Lecce-Cagliari rinviata a domani alle 15:00 per maltempo

La pioggia e il campo pesante cancellano Lecce-Cagliari. Il posticipo della tredicesima giornata del campionato di serie A non si giochera' questa sera. Decisiva la decisione dell'arbitro Mariani, dopo un sopralluogo effettuato sul campo con i capitani delle due squadre.

Come definito poco dopo, Lecce e Cagliari torneranno in campo domani alle 15.


Roma-Brescia, arbitra Di Bello. I precedenti sorridono ai giallorossi

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sarà Marco Di Bello della sezione di Brindisi ad arbitrare il match di campionato tra Roma e Brescia, in programma domani alle 15 allo Stadio Olimpico. Il direttore di gara sarà assistito da Costanzo e Imperiale, mentre il IV uomo sarà Di Martino. In sala VAR si accomoderanno Calvarese e Del GiovaneTorna la Serie A dopo la sosta nazionali e la Roma, attualmente sesta in classifica a pari punti con l'Atalanta, cercherà di tornare alla vittoria dopo la battuta d'arresto subita a Parma lo scorso 10 novembre.

I PRECEDENTI - Assegnazione arbitrale più che gradita ai giallorossi che, con il fischietto di Brindisi, vantano un eccellente score negli undici precedenti totali in campionato: 10 vittorie ed un pareggio. Gli ultimi cinque successi giallorossi con Di Bello sono della scorsa stagione: l’esordio ad agosto 2018 in casa del Torino (partita vinta 1-0 grazie all’eurogol di Dzeko) e le vittorie contro Frosinone (4-0) , Genoa (3-2) e Bologna (2-1) allo Stadio Olimpico. L'ultima vittoria è dello scorso 13 aprile, Roma-Udinese 1-0 con gol di Dzeko.

Sono cinque, invece, i precedenti tra Di Bello e il Brescia con 3 pareggi, una vittoria e una sconfitta. L’ultima direzione risale addirittura al 2014, con la sconfitta contro l’Empoli per 3-1.


Roma-Brescia - precedenti, statistiche e curiosità

INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Dopo la sosta per le nazionali si ritorna in campo, con la Roma che opsiterà il Brescia.
Mister Fonseca, in conferenza stampa, ha detto che si aspetta una partita difficile domani perchè il Brescia ha buoni giocatori e col nuovo allenatore ha fatto solo una partita. Ma lui sta lavorando per rendere la Roma vincente, senza guardare al passato ma solo a quello che sarà e che potrebbe arrivare. Per domani giocherà sicuramente Dzeko, con Mancini che potrebbe tornare in difesa; con Under, Diawara e Pellegrini pronti a giocare. Non sono pronti, invece, Spinazzola e Mkhitaryan; mentre Pastore non sarà convocato a causa del problema all'anca. Possibile rivedere in campo Florenzi.
In casa Brescia, mister Grosso, dice che la sua squadra non deve pensare solo a difendersi se vuole migliorare la propria posizione in classifca. Ci sono molti aspetti su cui lavorare e lacune da colmare; con il Brescia che dovrà sapere soffrire e lottare in un campionato difficile. Il mister ha parlato anche della situazione Balotelli, specificando che non vuole ne gonfiare il caso ne minimizzare. Ma per lui il focus proincipale è quello della squadra e non del singolo, ed ha voglia di utilizzare tutti; anche Balotelli che però non è stato convocato per domani. Per quanto riguarda il match di domani il mister ribadisce che non ci si dovrà solo difendere, ma lottare fino alla fine e migliorare di partita in partita. La Roma è una squadra ottima e con qualità importanti, ma anche il suo Brescia ha le qualità per compiere l'impresa.

