Conferenza stampa Juric: “Gli episodi sono stati decisivi. La Roma dietro è davvero tosta"

Ivan Juric, tecnico dell'Hellas Verona, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match contro la Roma, perso 1-3. Queste le sue parole:

Risultato bugiardo?
Abbiamo fatto bene tante cose, abbiamo fatto una bella partita, gli episodi sono andati a favore loro. C’è poco da rimproverare.

C’è qualche rammarico?
Qualche errore di troppo, queste squadre ti puniscono. Ma in alcune situazioni non abbiamo segnato per centimetri, la prestazione è stata comunque ottima.

L’arbitraggio com’è stato?
È andato a vedere al VAR, ma non mi soffermo su queste cose”.

Perché Veloso fuori?
Quando uno torna da un infortunio a volte è meglio dosarlo. Ha avuto questo problema a Genova negli anni passati, comunque Pessina ha fatto bene.

Conta di recuperare Kumbulla per Bergamo?
Mi sembra difficile.

La prova di Verre e Di Carmine?
Samuel ha fatto quello che gli ho chiesto, Mancini e Smalling sono fortissimi, Mancini mi ha dato l’impressione di essere un top. Verre ha sentito un po’ di pressione.

Zaccagni come sta?
Ha preso una botta, ma è stato bravo, ha fatto bene.

In cosa avete fatto soffrire la Roma?
Secondo tempo stradominato, nel primo tempo abbiamo concesso poco. Se il primo tempo era diverso perché ci volevano prendere alti nella ripresa si sono abbassati. Oggi non mi è sembrato di aver subito qualcosa di particolare.


Conferenza Stampa Fonseca: "Oggi non abbiamo fatto benissimo con la palla. Con l'Inter ce la possiamo giocare"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Verona:

Importante aver recuperato Mkhitaryan?
"Tecnicamente è molto forte, ha giocato molto bene. Ha aiutato la squadra. Ha fatto un bellissimo gol, su una gran giocata di Pellegrini e Perotti".

Continua a non guardare la classifica?
"Certo che la guardo, ma adesso per me è importante la prossima partita. Sarà un grande test. Dobbiamo recuperare dei giocatori per questa partita".

Cosa ha chiesto ai suoi giocatori prima della partita?
"L’abbiamo preparata in un giorno. Abbiamo dovuto cambiare di molto il modo di pensare la partita. È una squadra difficile da affrontare, è molto aggressiva. L’abbiamo preparata con grande obiettività. La profondità è stata importante per noi. Sappiamo di dover avere un buon atteggiamento. Oggi non abbiamo fatto benissimo con la palla, abbiamo giocato con un miglior atteggiamento difensivo".

L’Inter è troppo più forte?
"In questo momento la classifica dimostra che sono più forti. Crediamo di potercela giocare".

Kluivert come sta?
"Vediamo, penso non sia grave".

L’avevate preparata così?
"Avevo detto che la cosa più importante non era avere la palla, ma andare in profondità. L’avevamo preparata così".

Dove il Verona vi ha messi più in difficoltà?
"Sull’out di sinistra. Si sovrappongono molto su quel lato".

C’è un giocatore del Verona che vorrebbe allenare?
"Adesso non cambierei i miei giocatori con nessuno".


Si ferma anche Kluivert: ennesimo ko muscolare

IL TEMPO - BIAFORA - Si allunga la lista dei giocatori della Roma che hanno subito almeno un infortunio (muscolare o traumatico) da inizio stagione. Il 19° calciatore giallorosso a finire in infermeria è Kluivert, costretto a chiedere il cambio al 35’ del primo tempo contro il Verona. L’olandese si è fatto male in un contrasto con Zaccagni, toccandosi a lungo la coscia sinistra mentre lasciava il campo a favore di Perotti, autore poi di un gol e un assist. La prima diagnosi parla di un fastidio muscolare post-contusivo al flessore e domani (oggi giorno di riposo per tutti) saranno effettuati gli esami strumentali: la speranza è che non sia nulla di grave, visto che con il nuovo anno l’infermeria dovrebbe praticamente svuotarsi. Da segnalare poi uno spiacevole episodio andato in scena a fine gara: dopo il triplice fischio di Guida dalla curva del Verona si sono alzati alcuni cori all’indirizzo della squadra e dei tifosi giallorossi, insultati con il coro “sporchi terroni“.


