E la “prima” è andata

INSIDEROMA.COM - FRANCESCO GIOVANNI VENTURA - La prima partita del girone di ritorno è andata, è andata bene. Iniziare bene era importante, non solo per dimenticare una prima parte di campionato deludente, ma per far capire ai tifosi che la Roma c’è e lotta per i suoi obiettivi: dal piazzamento in zona Champions ad un buon cammino nella competizione stessa.

La risposta - La partita verrà ricordata piacevolmente dai tifosi. Dzeko gioca la sua prima partita con la fascia da capitano dal primo minuto, Kolarov diventa il difensore più prolifico dal 2017 e Zaniolo fa capire a tutti chi è che comanda. La Roma tiene il gioco, è creativa, unita. La vittoria è un segnale liberatorio, lo fa capire anche l’esultanza di mister Di Francesco, sul gol di El Sharaawy, che in cuor suo starà pensando: “I miei ragazzi sono tornati”.

Si può sempre migliorare – L’errore che si potrebbe commettere è quello di pensare di essere già arrivati proprio nel momento in cui il campo chiede uomini e non più solo calciatori. I ragazzi di DiFra non possono permettersi cali di concentrazione che potrebbero costare una partita fin lì in pugno. E poi c’è da puntare a quell’ agognato clean sheet che il tecnico abruzzese vuole.

Infermeria – In questa stagione, la rosa giallorossa, sta assumendo sempre più i connotati di un pronto soccorso a cui nella gara di ieri si è aggiunto Under, uscito dopo una manciata di minuti per un problema muscolare. Le sue condizioni verranno monitorate e si spera naturalmente di poterlo recuperare per l’andata di Champions con il Porto.


Roma-Torino è soprattutto Dzeko-Belotti

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Oggi all'Olimpico di Roma va in scena il match tra i giallorossi ed il Torino. Sfida tra punte, Edin Dzeko d auna parte e Andrea Belotti dall'altra. Sul granta si è riferito di un interessamente anche della Roma ma ciò che è certo è che oggi "Il Gallo" proverà a farle male. La Roma ha finalmente scoperto il fascino (e forse i vantaggi) di avere concorrenza per il ruolo di centravanti. Ecco, con questa nuova consapevolezza Edin Dzeko oggi scenderà in campo contro il Torino, esattamente ad un girone di distanza da un pomeriggio dove era riuscito a tirare fuori dal baule della sua sapienza tecnica un gol straordinario, «uno dei più belli che abbia mai segnato in carriera», aveva ammesso lo stesso attaccante. Che cosa è cambiato intorno a lui? Pur essendo sempre il miglior realizzatore stagionale tra i giallorossi con 7 reti ed il re della Champions nell’anno solare 2018, il bilancio in campionato pare molto al di sotto delle aspettative (appena 2 gol). Non basta. Per la gioia della Roma, a diciotto mesi dal suo arrivo, anche Patrik Schick sembra aver ritrovato se stesso, e le reti realizzate con Sampdoria, Sassuolo ed Entella lo hanno certificato. Per questo anche Di Francesco ammette che, forse per la prima volta, Dzeko non ha più il posto in cassaforte: «Sia lui che Schick sono in ottime condizioni. È una valutazione che sto facendo, anche se in questo momento è leggermente favorito Edin». Per un duello ormai alle viste, occhio a dar fiato al proverbio che dice: «Tra i due litiganti il terzo gode». Già, perché il d.s. Monchi era stato chiaro: «Belotti mi piace». E allora, se in estate Dzeko e la Roma dovessero separarsi di comune accordo, chissà che non possa partire l’assalto al Gallo. 