I PRECEDENTI - All'Olimpico sono 22 i precedenti tra Roma e Brescia, con la compagine giallorossa che domina la contesa con 16 vittorie. Ma l'ultima vittoria della Roma risale alla stagione 2003/04, con il 5-0 firmato da Montella, Chivu, la doppietta di Totti e Carew. Ma le ultime due sfide tra Roma e Brescia sono terminate entrambe in pareggio, per 2-2 nel 2004/05 e per 1-1 nel 2010/11. Con questi pareggi il totale delle sfide finite con il segno X sale a cinque. Uno solo il successo esterno del Brescia, che nel 1992/93 si impose per 3-2 all'Olimpico grazie all'autogol di Benedetti e la doppietta di Saurini (Carnevale e Benedetti per la Roma).
La Roma ha nel 5-0 il suo miglior successo contro il Brescia, registrato due volte nel 1997/98 e nel già citato 2003/04. Vittoria di scarto con il 2-3 di cui sopra nel miglior ed unico miglior risultato in favore del Bescia. Sono invece due i risultati che si sono verificati la maggior parte delle volte, entrambi a favore della Roma: 1-0 e 2-1, verificatosi quattro volte ciascuno.
Sarà la prima volta assoluta sia per Fonseca che per Grosso rispettivamente contro Brescia e Roma.
L'arbitro del match sarà Di Bello della sezione di Brindisi. Con Di Bello la Roma ha un bilancio favorevole di 10 vittorie ed un pareggio in 11 precedenti, con mai una sconfitta per i giallorossi con Di Bello arbitro. Cinque, invece, i precedenti con il Brescia per il fischietto pugliese; con un bilancio di una vittoria, una sconfitta e tre pareggi per i lombardi.

LE STATISTICHE - Quarto posto con 22 punti insieme all'Atalanta per la Roma, quinta difesa del torneo con 14 gol subiti. Sono 20, invece, i gol all'attivo con Dzeko che ne ha segnati cinque di questi.
Ultimo posto con sette punti per il Brescia, che ha da recuperare il match contro il Sassuolo. Per i lombardi sono già otto le sconfitte stagionali, che ne fanno la squadra più battuta di Serie A insieme alla Spal. Ma nonostante questi numeri negativi il Brescia non è la peggior difesa del torneo, quartultima con 20 gol subiti. Terzultimo l'attacco biancoblu, con solo 10 centri all'attivo.
La Roma, negli ultimi cinque precedeni contro il Brescia ha vinto solo una volta, ma mai negli ultimi tre precedenti. Ma all'Olimpico i giallorossi hanno il 50% di vittorie, anche se con 10 reti subite.
Ma il Brescia in trasferta è una squadra che da il meglio di se, avendo vinto due volte in sei partite fuori casa (quattro sconfitte). Due vittorie che coincidono anche con gli unici successi delle rondinelle in campionato.

Domani sarà un match difficile per entrambe le squadre, con la Roma che vuole tornare al successo dopo lo scivolone di Parma per ritrovare la zona Champions League (Lazio e Cagliari permettendo). Il Brescia, d'altra parte, vuole fare punti e migliorare la propria situazione di classifica il prima possibile. Domani, anche se la Roma sulla carta è favorita, la differenza la farà la determinazione che le due squadre metteranno in campo.