Fonseca: “Questa è la vittoria dello spirito”

IL TEMPO - BIAFORA - Lo spirito di squadra della Roma fa 400. I giallorossi hanno raggiunto la cifra tonda in Serie A nelle vittorie lontano dalla Capitale e lo hanno fatto grazie ad una prestazione cinica in fase offensiva e battagliera in quella difensiva, resistendo all’assalto del Verona nel secondo tempo. Fonseca non può che essere felice per la terza vittoria di fila, nove i gol segnati e uno solo quello subito negli ultimi tre match, e per aver ritrovato un Pellegrini in forma straordinaria dopo l’infortunio al dito del piede: “E’ una vittoria di grande atteggiamento della squadra, di grande spirito di gruppo. Il Verona - le dichiarazioni nel post-gara del tecnico portoghese - è una squadra bellissima, difficile da affrontare, difende bene ed è molto aggressiva. Non abbiamo fatto un bel gioco durante la fase di possesso palla, ma abbiamo avuto un grande atteggiamento e contro queste squadre è veramente importante. Conosciamo tutti le qualità di Pellegrini, è un bellissimo giocatore. Lorenzo è un grande calciatore soprattutto quando deve prendere l’ultima decisione in fase di rifinitura”. L’allenatore di Nampula è stato prodigo di complimenti verso i suoi ragazzi, ma sa che il prossimo ostacolo è di quelli durissimi - l’Inter di Conte è reduce da una striscia di cinque successi di fila in campionato e ha conquistato la vetta - e ha invitato tutti a non abbassare la guardia: “Vogliamo essere più dominanti, mi piace molto quando la squadra gioca nella metà campo offensiva, anche se a volte non è possibile. La profondità è più importante che il possesso orizzontale. Contro una squadra aggressiva in pressing dovevamo pensare e giocare veloci e andare sempre in profondità. Io voglio un gioco sempre con la palla tra i piedi, cercando di andare vicini alla porta avversaria”. Chi ha dimostrato di saper mandare benissimo la palla tra gli spazi è Pellegrini, che ha toccato quota otto assist stagionali: “Con il Verona abbiamo giocato in modo diverso, ma la cosa più importante è che questo è un gruppo fantastico. Do tutto per i compagni e loro danno tutto per me, cosa che forse ci è mancata negli altri anni. Sul gol ho visto Kluivert che partiva, lo avevamo preparato in allenamento in base alle caratteristiche degli avversari. Ci hanno messo in difficoltà - l’ammissione del numero 7 giallorosso - ma siamo stati bravi a reggere e a vincere la partita”.