Baselli dà forfait. Lukic recupera, Meité no sconti

GAZZETTA DELLO SPORT - Ha perso pezzi strutturali strada facendo. Un’emergenza così in stagione non si era mai vista: il Toro è atterrato ieri a Roma anche senza Daniele Baselli (non ce l’ha fatta a superare il problema all’anca) che si aggiunge all’infortunato Moretti e agli squalificati Izzo e Meité. Ieri ha stretto invece i denti Lukic, alle prese da giorni con noie muscolari: non è al top della forma, avendo solo due allenamenti completi nelle gambe, ma oggi Mazzarri sarà quasi obbligato a schierarlo non avendo alternative. Oggi il Toro è quindi da ridisegnare: tutte le indicazioni conducono al 3-5-2 con Lyanco in difesa, Lukic e Ansaldi come mezze ali, Aina e De Silvestri sulle fasce. Le assenze hanno aperto le porte della prima squadra a tre talenti della Primavera: in panchina ci saranno il difensore Ferigra (‘99), il centrocampista Adopo e l’attaccante Millico, gli ultimi due sono 2000. Nonostante i forfait, il Mazzarri-pensiero è chiaro: «Le assenze non diventino alibi, mi aspetto una grande risposta da chi giocherà e una prestazione importante. Dobbiamo ribaltare la delusione per l’eliminazione dalla Coppa Italia che ci ha fatto male».


Roma, l’Europa è in anticipo

IL MESSAGGERO - La chance è da sfruttare. La Roma ospita il Torino e sa bene che cosa deve fare. Obiettivo scontato: vincere il 4° match di fila e, sfruttando l’anticipo dell’Olimpico, piazzarsi al 4° posto davanti alla Lazio che, attualmente con 2 punti in più, giocherà domani sera al San Paolo contro il Napoli e al Milan che, con 1 punto di vantaggio sui giallorossi, lunedì pomeriggio affronterà il Genoa a Marassi. Il 1° turno del girone di ritorno è fondamentale per mettere pressione alle rivali per la zona Champions. Di Francesco è consapevole di quanto la Roma abbia deluso nelle 19 partite del girone d’andata, spesso irriconoscibile nel gioco e nello spirito. Vede però la squadra in crescita, ma nemmeno lui si fida fino in fondo: le ricadute, del resto, non sono mancate. Il miglioramento c’è, la guarigione ancora non si sa. I 10 punti in meno rispetto al torneo passato hanno inciso sulle ambizioni dei giallorossi che, a quota 30, sono al 6° posto e rischiano di restare fuori dalla prossima Champions. Il Torino è decimato almeno quanto la Roma che, nella rosa, è comunque più attrezzata. Mazzari deve fare a meno degli squalificati Izzo e Meité e degli infortunati Moretti e Baselli.Recuperati solo Lukic e Zaza, ecco quindi Ansaldi spostato a centrocampo. I granata in trasferta sono imbattuti: nei 5 principali campionati d’Europa, solo loro, la Juventus e il Psg non hanno mai perso fuori casa. Ma non bisogna sottovalutare la gara, perché adesso la Roma non può più sbagliare. In particolar modo Dzeko vorrà incominciare il girone di ritorno come quello d’andata, segnando a Sirigu.


Deludente è la proprietà

IL MESSAGGERO - Tutto bene, ci eravamo sbagliati e non resta che chiedere scusa a Monchi: Schick, Marcano e Karsdorp sono ottimi giocatori, in splendida forma e adattissimi al gioco di Di Francesco. Forse solo Pastore è da rivedere. Peccato per l’infortunio di Jesus,perché costringerà il direttore spagnolo a comprare un altro difensore e forse arriverà anche un centrocampista. Dopo le tre vittorie consecutive contro Sassuolo, Parma e Virtus Entella adesso arriva un calendario più tosto con Torino e Atalanta in campionato e nelle coppe Fiorentina e Porto. Al gioco giallorosso deve pensare DiFra, ai tifosi piace sostenere i colori e la squadra e non smetteranno mai, però la società è davvero deludente, ad essere molto gentili.


Rinviata ancora la visita medica di Jesus. Recuperati Nzonzi ed ElSha, out Florenzi

IL MESSAGGERO - Eusebio Di Francesco fa la conta degli infortunati a poche ore dalla partita contro il Torino: non sono stati convocati Florenzi e Riccardi per influenza. Slittata a oggi la visita del professor Mariani a Jesus: si valuterà l’entità della lesione al menisco interno del ginocchio destro rimediata con l’Entella. Il brasiliano è ottimista e spera di risolvere con una terapia conservativa che lo terrà in infermeria per circa un mese, l’alternativa è l’operazione chirurgica. Tornano Manolas, Nzonzi ed El Shaarawy. Infine si avvicina il rientro in campo di De Rossi: dovrebbe tornare in gruppo a partire dalla prossima settimana. Da sottolineare che la Roma presto potrebbe avere un nuovo sponsor sulla manica sinistra della maglia.