Totti sta già con Friedkin

IL TEMPO - BIAFORA - Francesco Totti tifa per Dan Friedkin. In pubblico e in privato. L’ex dirigente e storica bandiera romanista ha dato il pieno appoggio all’eventuale ingresso nella Roma dell’imprenditore americano e, vuole il caso, venerdì, in compagnia della moglie Ilary, è stato avvistato all’Hotel De Russie, lo stesso albergo in cui ha alloggiato Friedkin dal 13 novembre. Chissà se è stato un evento fortuito o pianificato: c’è chi assicura però che i due abbiano pranzato insieme. Totti è pronto ad iniziare la carriera da procuratore e per il momento nella sua testa non ci sono altre strade, tra cui quella di un ritorno a Trigoria: “Io ho un carattere abbastanza forte, sono abbastanza permaloso, tenace e rosicone. Quando prendo un percorso lo porto a termine. Se in questo momento mi venissero a chiedere di ritornare alla Roma da una parte mi metterebbero in difficoltà, dall’altra direi di no perché rispetto la mia decisione. Spero - ha detto il campione del Mondo in un'intervista a Radio Radio a proposito dell’interesse di Friedkin - che quest’altro americano possa venire, ma io non dico che dubito, però quando ci metti le mani dentro capisci la realtà e cosa c’è dentro la Roma. Io ne so qualcosa. Spero che un giorno i tifosi della Roma, me compreso, possano tornare ad alti livelli, con un presidente che possa mettere tanti di quei soldi che possa vincere Champions e tutto il resto. Nulla da togliere a Pallotta, ognuno ha i suoi movimenti e i suoi pensieri”. Di certo il presidente del gruppo con base a Houston è volato da un paio di giorni a Londra, stessa città in cui è segnalato il Ceo giallorosso Fienga per una serie di riunioni. Friedkin ha serie intenzioni e ha visitato Trigoria, gli uffici della Roma all’Eur e ha tenuto diversi incontri accompagnato dalla sua numerosa delegazione allo Studio Tonucci. Proseguono poi i summit tra le parti e va avanti la due diligence della Friedkin Companies Inc su tutte le dodici società che orbitano intorno al mondo romanista e alla AS Roma Spv LLC. Totti ha poi affrontato anche il tema relativo a Zaniolo, astro nascente del calcio italiano: “Eviterei per il suo bene di fare paragoni con me, cerchiamo di farlo crescere che è ancora giovane. Spero possa rimanere a Roma il più a lungo possibile anche se credo che non sarà così. Faccio una battuta. In quella casa dove sono stato per 15 anni ci ho messo Alisson che è diventato il più forte del mondo e poi Zaniolo. Ora sarà una casualità, però….”. Proprio il numero 22 giallorosso ha fatto l’ennesima dichiarazione d’amore e di fedeltà alla Roma: “Ho baciato la maglia e voglio continuare a farlo ogni volta che segnerò. Vorrei che i tifosi sapessero quanto li amo. Totti è un’icona, il paragone con lui è uno sprone in più per dare il massimo ogni giorno”.


Spinazzola ok. Rinnovata l’intesa con Peroni

IL TEMPO - BIAFORA - Testa al Brescia senza farsi distrarre dalle varie voci extra-campo. L’input di Fonseca alla propria squadra è stato quello di scrollarsi di dosso qualsiasi tipo di distrazione, ponendo la concentrazione soltanto sulla sfida con le rondinelle. Il tecnico, che ha ritrovato Pellegrini (ha solo 20 minuti nelle gambe) e Mkhitaryan, può sorridere un’altra volta dopo aver già pienamente recuperato Mancini. Spinazzola è infatti tornato ad allenarsi con il gruppo, avendo del tutto smaltito l’affaticamento muscolare al flessore destro, un imprevisto fisico che lo aveva costretto a lasciare il campo nel corso della sfida contro il Parma. Si allarga quindi il dubbio in casa Roma su chi occuperà la casella di terzino destro, anche in vista della decisiva sfida di Europa League che si giocherà giovedì in Turchia. Fonseca non ha alcuna intenzione di rischiare Spinazzola, ma già con il Parma aveva deciso di mandarlo in campo dal primo minuto con un solo allenamento sulle gambe. Per l’esterno di Foligno sarà decisiva la rifinitura odierna: se prevalesse la cautela Santon è pronto a prenderne il posto, anche se Florenzi spera di rientrare nelle rotazioni dopo le numerose panchine. Sciolto il dubbio sulla presenza di Balotelli: l'attaccante, che ieri si è allenato in gruppo ed ha avuto un colloquio con il presidente Cellino dopo la tensione di giovedì, andrà in panchina. Nel frattempo il club giallorosso ha rinnovato la partnership con Peroni dopo il primo accordo del 2017. Lo storico marchio italiano rappresenta quindi la birra ufficiale della Roma e sarà presente per le partite casalinghe all’interno del fan village dello Stadio Olimpico e nelle aree hospitality.


