Gravina da Zaniolo. Gli Europei un miraggio

IL TEMPO - ZOTTI - Continua l'ondata d'affetto per Zaniolo. Ieri mattina il centrocampista della Roma - ricoverato a Villa Stuart dopo l'intervento al ginocchio destro - ha ricevuto la visita del presidente della Figc Gravina, che ha parlato dei tempi di recupero in vista degli Europei: "E' una pedina fondamentale per la Nazionale ma prima c'è l'integrità del ragazzo, deve seguire il suo programma con lo staff sanitario della Roma". Per il giocatore la convocazione per la competizione che iniziera il 12 giugno appare come un miraggio se si considera che i tempi di recupero dopo la rottura del crociato sono di 5-6 mesi.

Subito dopo l'allenamento della squadra di Fonseca invece sono stati Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini, arrivati insieme a bordo dell'automobile del numero 7 giallorosso. Zaniolo è stato abbracciato virtualmente anche dai tifosi, tramite un video pubblicato sui vari profili social del club che ha emozionato il giocatore: "Siete la mia seconda famiglia - la sua risposta su Instagram - grazie a voi sarà tutto più facile". Il calciatore, che ha già iniziato la riabilitazione, sarà dimesso dalla clinica tra oggi e domani.


Stadio della Roma, la Procura: abuso d’ufficio, manca il dolo

CORRIERE DELLA SERA - I magistrati Paolo Ielo ed Elena Neri hanno chiesto l'archiviazione dall'accusa di abuso d'ufficio per la Sindaca Raggi, in seguito alla denuncia dell'ex urbanista Francesco Sanvitto, che aveva fatto notare come la sindaca avesse privato il Consiglio comunale di visionare il verbale della conferenza dei servizi regionale sul nuovo progetto di stadio della Roma. Per i magistrati mancherebbe quindi il dolo, cioè l'intenzione di voler favorire Luca Parnasi e il suo gruppo, i titolari del progetto. Il caso non viene però definitivamente chiuso dal gip Costantino De Robbio che si riserva la decisione finale sul caso, non è da escludere che la Raggi possa ancora rispondere della sua decisione.


Barça club più ricco, giallorossi sedicesimi

IL TEMPO - Barcellona in testa alla graduatoria dei club più ricchi al mondo, Juventus decima e prima delle italiane. La "Deloitte Football Money League", che riporta i primi 20 club calcistici per ricavi generati nella stagione 2018/2019, con la somma complessiva cresciuta fino a 10,6 miliardi di dollari, un nuovo record. Per la prima volta in vetta c'è il Barcellona, che diventa anche il primo club a superare la soglia dei 900 milioni di dollari. I blaugrana si attestano a quota 840,8 milioni di euro scalzando il Real Madrid (757,3 min), quindi Manchester United (711,5 min), Bayern Monaco (660,1 min) e Paris Saint-Germain (635,9 min). La Premier League piazza ben otto club nei primi venti, la Juventus passa dall'undicesima alla decima posizione con un fatturato di 459,7 milioni di euro, presenti in classifica anche Inter (14a, 364,6 mln), Roma (16a, 231 mln) e Napoli (20a, 207,4 mln). Per i bianconeri l'arrivo di  Cristiano Ronaldo, che da solo vanta su Instagram più follower di Real Madrid e Barcellona messi insieme, ha aumentato l'appeal commerciale della Juventus. I proventi dei diritti televisivi rappresentano il 44% dei ricavi totali, ma i top club sono meno vincolati alle entrate dei diritti rispetto ai club minori.

Negli ultimi cinque anni, a livello aggregato, i ricavi da proventi televisivi dei top 20 club sono aumentati ad un tasso di crescita annuo composto dell'11%. Il valore dei principali campionati potrebbe aver raggiunto il suo apice, ma in ogni caso la gestione degli accordi tv è fuori dal controllo di un singolo club. Per ottenere una crescita differenziata dei ricavi futuri, i club dovranno quindi concentrarsi sulla massimizzazione dei flussi di entrate su cui hanno maggiore controllo. La sfida sarà provare a crescere in un momento in cui il panorama calcistico futuro sembra più imprevedibile che mai.