Di Francesco copia Monchi: "Rinforzi sì, ma veri"

IL MESSAGGERO - Visibilmente più sereno. I tre successi consecutivi sommati alla sosta ci regalano un altro Eusebio Di Francesco. A tal punto che si concede una battuta su Pastore e scioglie i ballottaggi della vigilia. Si fa invece serio quando ammette di non sentirsi ancora certo nel definire la sua Roma guarita: «Siamo cresciuti. Quest’anno ci siamo ammalati spesso, spero non succeda più. Il Torino è una squadra temibile quando riparte, ha ottimi elementi e lo ha dimostrato specialmente in trasferta». La Roma però non può permettersi passi falsi. Il campionato per ora l’ha aspettata: nonostante i 30 punti in un girone, il quarto posto è ancora lì, a due punti. Per raggiungere il quarto posto bisogna però prendere qualche nuovo rinforzo: «Mi fido del lavoro di Monchi che sta cercando delle opportunità. Se bisogna fare delle cose tanto per farle è inutile. Se ci sono invece delle opportunità che possono aiutare la rosa a raggiungere i propri obiettivi, allora sì. Altrimenti rimarremo così». Proprio in quest’ottica, Monchi vuole capire se c’è la possibilità di regalare un difensore e un centrocampista low cost a Di Francesco. Il nome di Barba rimane in lizza come quello di Miranda. In mediana si aspetterà di valutare il rientro di De Rossi in gruppo e soltanto in seguito verrà presa una decisione.


Mazzarri: "Dobbiamo cancellare le delusioni"

IL MESSAGGERO - Reagire all’eliminazione in Coppa Italia con uno scatto d’orgoglio in campionato. Walter Mazzarri chiede ai suoi l’ennesima ripartenza in un’annata altalenante: i granata dovranno battersi contro la Roma: dalla risalita in SerieA (2006/2007) però il Toro non ha mai vinto alla ripresa dopo la pausa invernale. Ci proverà all’Olimpico nonostante assenze pesantissime: squalificati Izzo e Meité, out Baselli e Moretti per problemi fisici. Mazzarri ha tirato fuori la grinta: «Sulla Roma c’è poco da dire, se ci sistemiamo bene in campo ce la possiamo giocare, ma dobbiamo essere più concreti e cattivi sotto porta. Voglio una prestazione importante anche se ci mancheranno giocatori decisivi. Mi aspetto delle risposte dopo la Fiorentina. Bisogna reagire ai risultati deludenti come l’eliminazione in Coppa Italia».


Dzeko contro Belotti, la Serie A riparte dai bomber

CORRIERE DELLA SERA - Non c’è dubbio che nel 2019 Di Francesco e Mazzarri si aspettano di più da Dzeko e Belotti. Entrambi in questa stagione non hanno ancora lasciato il segno: soltanto 2 gol in 15 gare per il bosniaco, 7 (4 su rigore) in 19 partite per il Gallo. Anche se nelle coppe entrambi vanno molto bene: 5 reti in Champions per il primo, 2 in Coppa Italia per il granata. L’ex City deve compiere 33 anni ed ha il contratto in scadenza, mentre Belotti è di quasi 8 anni più giovane e Monchi ha espresso molto interesse per lui. Il Torino non vuole privarsene e spara alto, anche se però alla fine nel calciomercato mai dire mai. Eusebio Di Francesco ieri in conferenza stampa ha glissato l’argomento: “Non parlo di giocatori di altre squadre“.