Zaniolo, baci e abbracci

MESSAGGERO - Nicolò Zaniolo ha stregato il mondo del calcio. I suoi gol in Nazionale e le sue ultime prestazioni con la Roma hanno fatto da richiamo a blasonati club europei pronti a fare follie pur di averlo in squadra. Dal Manchester United, che ha mandato un emissario a Palermo per vederlo giocare in Azzurro, al Psg di Leonardo che lo sta visionando molto attentamente per poi provare ad affondare il colpo in estate. Ma se da una parte c'è Francesco Totti certo di una sua futura cessione, dall'altra c'è lui, il giovane talento piombato in un attimo nel mondo dorato del calcio, che tenta di restare con i piedi per terra senza preoccuparsi troppo del futuro. Perché è esattamente il futuro a fare paura ai tifosi della Roma che vorrebbero vedere in Nicolò un simbolo per i prossimi quindici anni: «Sarebbe facile dire di sì alla Premier, ma non sarebbe da me. Dico la verità: recentemente ho baciato la maglia della Roma e voglio continuare a farlo ogni volta che segnerò», le parole del centrocampista in una recente intervista al Daily Mail. Una dichiarazione d'amore alla squadra che ha creduto in lui quando ancora era un semisconosciuto e lo ha buttato per la prima volta nella mischia in Champions niente di meno che al Bernabeu contro il Real. Un debutto da predestinato che ha segnato la sua ascesa fino a oggi in cui è diventato un titolare inamovibile della squadra di Fonseca.
UNA CERTEZZA - Domenica alle 15 contro il Brescia sarà in campo dal primo minuto per l'11ª volta consecutiva, in una stagione in cui ha collezionato 16 presenze e segnato 5 gol, uno in meno di bomber Dzeko. Nessuno nella Capitale si illude che Nicolò rimanga in giallorosso per sempre come hanno fatto Totti e De Rossi, anche perché per loro Roma significava casa. E nell'epoca del fair play finanziario e delle plusvalenze, sarà molto complicato - anche se dovesse cambiare la proprietà - dire di no a un'offerta che superi i 60 milioni di euro. Perché è questa la cifra che sarebbero disposti a pagare lo United o il Psg. E altrettanto complicato sarebbe dire no a un contratto faraonico da oltre 10 milioni l'anno. A tutto questo, però, il piccolo diamante giallorosso non pensa perché si sta concentrando sulla sua squadra e sull'Europeo del 2020: «Vorrei che i tifosi della Roma sapessero quanto li amo e quanto apprezzo quando urlano il mio nome. È una cosa che mi esalta. Il mio tempo libero? Non ho tempo di andare in giro per la città, la mia routine è allenamento, casa e partite. Sto con la mia famiglia e con la mia ragazza». Una famiglia che non lo lascia mai solo, che lo sta crescendo ed educando per non fargli perdere la via maestra grazie alla quale un giorno salirà nell'olimpo degli dei del calcio assieme a campioni come Totti. Ed è proprio Francesco che continua a dargli preziosi consigli nonostante abbia deciso di lasciare il club di Pallotta e di non tornare: «È un'icona, è difficile da spiegare quanto sia importante per la Roma e per l'intera città. Il paragone con lui è una motivazione in più per dare il massimo ogni giorno».