La Roma resta in zona Europa

IL MESSAGGERO - TRANI - La risposta è nitida, nella notte al Bentegodi: la Roma avanza con il fisico e la qualità. E, senza sbandare sotto la pioggia, rimane in piena corsa per la zona Champions con il 3° successo di fila dopo quelli contro il Brescia e il Basaksehir. Il 3-1 contro il Verona è il più sofferto, ma al tempo stesso il più significativo. Vittoria di personalità e di sostanza che permette ai giallorossi di tenersi stretto il 4° posto e di restare in scia della Lazio terza.
MODIFICA SCONTATA - Fonseca ha dunque ragione a insistere sui suoi fedelissimi, i più in forma del momento, e conferma per dieci-undicesimi la formazione schierata giovedì a Istanbul. L'unica novità è Under a destra per lo squalificato Zaniolo. Mossa, dunque, obbligata, sulla corsia dove Santon conserva la maglia da titolare. Il 4-1-4-1 giallorosso è aggressivo solo in partenza. A sinistra avanza Kolarov e si accentra Kluivert che si allinea a Pellegrini e Under alle spalle di Dzeko. Il Verona insiste con il 3-4-1-2, con l'ex Verre dietro a Di Carmine e Zaccagni. Juric sceglie il lato sinistro per ripartire verso Pau Lopez, bravo nella stessa azione a chiudere su Zaccagni e Lazovic. Il terreno del Bentegodi è bagnato dalla pioggia insistente e quindi scivoloso. Pellegrini, pur perdendo l'equilibrio, riesce a verticalizzare di sinistro (8° assist stagionale) per Kluivert che, lasciando sul posto Rrhamani, tocca di piatto tra le gambe di Silvestri per il vantaggio. La Roma, però, stacca improvvisamente la spina, come se si accontentasse. E comincia a sbandare, soffrendo le iniziative di Lazovic e Zaccagni. Santon è in difficoltà per la mancata assistenza di Under che spesso non rientra. Kluivert si addormenta in area e Faraoni, solo davanti a Pau Lopez, pareggia incrociando di testa. Il cross da sinistra è di Zaccagni, lasciato libero sulla trequarti. La girata di Pellegrini, su pennellata di Kolarov, interrompe momentaneamente l'assedio gialloblù.
STAFFETTA DECISIVA - La Roma resiste, ma fatica a riprendersi l'iniziativa. E, davanti a Pau Lopez, la difesa si distrae anche nel gioco aereo: palo esterno di Rrhamani. Si fa male, contusione alla coscia sinistra nel contrasto con Zaccagni, Kluivert: ecco. Perotti. Faraoni segna anche da fuori, su cross dal fondo di Lazovic sporcato da Mancini e svirgolato da Perotti. Il Var, però, gli cancella la doppietta: Giacomelli, dopo quasi 4 minuti, avvisa l'arbitro Guida che Lazovic è partito in fuorigioco. L'unica giocata di Under al Bentegodi è preziosa: nuova verticalizzazione, segreto dell'efficacia giallorossa, con l'imbucata in area per Dzeko, atterrato da Gunter. Rigore trasformato dallo specialista Perotti (13° marcatore stagionale) prima dell'intervallo.
MODIFICA TATTICA - Il Verona non riesce a spingere più con continuità. La Roma ne approfitta e comincia a gestire il match. E a ripartite per cercare il tris e chiudere la sfida. Pellegrini conclude largo, Smalling ci riprova di testa e Under ritarda il tiro prima di essere sostituito a metà tempo. Spazio a Mkhitaryan che va a fare il trequartista, con Pellegrini scivolato sulla fascia, da esterno destro. Juric ha già inserito Veloso e subito dopo fa entrare pure Salcedo e Pazzini. Fonseca, nel finale, alza il muro: Fazio per Dzeko e per la linea arretrata a 5 con Pellegrini falso nove. E soprattutto per difendere il 4° posto, festeggiato con il tris nel recupero di Mkhitaryan su assist di Perotti.


Pellegrini, il factotum decisivo per gli equilibri della squadra

IL MESSAGGERO - TRANI - Conta vincere, avvertono dentro lo spogliatoio. La Roma, però, sa addirittura scegliere in che modo riuscirci, cioè anche guardando alle caratteristiche dell'avversario. Fonseca ha studiato bene il Verona. Che mai, prima di incrociare i giallorossi, aveva preso più di 2 reti in un match. Il portoghese ha puntato sul gioco in profondità, lasciando il possesso palla alla squadra di Juric. E il suo punto di riferimento in campo, come si è visto nell'azione del 1° gol, è stato ancora Pellegrini. Con lui titolare, 3 successi in 8 giorni e 9 reti realizzate in 3 partite. «Abbiamo saputo che cosa fare contro una squadra aggressiva e organizzata. Che ci ha messo in difficoltà. Ma siamo stati bravi a reggere e a vincere la partita. Meritatamente». Lorenzo ha nuovamente messo la sua firma: 8° assist stagionale (6° in campionato). Azione studiata e provata a Trigoria: «Ho visto Justin che partiva, lo avevamo preparato in allenamento pensando a questi avversari». Gli manca, invece, il gol. E' ancora a digiuno in quest'annata: «Spero di farne uno presto, così magari oltre ad essere io ad abbracciare gli altri saranno anche loro a venire ad abbracciare me». Ha chiuso da centravanti, dopo essere stato nella stessa partita trequartista ed esterno offensivo. L'allenatore gli ha affidato la guida della squadra. Regista ovunque: «Mi dice di svariare per tutto il campo per dare soluzioni diverse ai miei compagni, soprattutto quando sono pressati. Il mister mi regala libertà e io cerco di sfruttarla». Da controllare Kluivert, in dubbio per la trasferta di Milano: risentimento muscolare postcontusivo al flessore (21° infortunio stagionale).

SBARCO RINVIATO - Settimana interlocutoria, ma solo per il possibile cambio di proprietà (o per il semplice ingresso del nuovo partner californiano), anche perché venerdì i giallorossi saranno di nuovo in campo per sfidare la neocapolista Inter a San Siro. A Roma e Boston, come noto, attendono novità da Dan Friedkin. Il figlio Ryan, intanto, ha rimandato il suo viaggio nella Capitale. Probabilmente si presenterà verso metà dicembre.