Di Francesco: “Noi, in crescita ma non guariti”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Definirlo rilassato forse è troppo: la partita di oggi è delicatissima ed Eusebio Di Francesco lo sa bene. Ma certo il tecnico della Roma, rispetto alle ultime uscite, appare quantomeno più disteso. Si concede battute con i cronisti, ironizza sul ruolo di Pastore(«Se ho cambiato modulo un motivo ci sarà, ma può stare sereno, per ora non tornerà a fare la mezzala»), si dice soddisfatto dei progressi di Schick e, soprattutto, quasi non accenna ai tanti infortunati che ha la Roma. «Aiutatemi voi», dice quando fa l’elenco, visto in quanti sono in infermeria: Mirante, Juan Jesus, Perotti e De Rossi, che la prossima settimana proverà a tornare in gruppo, oltre a Florenzi, tenuto ancora a riposo perché debilitato, e Nzonzi, convocato ma non certo al meglio. Il passaggio del turno in Coppa Italia e le buone prove in campionato (tre vittorie nelle ultime quattro) gli hanno restituito un po’ di certezze («Stiamo crescendo, ma aspettiamo a dire che siamo guariti») e anche la forza di affrontare un mercato che non è esattamente quello che si aspettava. A dicembre parlava di investimenti inevitabili, a gennaio modifica la linea: «Comprare tanto per fare no, in caso rimaniamo così. Monchi sta vedendo se c’è qualche opportunità e io mi fido di lui». 


Dzeko-Belotti. Dal capolavoro al ballottaggio: la nuova vita di Edin a caccia di rivincite

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma ha finalmente scoperto il fascino (e forse i vantaggi) di avere concorrenza per il ruolo di centravanti. Ecco, con questa nuova consapevolezza Edin Dzeko oggi scenderà in campo contro il Torino, esattamente ad un girone di distanza da un pomeriggio dove era riuscito a tirare fuori dal baule della sua sapienza tecnica un gol straordinario, «uno dei più belli che abbia mai segnato in carriera», aveva ammesso lo stesso attaccante. Che cosa è cambiato intorno a lui? Pur essendo sempre il miglior realizzatore stagionale tra i giallorossi con 7 reti ed il re della Champions nell’anno solare 2018, il bilancio in campionato pare molto al di sotto delle aspettative (appena 2 gol). Non basta. Per la gioia della Roma, a diciotto mesi dal suo arrivo, anche Patrik Schick sembra aver ritrovato se stesso, e le reti realizzate con Sampdoria, Sassuolo ed Entella lo hanno certificato. Per questo anche Di Francesco ammette che, forse per la prima volta, Dzeko non ha più il posto in cassaforte: «Sia lui che Schick sono in ottime condizioni. È una valutazione che sto facendo, anche se in questo momento è leggermente favorito Edin». Per un duello ormai alle viste, occhio a dar fiato al proverbio che dice: «Tra i due litiganti il terzo gode». Già, perché il d.s. Monchi era stato chiaro: «Belotti mi piace». E allora, se in estate Dzeko e la Roma dovessero separarsi di comune accordo, chissà che non possa partire l’assalto al Gallo. 


Di Francesco: “La Roma è cresciuta ma non so ancora se è davvero guarita”

CORRIERE DELLA SERA - Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Torino ammette che la squadra non è ancora guarita ma è sicuramente cresciuta. Il tecnico cerca così di stare in equilibrio tra prudenza e ottimismo: “Mi sento di dire che siamo cresciuti, questo sì, ma quest’anno ci siamo riammalati spesso. Mi auguro che non riaccada più. Può succedere che non tutte le partite finiscano come vorremmo, ma vedo lo spirito della squadra, l’identità, il modo di scendere in campo e l’approccio alle gare. Ci sono partite che possono sembrare facili, come l’ultima in Coppa Italia, ma ricordo che la Roma ha subito anche batoste da squadre piccole in passato, sottovalutando gli avversari“. Intanto però arriva una frenata sul mercato: “Mi fido del lavoro di Monchi che sta cercando delle opportunità. Se bisogna fare delle cose tanto per farle è inutile. Se ci sono invece delle opportunità che possono aiutare la rosa a raggiungere i propri obiettivi, allora sì. Altrimenti rimarremo così“.