Totti non vuo’ fa' l’almericano

MESSAGGERO - TRANI - «No, non torno. Nemmeno con Friedkin». Coerente e giallorosso, come sempre e da sempre. Ieri, oggi e domani, è Francesco Totti. Che azzera il sogno di chi, con il possibile cambio di proprietà, si augura di rivederlo dentro Trigoria, operativo e magari anche stimato e coccolato. Se è (e sarà ancora) a stelle&strisce, la Roma proprio gli non piace. Anzi, non la riconosce come tale. Senza togliere niente a chi c'è adesso e a chi può presto arrivare a gestirla. Niente da fare, insomma. L'ex capitano, lasciato a giugno l'incarico da dirigente (e 3 milioni di euro sul tavolo), non fa marcia indietro. Non si ingolosisce neanche quando rivolge lo sguardo al cielo cupo sopra la società che sembra improvvisamente gonfio di pioggia di milioni (di dollari) del potenziale acquirente californiano, spostatosi mercoledì a Londra, dopo il soggiorno nella capitale (con visita al Bernardini), per riunirsi con i manager del suo advisor Jp Morgan e pianificare con loro le prossime mosse per prendersi il pacchetto di maggioranza. A metà dicembre il nuovo step, cominciando dai 130 milioni (su 150) dell'aumento di capitale.
PRESA DI POSIZIONE - L'intervista fa rumore. Proprio per la chiarezza del protagonista, invitato da Radio Radio, nella trasmissione FoodSport, all'orario giusto: metà pomeriggio, alle 17. La gente, uscendo dal posto di lavoro, viene accompagnata a casa dalla simpatia di Totti. Che, e non è una novità, sa dare spettacolo anche con le parole come ha sempre fatto con le giocate. Intrattenitore, in questo caso. A lui si sovrappone la voce di chi gli ha voluto bene e davvero: Marcello Lippi che la scorsa settimana ha dato le dimissioni da ct della Cina e che nel 2006 alzò la Coppa del Mondo insieme con il numero 10. Francesco, al momento di dare la risposta più attesa, quasi mette in imbarazzo chi gli ha appena posto la domanda. Se Friedkin lo chiama... La replica è inequivocabile, anche perché è consapevole di non essere una priorità per il californiano. È come se avesse capito che non è intenzione del possibile nuovo acquirente di coinvolgerlo: «Ho un carattere abbastanza forte, permaloso, rosicone. Quando prendo una strada la porto a termine in tutto e per tutto. Se venisse qualcuno a chiedermi di tornare alla Roma mi metterebbe in difficoltà, ma direi di no. Devo rispettare la decisione che ho preso. Voglio fare una nuova esperienza. Spero che questo americano possa venire, ma ne dubito».


Dzeko a caccia del gol smarrito per festeggiare i 150 caps

MESSAGGERO - CARINA - La corsa alla Champions e al superamento del turno in Europa League, passa per i suoi gol. Dzeko deve tornare a segnare: nelle ultime 10 gare (compresa quella in Nazionale contro l’Italia) è riuscito ad andare in rete solo contro il Milan (27 ottobre). Altrimenti, per rivederlo esultare, bisogna tornare indietro addirittura al 29 settembre (trasferta di Lecce). Una miseria per un campione del suo calibro, considerando tra l’altro che era partito con il piede sull’acceleratore: 6 gol nelle prime 7 partite stagionali, 7 nelle prime 9. Chissà che i ritorni
di Pellegrini (giovedì svolto l’ultimo esame radiografico al quinto metatarso del piede: semaforo verde) e Mkhitaryan - entrambi inizialmente in panchina - non lo possano agevolare. Perché l’involuzione riguarda anche i rifornimenti ricevuti se Edin, nelle ultime tre partite, ha faticato addirittura a concludere in porta. Fonseca non può rinunciarci, ma non solo perché Kalinic è ai box. C’è infatti una Roma con Dzeko e un’altra senza. Anche se ultimamente manca nella fase di finalizzatore, in quella da rifinitore resta fondamentale. Se
domani riuscisse a sbloccarsi, il Brescia diventerebbe la sua 18a “vittima” in Serie A. Intanto toccherà quota 150 presenze in campionato. Il traguardo delle 200 con la Roma (comprese le coppe) non è lontano: domani saranno 195. Lieto fine prima di Natale. Magari da festeggiare con la zona Champions ritrovata, il turno di Europa League superato e soprattutto con qualche gol in più alle spalle. Spinazzola è tornato in gruppo e sarà convocato. Pastore, invece, non sta bene. È in dubbbio.


