bene. Nel senso che abbiamo vissuto una stagione difficile e contorta. La serata di ieri è stata molto particolare, emozionante per la nostra comunità e soprattutto perché un grande campione e uomo va a giocare altrove. Ancora una volta la nostra comunità ha dimostrato grande attaccamento nonostante la stagione difficile. Per noi è uno slancio per ripartire la stagione prossima".
Il ruolo da titolare?
"È il mio ruolo e lavoro, quello che dovevo fare qua. Ad un certo punto il mister ha deciso di buttarmi dentro e alla mia età non posso permettermi di essere impreparato. Poi si può sbagliare o no, ma a livello di testa non posso sbagliare. Quello che dovevo portare alla Roma era proprio questo. Sono contento di quello che ho fatto in queste partite, di aver contribuito ad un finale migliore".
Quali errori da corregere?
"Sicuramente sarà l'approccio al campionato, non dobbiamo farci condizionare dalle problematiche di mercato e della stagione appena conclusa. Non dobbiamo neanche demoralizzarci per quello che è successo quest'anno, è successo il contrario l'anno scorso, la Roma arrivava da una stagione esaltante. Sarà importante ripartire con uno slancio giusto.
Un giudizio sull'esperienza a Roma?
"Fantastica, il nostro ambiente è magnifico. Si pensa che nel mondo del calcio l'ambiente romanista sia pesante, pieno di pressioni, ma per noi è stimolante, è stimolante per me. Lo è stato alla mia età e questo ti fa venire voglia di giocare qualche anno in più".
Per riempire lo Stadio non servono solo tragici addii
INSIDEROMA.COM - ROBERTO CONSIGLIO - Fair play finanziario e soldi: sono queste le basi su cui la proprietà americana ha portato avanti la sua gestione della AS Roma da quando ne è diventata proprietaria nel 2011. Si possono comprare dei giocatori, insomma, ma non prima di averne venduti altri. E questi altri purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, erano i migliori della rosa giallorossa.
Tale visione che ha fatto sì che si prendesse più di qualche scelta non proprio gradita ai tifosi capitolini.
L'ultimo episodio, dal punto di vista cronologico, che rientra appieno in questa ottica, è il mancato rinnovo di Daniele De Rossi, dopo 18 anni di più che onorata carriera con la maglia giallorossa tatuata sulla pelle
Il contratto non è stato rinnovato perchè, secondo le voci provenienti da Boston, il calciatore ha raggiunto una certa età e quindi, almeno secondo i dirigenti della Roma, non è più in grado di dare il proprio supporto alla causa giallorossa.
Lo stadio per l'ultima partita di Capitan Futuro, giocata ieri sera contro il Parma, è andato sold out nel giro di pochi giorni dopo la triste notizia giunta da oltreoceano. Sugli spalti dell'Olimpico, infatti, erano presenti più di 60.000 persone per dare l'addio ad un giocatore che, non solamente per i tifosi capitolini, rappresentava l'ultima bandiera nel mondo del cosiddetto “calcio moderno”.
Per essere presenti ad una partita storica, e non certo per il risultato che si doveva raggiungere sul campo, moltissime persone non hanno badato a spese per assicurarsi uno dei preziosi tagliandi dell'evento sovra-citato. E così facendo hanno dato una mano, almeno dal punto di vista economico, al contestatissimo presidente James Pallotta.
Non è la prima volta che la Roma riesce a fare uno stadio sold-out per salutare uno dei suoi giocatori simboli. Infatti, anche 28 maggio 2017, quando appese gli scarpini al chiodo un certo Francesco Totti, l'impianto romano si presentò, per tale occasione, esaurito in ogni ordine di posto. Insomma, anche in quella data, i tifosi romanisti fecero di tutto per dare il degno saluto ad un'altra loro eterna bandiera. Ed anche allora, proprio come oggi, non mancarono proteste per quanto riguarda il trattamento ricevuto dall'ex numero 10 giallorosso.
Il fatto che vorremmo mettere in risalto in questo pezzo è che la Roma, negli ultimi tempi, ha fatto registrare il pienone allo stadio Olimpico soprattutto in occasioni che definire “tristi” ci sembra più che necessario. Sono, infatti, poche le partite, in cui ci si giocava qualcosa di importante sul campo, che hanno visto una presenza di pubblico adatta a questo tipo di incontri.