Fonseca, una vittoria nata dal cambiamento

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Parla di ricerca e di bisogno di dominare, di calcio spettacolo, iper-offensivo, poi tac: la vince quasi a scacchi. Mossa dopo mossa. Da italiano non medio. Fonseca non di offenderà di certo. Quel termine sta per stratega, non viene certo usato con disprezzo. Talvolta serve anche questo, vincere senza necessariamente ricercare la bellezza ma solo con la forza, con l'atteggiamento giusto, tosto, da squadra che non si distrae. La Roma di Verona ha prodotto un calcio sofferente e intelligente, Fonseca ha pensato a una strategia diversa, sapendo che Juric avrebbe impostato una gara molto fisica, tanto sulle mischie. Ecco perché Santon e non Florenzi o un claudicante Spinazzola; ecco perché si è lasciato meno spazio al possesso palla, la difesa è stata spesso bassa etc etc. un cambio di atteggiamento, contingente, non strutturale. Fonseca è italiano in questo senso: cambia, si adatta, non si fossilizza. Il calcio non è uno. «Mi piace giocare nella metà campo avversaria, ma contro una squadra aggressiva come il Verona, non è possibile.
Conta la profondità, non il possesso. Chiaro: a me piace di più avere la palla, poterla gestire. Stavolta non era facile. Il calcio che amo è fatto di possesso, di dominio, ma non sempre si può fare, questa non era l'occasione». Infatti la squadra gli è piaciuta per alcune caratteristiche, sicuramente meno per altre.

 
CONCENTRAZIONE - «Non è stato un bel gioco, questo è sicuro. Ho visto una grande attenzione da parte dei ragazzi. Era tanto importante entrare in campo con l'atteggiamento giusto, concentrati, affrontare questo tipo di partita con un grande spirito di gruppo e disponibili alla sofferenza. Difficile giocare contro una squadra così aggressiva».
La Roma sta imparando a difendere bene, di sicuro meglio rispetto alle prime giornate, quando esibiva un calcio affascinante, ma confuso. Bello e rischioso. Ora regna l'equilibrio: la Roma segna (nove gol nelle ultime tre partite) e subisce poco (solo una rete) «Devo dire che la squadra è migliorata molto in difesa. L'equilibrio è molto importante per una squadra ambiziosa. Quando siamo sicuri dal punto di vista difensivo, la squadra offensivamente è più confortata. Difendere bene è molto importante per noi. La prestazione di Pellegrini? «Un bellissimo giocatore, bravo negli assist. Sono contento per quello che sta facendo, per noi è molto importante».

MICKI GOL - Pure il ritorno di Mkhitaryan lo è per Fonseca. Lui sta bene, ha pure segnato. Rilanciato nel fisico e nella testa. «Mi sento bene ora, mi è mancata la squadra. Due mesi fuori sono davvero troppi. Voglio giocare per provare a rimanere». Una partita sotto la pioggia, fatta di lotta e di poco governo. Stile Premier. «Sapevamo che il Verona era aggressivo. Eravamo pronti. Li abbiamo analizzati bene e abbiamo fatto quello che avevamo studiato».


Diego, rigore e fascia per l’amico ritrovato

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Cinque punti (e una partita) meno della Lazio terza, prima del fischio d’avvio di Guida. Divieto di sosta a Verona per una Roma a caccia di un posto Champions e anche del primato cittadino, che nella Capitale non è mai traguardo banale. Il bilancio dopo il fischio finale dell’arbitro di Torre Annunziata parla di una Roma tosta e vittoriosa, quindi sempre a due punti dal terzo posto. E con un protagonista ritrovato: Perotti. Bene così.