Parnasi: «Volevo fare lo stadio del Milan ma non potevo pagare per Radio Padania»

MESSAGGERO - Dopo avere sostenuto la Lega con 250mila euro, tra il 2016 e il 2017, Parnasi aveva un progetto chiaro: costruire lo stadio a Milano ed era pronto a finanziare il Carroccio anche alle ultime politiche. Lo dice lui stesso ai pm, rivelando che era sua intenzione firmare un contratto a Radio Padania, ma che la carenza di liquidità glielo aveva impedito. A ridosso delle elezioni, invece, il costruttore, con il progetto dello stadio a Roma, che viaggiava velocemente verso il traguardo, riuscì a versare 150mila euro alla Fondazione del Pd, Eyu, simulando una consulenza per uno studio sulla casa. Ma Parnasi, adesso a processo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, pensava che la Lega avrebbe governato. e si preparava, tanto che, a Natale del 2017, organizza una cena riservata a casa sua con il leader Matteo Salvini, il suo braccio destro, Giancarlo Giorgetti e il tesoriere Giulio Centemero. Lui stesso, intercettato spiega che «temevano di essere beccati».
RADIO PADANIA - Il 28 giugno dell'anno scorso Parnasi spiega ai pm: «Io avevo già deciso da circa due anni di spostare il mio baricentro su Milano. Tanto è vero che avevo preso il mandato per fare lo stadio di calcio del Milan». Per questo, chiarisce il costruttore, decide di versare all'associazione Più Voci, rappresentata da Giulio Centemero, tesoriere della Lega, 250mila euro. Ma spiega che un contributo era in programma anche nel 2018: «Avevamo idea di fare un altro contratto di pubblicità con Radio Padania, che poi non fu perfezionato perché non c'era liquidità da parte delle nostre aziende».
Come sia andata con i dem, Parnasi lo spiega sempre a verbale: «Eyu l'ho conosciuta quando era uno dei soci dell'Unità. Io fui anche chiamato dal tesoriere del partito democratico, Francesco Bonifazi e di fatto per rappresentava Eyu, se ero interessato addirittura a entrare all'interno del capitale sociale del giornale e io declinai. In quest'ultima fase di campagna elettorale, fui chiamato proprio da Francesco Bonifazi a Sant'Andrea delle Fratte, lì dove ha sede il partito democratico. Mi fu offerto questo studio, questo rapporto sulla casa, è un volume piuttosto corposo. Ovviamente per onestà intellettuale io non avrei mai comprato questo volumotto sulla casa se non fosse stato legato al rapporto col partito democratico».


Cellino fa rientrare il caso Balotelli

MESSAGGERO - A Brescia, quella di ieri, è stata la giornata della quiete dopo la tempesta. Mario Balotelli, che giovedì era stato allontanato dall’allenamento dal tecnico, Fabio Grosso che lo accusava di scarso impegno, ieri si è allenato regolarmente. Prima però ha avuto un chiarimento sul campo con il presidente, Massimo Cellino.
I due hanno parlato per una decina di minuti e il colloquio si è concluso con una pacca sulla spalla da parte del presidente al giocatore che poi si è allenato ridendo e scherzando con i compagni. Resta ora da capire se il capitolo sarà chiuso anche con il tecnico o meno.