Da questo punto di vista potremmo citare due partite di Champions League della scorsa stagione: quella contro il Barcellona nel ritorno dei quarti e quella contro il Liverpool nel ritorno delle semifinali. Ma questi due eventi non sono stati sold-out così a caso: erano, pur sempre, match del più importante trofeo europeo contro avversari che, già dal nome e per i giocatori della rosa, dovunque vadano a giocare richiamano una discreta quantità di pubblico della squadra avversaria.
Noi crediamo che si debba far tornare il pubblico allo stadio sempre, sia contro le squadre più blasonate che contro quelle di più basso profilo, e non solo in determinate occasioni come accaduto, troppo spesso negli ultimi anni. Perchè, alla fine, sia che si giochi contro la Juventus o contro l'Udinese, sempre tre punti in palio ci sono.
Ma come si fa a riportare la gente allo stadio sempre e comunque?
Sicuramente, a parere di chi scrive, non certo smantellando quei concetti di “romanità” e attaccamento alla maglia che, da sempre, contraddistinguono i tifosi giallorossi. D'altronde, i due casi delle partite di Champions Lague sovra-citate, rendono bene il concetto espresso poche righe sopra.
Basta mettere su una squadra che dopo aver dato tutto, sul rettangolo da gioco, riesce, anche con un po’ di fortuna, a raggiungere livelli del genere ed il pubblico romanista, di conseguenza e per tradizione, tornerà in massa allo stadio. La passione dei tifosi capitolini, infatti, non è mai mancata. Tutto questo nel bene e nel male: anche quando la Roma, per i bassi risultati raggiunti, veniva descritta da molti addetti ai lavori con il termine di “Rometta”.
D'altronde la passione sfrenata del popolo giallorosso viene riassunta anche da numerosi cori, cantati durante ogni partita: da “nessun mai ti amerà più di me” a “non c'è donna non c'è fede, perchè io amo solo te” passando per “non smetterò mai di lottar”.
In chiusura, tornando all'ultima partita di De Rossi vogliamo darvi un dato in particolare riguardante la serata: l'incasso dai biglietti del match è stato di oltre 2 milioni di euro, quasi 2,5 milioni. Questa cifra, paradossalmente, si avvicina molto a quella che percepiva DDR prima che non gli rinnovassero il contratto (3 milioni). Praticamente con una sola partita “di passione” ci si può ripagare quasi l’intero ingaggio di un top player. Chissà, magari con quegli stessi soldi, la società di Boston avrebbe rinnovato il contratto del biondo di Ostia di un altro anno. Questa decisione avrebbe portato ad un addio più graduale di De Rossi, come il suo predecessore Totti, e quindi più accettato da tutti.
Questa è chiaramente una provocazione ma, dal momento che“business is business”, non capire che per riportare la gente allo Stadio (e aumentare gli incassi) servono emozioni (possibilmente positive e non legate a tragici addii) è un errore da imprenditori alle prime armi e non da chi ha fatto dello slogan di cui sopra un mantra da seguire irrimediabilmente.
Burdisso: "De Rossi è un amico. Ha sempre manifestato la volontà di venire qui". Ma si parla anche di USA (Foto)
Nicolas Burdisso, ds del Boca Juniors, è tornato a parlare di De Rossi e del suo possibile approdo agli Xeneizes. Queste le sue dichiarazioni in merito:
"Mi riempie di orgoglio che molti giocatori vogliano venire qui, molti calciatori importanti sono interessati a giocare nel Boca, però una cosa è il desiderio, altro la realtà. La situazione di Daniele è differente. Lui è un amico e ci parlo ogni giorno. Ha sempre manifestato la volontà di venire qui. Ci ho parlato fino a qualche giorno fa, poi l'ho lasciato tranquillo perché oggi (ieri ndr) c'è stata la sua partita d'addio. Gli ho detto che ci piacerebbe averlo con noi e in questi giorni torneremo a parlare".