IL CAPITANO - C’era molta attesa per vedere all’opera la squadra di Paulo Fonseca ancora in trasferta dopo la convincente prestazione in Europa League a Istanbul. Roma senza lo squalificato Zaniolo (meglio, si era detto da più parti, pensando all’Inter di venerdì prossimo) e con il ritrovato Cengiz Under titolare dopo una vita (prestazione anonima, quasi dannosa) sulla destra. Roma due volte in vantaggio nella prima frazione contro un avversario avvelenato, spigoloso e molto pericoloso nella fase offensiva. Da applausi a scena aperta l’assist-gol di un immenso Pellegrini (strano...) per Kluivert e applausi convinti anche per la scelta della squadra di far calciare il rigore a Perotti, entrato in campo da pochissimo al posto dell’infortunato Kluivert. Come dire: Diego, anche se in questo periodo stai giocando poco per noi sei ancora fondamentale. Un forte segnale di gruppo, ma- gari un filo rischioso, ma di grande portata come evidenziato dagli ultimi minuti di gara.
Partita chiusa all’intervallo? Impronosticabile. Campo pesante, pioggia in abbondanza e soprattutto fase difensiva, quella della Roma, non all’altezza delle partite precedenti. Specie sulla corsia alla destra di Pau Lopez, mal coperta da entrambi gli esterni di Fonseca. Secondo tempo di contenimento quasi puro, per la Roma, spezzato da
ripartenze mal gestite e quindi inutili. Una Roma votata alla difesa totale quando Dzeko ha lasciato il campo per far posto a Fazio. Una Roma apparentemente troppo rinunciataria, in parole povere, con più difensori che attaccanti. Una scelta tecnica indirizzata probabilmente a congelare il risultato e che, invece, ha consentito alla squadra giallorossa di andare ancora a segno con Mkhitaryan (entrato al posto dell’evanescente Under), servito al bacio da Perotti con la fascia di capitano al braccio. Già, Perotti, quello che era tornato a essere un giocatore vero quando la squadra gli aveva lasciato tirare il calcio di rigore.


Roma operaia: c'è la luce oltre gli infortuni

LA REPUBBLICA - PINCI - Nel tango del dio pallone la Roma ha pescato un jolly. Una vittoria sofferta, sporca come i tacchetti affondati per 94° in un Bentegodi battezzato dall'inizio alla fine da una pioggia gelida. Ma benedetta perché significa tenere il passo della Lazio e scavare un solco di 8 punti col Napoli alle spalle. L'abbraccio finale tra lo stesso Perotti e Mkhitaryan, due del romanisti più a lungo fuori per infortunio, è l'immagine simbolica di una nuova dimensione della squadra giallorossa, capace di vincere facendosi piccola. Fonseca alla viglia srotolava il manifesto di “una squadra che domini il gioco”, al contrario in campo ha lasciato al Verona la trama. facendosi anche dominare. Una lezione imparata dagli errori commessi contro squadre simili. N 3-1 finale è frutto degli errori veronesi nell’area romanista ma anche di una capacità chirurgica dei giallorossi di sfruttare gli episodi: un'imbucata “tottiana" di Pellegrini per Kluivert. E un rigore conquistato da Dzeko e realizzato da Perotti, sciolto in un pianto emozionato con dedica alla moglie Julieta: non segnava dall'ultima giornata del campionato scorso nato scorso, in mezzo due infortuni che ne avevano atterrito il morale, consolato solo dalle parole della consorte attraverso un commovente messaggio su Instagram.
Il Var ha cancellato il secondo gol del laziale Faraoni (è cresciuto a Formello) per fuorigioco e un rigore che si era procurato Pazzini, dal 2010 incubo giallorosso. Ne è emersa la Roma, viva e felice di potersi presentare a Milano, tra 4 giorni, per provare
a togliere all'Inter il gusto della vista dalla vetta.


"Ero nervoso ma ho fatto gol". Perotti è rinato

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Si è commosso dopo aver realizzato la rete del vantaggio romanista a Verona, Diego Perotti, di nuovo a segno, su rigore - la sua specialità - dopo sei mesi di digiuno i giallorossi vincono sotto la pioggia (1-3) con l'attaccante che non è partito titolare, costretto ancora alla panchina e poi subentrato in corsa, a metà del primo tempo, al posto di Kluivert, dolorante alla coscia dopo un'azione di recupero. E l'argentino ha subito deciso di prendersi la responsabilità di tirare il rigore rimediato da Dzeko, tanta era la voglia di tornare protagonista, dopo tante settimane di continui problemi muscolari, per un calvario fisico che continua a condizionare la carriera. In pratica, il suo è stato un gol liberatorio {il primo al Bentegodi), visto che non segnava dall'ultima di campionato della scorsa stagione. contro il Parma. Un'astinenza fatta di tanti guai fisici e dalla paura di non essere più decisivo. "Una rete importante, non potevo sbagliare - le parole dell'attaccante argentino - Ero entrato da poco, quindi mi sentivo un po’ nervoso, ma è andata bene. La gara è stata molto combattuta, il campo pesante non ci ha aiutato, ma noi abbiamo lottato per vincere". La rete della vittoria porta la fin ma di Mkhitaryan, al suo secondo centro in giallorosso, dopo un paio di mesi di stop per infortunio, con assist proprio di Perotti.
Non è ancora brillante dal punto di vista fisico, invece, Cengiz Under. L'attaccante turco smaniava per dimostrare a Fonseca e ai tifosi di essere di nuovo un giocatore integro e decisivo, ma contro il Verona ha faticato tanto, mettendo in difficoltà la squadra dalla sua parte. Under non giocava titolare da tre mesi, dal primo settembre nel derby, bloccato poi da problemi muscolari che ne hanno rallentato l'inserimento nei meccanismi di gioco assimilati dai compagni. Avrebbe bisogno di giocare con continuità, ma la concorrenza in attacco è serrata ed è per lui complicato trovare spazio.