Marotta possibile testimone sul caso Petrachi

IL TEMPO - AUSTINI - Prove, accuse, memorie difensive e testimoni. Come ogni indagine che si rispetti, il caso di Petrachi all'esame della Procura Figc si arricchisce di giorno in giorno di nuovi elementi. Dopo l’acquisizione da parte degli inquirenti dei contratti di Freddi Greco e Bucri, ceduti gratuitamente dalla Roma al Torino, in cambio del via libera di Cairo per i il direttore sportivo ancora è sotto contratto coni granata, a breve si potrebbe allargare la lista dei testimoni. La Roma vorrebbe infatti che venissero ascoltati, in difesa di Petrachi sentito in audizione lo scorso 21 ottobre, anche l’ad giallorosso Fienga, il segretario generale Longo, l'ad dell’Inter Marotta e il procuratore di Dzeko, Martina. Questi ultimi due potrebbero infatti spiegare alla Procura tempi e modi della trattativa che poteva portare l'attaccante bosniaco al club nerazzurro. Che è poi l'origine dell’indagine, nata da un’incauta dichiarazione di Petrachi che parlò in conferenza stampa di un incontro fatto con l'Inter «a maggio», quando Cairo non lo aveva ancora liberato nonostante le dimissioni presentate: qualora fosse accertata, sarebbe una violazione al regolamento dei direttori sportivi che poterebbe al deferimento dinanzi al Tribunale di giustizia federale con possibile squalifica del dirigente più ammenda alla Roma stessa. La Procura ha già ascoltato i dirigenti del Torino, ha puntato i fari anche sul viaggio del 4 giugno di Petrachi insieme a Fienga a Madrid per incontrare Fonseca - anche quello avvenuto prima del passaggio ufficiale del diesse ai giallorossi - e ora deve decidere se accogliere la richiesta dei legali della Roma. L'avvocato Antonio Conte è in attesa di capire se verrà chiesta, come è ormai assai probabile, una proroga delle indagini visto che i termini scadono martedì prossimo.


Grosso: “Balotelli? Non mi va né di minimizzare, né di gonfiare", a Roma non possiamo pensare solo a difenderci”

Fabio Grosso, allenatore del Brescia, in vista della partita contro la Roma, ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole:

Come giudica questo periodo?
È un campionato che ci mette davanti a sfide complicate, noi dobbiamo colmare e proporre qualcosa. Non possiamo fare le partite solo difendendoci.

Cosa è successo con Balotelli?
La risposta è abbastanza semplice. Si vanno a sottolineare cose meno importanti, a me piace parlare di squadra. Stiamo parlando di un gruppo che ha raggiunto un obiettivo grandissimo. È successo quello che mi è capitato in passato, io pretendo grande ritmo e intensità, quando non succede preferisco cambiare. Lui non lo ha fatto ed è stato fatto da parte. Non mi va né di minimizzare, né di gonfiare. Per me sarà determinante utilizzare tutti, poi io posso arrivare ad un certo punto.

Ci saranno dei provvedimenti?
Le scelte le saprete, ma verranno fatte in un’unica direzione, quello della squadra. Non rinnego niente di quello che ho detto di Mario, ho tantissima voglia di voler utilizzare le sue caratteristiche.

La sostituzione con il Torino?
Quello è già passato, Questo campionato sarà difficile, dobbiamo saper soffrire e lottare.

C’è una certa ostilità ambientale nei suoi confronti.
Io ho scelto di fare quello che ho fatto. Insieme vogliamo raggiungere l’obiettivo, tramite il lavoro. Sono convinto che abbiamo le qualità per compiere una grandissima impresa.

Come si affronterà la Roma?
Non possiamo pensare di riuscire a fare punti solo difendendoci. Sarà importante saper soffrire, partita dopo partita dobbiamo costruire per riuscire a raccogliere risultati.

È dura lasciar da parte il risultato?
Stiamo cercando di crescere come squadra.

Come ha trovato Cistana e Tonali?
Sandro è un ragazzo tanto giovane, quando si è sottoposti a questi livelli si sprecano tante energie. Sono stati in un ambiente in cui hanno spadroneggiato, hanno vissuto momenti felici. Siamo felici di averne due in nazionale. Sappiamo che per costruirsi delle carriere bisogna passare in alcuni passaggi a vuoto, come è successo a tutti.

Cosa si aspetta dalla gara di domani contro la Roma?
Affrontiamo una squadra che esprime un ottimo calcio, hanno delle qualità importanti. Sarà una partita difficile, abbiamo l’intenzione di lottare fino alla fine.