Leo Paradizo, giornalista argentino, ha scritto un post sul suo account Twitter in cui parla della voglia del giocatore di fare un'esperienza negli USA ed avrebbe già ricevuto due offerte dalla MLS. Una è quella del New York City, l'altra è quella di David Beckham, che lo vorrebbe all'Inter Miami. Questo il messaggio:
¡Bomba! #DeRossi no jugará en #Boca. Tiene dos ofertas de la #MLS: New York City e Inter Miami (el equipo de #Beckham). Lo más probable es que termine en Estados Unidos. Ya decidió que no jugará en Argentina.
— Leo Paradizo (@leoparadizo) 27 maggio 2019
Ecco i convocati dell'Italia contro Grecia e Bosnia. Presenti 6 romanisti (Foto)
Roberto Mancini, ct dell'Italia, ha reso noti i nomi dei convocati per le amichevoli degli azzurri contro Grecia e Bosnia., La lista comprende ben sei calciatori della Roma: Mirante, Florenzi, Cristante, Pellegrini, Zaniolo ed El Shaarawy. Ecco il post apparso sull'account Twitter della Nazionale:
#Nazionale
Gli #Azzurri convocati dal Ct Roberto #Mancini per le gare di qualificazione all’#Europeo contro #Grecia e #Bosnia .
L'articolo https://t.co/yBpe8fue5h#VivoAzzurro #EuropeanQualifiers pic.twitter.com/hxvKYsYwmX— Nazionale Italiana (@Vivo_Azzurro) 27 maggio 2019
InsideRoma Daily News: Pallotta elogia De Rossi e Ranieri. Si continua a seguire Cragno, Dzeko vola ad Instanbul
NOTIZIE DEL GIORNO | 27 MAGGIO 2019
QUI ROMA
Dopo l’ultima partita di campionato le lacrime sono ancora calde sul viso dei tifosi per l’addio di De Rossi. Ma, per stessa ammissione del Capitano e di Ranieri, il “vento continuerà a soffiare” e si dovrà pensare alla prossima stagione. Il primo nodo da sciogliere riguarda proprio la panchina, con Sarri che rimane un nome caldo. L’ex Napoli, che dovrà disputate la finale di Europa League con il suo Chelsea, è vicino all’addio ed il suo agente incontrerà la dirigenza londinese per capirne le intenzioni. Se, dunque, Sarri lascerà il Chelsea. La Roma è pronta a puntare su di lui. Ma occhio alla Juventus.
Un elogio al tecnico romano ed a De Rossi è arrivato anche dal presidente Pallotta: “Quando avevamo bisogno di qualcuno che venisse in questa situazione difficile, Claudio ha accettato immediatamente. Non è solo un grande allenatore e professionista, ma un vero gentiluomo e sarà per sempre un romanista. Lo voglio ringraziare a nome di tutto il club. Ringrazio anche i tifosi presenti allo stadio ieri sera, per aver dato a Daniele l'addio che ha meritato. Dopo aver rappresentato i tifosi sul campo per 18 anni, il supporto e l'amore da parte di tutti per lui è incredibile”.
Anche Mirante ha voluto ricordare De Rossi, tirando anche le somme sulla sua stagione alla Roma: “Non mi aspettavo questo finale di stagione da protagonista, sono contento al livello personale di quanto ho fatto. Speravo nella qualificazione alla Champions League, sarebbe stato il finale perfetto, ma dobbiamo ripartire. De Rossi? Riusciva sempre a darci quel qualcosa in più, a motivarci e ad arrabbiarsi nel tono giusto. Mi ha fatto impressione durante la prima in campionato, la sua carica agonistica negli spogliatoi prima di scendere in campo, non avevo mai visto tanta grinta. Dentro quella sua carica c'è l'amore per questa maglia”.
MERCATO
La Roma da tempo segue Cragno del Cagliari, portiere che ha fatto vedere ottime cose in stagione. L’idea sarebbe quella di convincerlo a giocare nella Capitale per prendere il posto di Olsen. Ma a Cagliari non sono dello stesso avviso e la dirigenza sarda sta lavorando ad un rinnovo con sostanzioso adeguamento contrattuale.
In uscita si registra la presenza di Dzeko a Instanbul per un presunto incontro con la dirigenza del Fenerbahce. Ma l’entourage del giocatore ha smentito incontri con il club turco, giustificando la presenza del bomber giallorosso a Instanbul per vacanza.