Adesso la squadra deve recuperare energie fisiche e mentali: la prossima partita si giocherà infatti venerdì prossimo, a San Siro, contro l'Inter. Gli uomini di Fonseca dovranno preparare la difficile sfida contro l’attuale nuova capolista, facendosi trovare pronti e concentrati. Rientrerà Nicolò Zaniolo, a Verona assentte per squalifica. li ragazzo sarà titolare sulla destra, mentre sono da verificare le condizioni di Justin Kluivert, uscito ieri sera dal campo perché dolorante alla coscia sinistra. Nelle prossime ore verranno valutate le condizioni dell'olandese, punto fermo della Roma, diventato, con il gol di ieri, l'attaccante più giovane tra quelli che hanno fatto almeno tre reti nell'attuale campionato. È in fase di crescita, Kluivert, e il tecnico portoghese lo considera un punto fermo della sua squadra. A Milano potrebbe rivedersi Alessandro Florenzi, ieri sera rimasto in panchina.
Il capitano giallorosso è stato corteggiato da Conte e vorrebbe trovare spazio proprio contro l'Inter


Cinismo e gol sotto la pioggia di Verona. E Fonseca: «Non dominiamo ma cresciamo»

LEGGO - L'aria sembrava quella della fatal (o quasi) Verona, ma pur non dominando (come voleva Fonseca alla vigilia) la Roma è riuscita a vincere pure sul difficile campo del Bentegodi restando attaccata al treno Champions e staccando il Napoli ora a -8. Una vittoria di carattere contro la seconda migliore difesa della serie A che mai aveva subito 3 reti finora. Le stesse rifilate a Brescia e Istanbul. Lo ha fatto soffrendo fino alle fine sotto una pioggia incessante e nel corso di una gara sempre viva. Vittoria di grande spirito anche se non abbiamo fatto un bel gioco. Il Verona è una squadra bellissima e aggressiva e serviva quel tipo di atteggiamento, non potevamo dominare. Stiamo migliorando molto, se la ride Fonseca. Nonostante il buon inizio del Verona è arrivato un po' a sorpresa il gol di Kluivert in contropiede e sull'ennesimo assist di un Pellegrini formato leader. Poi lo stesso olandese, in un eccesso di sacrificio per un recupero su Zaccagni, ha rimediato l'ennesimo infortunio muscolare della stagione (oggi i controlli alla coscia sinistra). E' entrato Perotti che, su un rigore guadagnato da un Dzeko, ha ribaltato il pareggio momentaneo di Faraoni e nel finale ha servito l'assist del ko a Mkhitaryan. Un ritorno importante quello del Monito che dopo il gol ha versato pure qualche lacrima visto l'ultimo anno passato tra infermeria e voci di mercato. Il Verona, dopo l'1-2, ha continuato a fare la partita con la Roma brava a ripartire e non mollare. Nel finale, dopo aver sventato l'incubo Pazzini, è arrivato il sospiro di sollievo per Fonseca che mette a bilancio la sesta vittoria nelle ultime 8 partite a una settimana dal big match contro l'Inter quando tornerà Zaniolo. Intanto si gode Pellegrini. Gruppo fantastico, ora tutti danno il massimo e forse negli ultimi anni non accadeva. Mi piace fare assist ma ora vorrei pure fare qualche gol, le parole di Lorenzo. Le sue qualità le conosco bene, nell'ultima scelta è un grande, l'elogio di Fonseca.


Verona battuto e 400ª vittoria esterna per la Roma in Serie A (foto)

Con la vittoria di ieri sera la Roma ha raggiunto cifra tonda per quanto riguarda le vittorie lontano dall'Olimpico. Infatti, come riferito dal provider di statistiche Opta su Twitter, con il 3-1 di Verona la Roma ha trovato la sua 400ª vittoria esterna in Serie A.