INTERVISTE
Premio Bearzot, Mancini: "Ranieri mi somiglia per calma ed esperienza"
Malagò: "De Rossi ha preferito l'amore della gente a qualche trofeo in più"
Barella: "Per caratteristiche sono simile a De Rossi. Futuro? Le voci fanno piacere ma penso all'Europeo"
Nicolò Barella, centrocampista del Cagliari, è a Bologna per ricevere il premio "Bulgarelli" come miglior centrocampista della stagione. A margine dell'evento ha parlato del suo futuro e dell'interesse di grandi club fra i quali vi è anche la Roma. Queste le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com:
In passato il premio "Bulgarelli" è stato vinto anche da De Rossi e Pogba.
"Per caratteristiche De Rossi è quello più simile a me, Pogba visto alla Juve era quasi un Pallone d'oro e io sfiguro (ride, ndr). Nel mio ruolo bisogna saper leggere i movimenti e le azioni in anticipo, ho fatto anche il trequartista in questa stagione".
Futuro?
"Non so cosa accadrà, le voci fanno piacere ma di questo ne parlano Giulini e il mio agente. Io penso all'Europeo, poi si vedrà".
La Roma segue Lyanco. Possibile rinforzo per la difesa
Con il campionato ormai terminato, l'attenzione dei dirigenti della Roma è volta tutta al mecato in cerca di rinforzi per la rosa. Per la difesa si è fatto anche il nome di Lyanco, difensore in prestito al Bologna ma di protietà del Torino. Il brasiliano, come riferisce calciomercato.com, potrebbe arrivare alla Roma tramite il DS Petrachi. Sempre ammesso che l'ex dirigente granata approdi in giallorosso.
Di Lorenzo ad un passo dal Napoli. Beffata la Roma
Giovanni Di Lorenzo, terzino dell'Empoli, è il primo obiettivo di mercato sfumato per la Roma. Infatti, come riferisce Sportitalia, l'esterno si sarebbe già accordato con il Napoli. All'Empoli dovrebbero andare 10 milioni di euro mentre le visite mediche sono fissate per giovedì. Già domani potrebbe arrivare l'ufficialità.
Ag. Dzeko: "Non so da dove vengano queste voci. E' in vacanza, non a Instanbul"
Nella giornata di oggi si è parlato molto di Dzeko e del suo incontro con il Fenerbahce. Un incontro che l'agente del giocatore ha prontamente smentito al sito sempreinter.it: "Ho sentito anche questi rumors dalla Turchia e non so da dove vengano. E’ in vacanza adesso e non a Istanbul".
Gravina: "La VAR è uno strumento fondamentale, anche se lavoriamo per migliorarla ulteriormente"
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto al Gran Galà del Calcio durante il quale ha parlato del VAR. Queste le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com: "La tecnologia è un elemento indispensabile e fondamentale del calcio, anche se ovviamente qualche piccolo errore ci può essere, ma io penso che l’attività che svolgono gli uomini che stanno al VAR sia la migliore possibile, anche se lavoriamo per migliorarla ulteriormente. Stiamo lavorando molto ai nuovi principi a livello normativo e credo che ci saranno presto buoni risultati".
Lascia un vuoto nell'identità romanista
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Due anni meno due giorni: è la distanza che separa l’ultima partita di Totti dal ciao che De Rossi riserverà oggi al «suo» Olimpico. Storie diverse. E addii diversi. Quello di Totti fu lungo e annunciato. De Rossi non è un ragazzino, certo, ma la puntata finale della sua storia giallorosa ha qualcosa di improvviso. Pim pum pam: la notizia, le parole finali, il tutto esaurito di oggi. E se Totti salutò nel giorno in cui la Roma si qualificò per la Champions, stavolta quell’obiettivo è svanito. E l’addio di De Rossi rischia di moltiplicare un senso di vuoto. Perché al di là del valore tecnico, Daniele ci ha sempre messo la faccia, immergendosi nelle delusioni più grandi, facendo da ufficiale di collegamento fra epoche calcistiche e «romanistiche» diverse. Un prezioso caposaldo di un’identità. Parola che oggi fatica a vivere nel calcio, ma di cui la gente ha sempre un imbattibile bisogno. La Roma che verrà dovrà fare i conti anche con tutto questo.