 

 

 

Cala il prezzo della cessione a Friedkin

IL TEMPO - BIAFORA - Pallotta e Friedkin hanno raggiunto alla fine di dicembre un accordo sulla valutazione del pacchetto totale delle dodici società del mondo Roma, ma negli ultimi giorni è stata leggermente aggiustata al ribasso la cifra che il magnate texano dovrà sborsare per sbarcare nel calcio italiano. Gli advisor del presidente e Ceo del Gruppo Friedkin stanno ultimando questa fase di due diligence più approfondita iniziata nel nuovo anno e già dalla settimana prossima sono attesi importanti passi in avanti per cercare di arrivare alla firma entro il 31 del mese. La cifra netta che il nuovo proprietario del club giallorosso pagherà per rilevare la Neep tramite un veicolo appositamente costituito negli Stati Uniti è scesa rispetto ai circa 550 milioni netti pattuiti a fine dicembre, un importo a cui andavano poi sommati i debiti (pari a 272,1 milioni nell'ultima trimestrale pubblicata) e la quota di aumento di capitale spettante all'azionista di maggioranza, che si aggira intorno ai 130 milioni sui 150 stabiliti.

 

Tutto procede a gonfie vele. In attesa del passaggio di mano tra Pallotta e Friedkin i dirigenti sono al lavoro per cercare di aumentare il parco sponsor e nelle scorse ore c'è stato un nuovo contatto con i rappresentanti di Axa Europa con cui c'erano stati dei colloqui già in passato. Il gruppo assicurativo, che ha sede anche in Italia, vuole mettere in piedi una partnership con la Roma per quanto riguarda il kit d'allenamento, una casella vuota tra gli sponsor giallorossi dopo l'addio di Betway. Da parte del club c'è stata una controproposta: ad Axa è stata offerta la possibilità di diventare sponsor del materiale d'allenamento e del centro sportivo Bernardini per un totale di 8 milioni. Da mesi la Roma è alla ricerca di un partner per i "naming rights" di Trigoria e Axa non è l'unica azienda con cui sono in corso dei contatti. Con il cambio di proprietà è stato però tutto congelato per almeno una quindicina di giorni.

 


L'ora di Kalinic. Adesso o mai più

IL TEMPO - AUSTINI - Una prima occasione per guadagnarsene un'altra. Dzeko deve scontare due turni di squalifica in Coppa Italia e allora Kalinic scalda i motori. Domani sera a Parma tocca a lui guidare l'attacco nella gara secca degli ottavi: passare il turno vorrebbe dire una seconda possibilità per lui e la Roma ai quarti, probabilmente in casa della Juventus. Ma intanto c'è la sfida tutt'altro che scontata del Tardini, dove i giallorossi hanno rimediato una delle quattro sconfitte in campionato e se quella volta arrivarono alla partita con tanta stanchezza, in questo caso Fonseca deve fare i conti con l'emergenza numerica di uomini. A cominciare dal ruolo di centravanti, dove Kalinic giocherà titolare a quasi tre mesi dall'ultima in casa della Sampdoria, la gara in cui si è fratturato il perone.

Fonseca gli ha dato fiducia buttandolo dentro nel finale delle gare con Torino e Juventus, Petrachi, che lo aveva messo sul mercato, ha deciso di confermarlo dopo averlo visto tornare con nuovi stimoli dalle vacanze natalizie. L'attaccante croato ha perso massa grassa e incrementato quella muscolare con una variazione di peso di un chilo e mezzo, ma ora deve mettere qualcosa sopra la bilancia del campo. In tutto il 2019 ha segnato un solo gol con la maglia dell'Atletico Madrid, in giallorosso è ancora a secco e in sette presenze accumulate in Coppa Italia tra Fiorentina e Milan non ha mai lasciato il suo segno nel tabellino marcatori. Ora o mai più, se Kalinic vuole dare un senso all'esperienza romanista e, magari, prolungarla in futuro, è arrivato il momento di me combinare qualcosa di concreto.

Fonseca intende ruotare qualche pedina tra Parma e la partita col Genoa di domenica. Alcune scelte sono obbligate: Florenzi e Kolarov titolari domani in coppa visto che sono entrambi squalificati in campionato, Mirante potrebbe concedere un turno di riposo a Pau Lopez, Cristante ha 50-60 minuti nelle gambe per far rifiatare Veretout, mentre Cetin è pronto a dare il cambio a uno fra Mancini e Smalling. Fazio starà ancora fuori insieme a Mkhitaryan, Pastore, Zaniolo e Zappacosta. Sono tornati invece in gruppo Kluivert e Santon, entrambi convocabili al pari di Bruno Peres che dopo un mese di allenamenti con un preparatore in Brasile si è presentato a Roma in condizioni discrete e potrebbe avere una chance prima o poi. Oggi rifinitura e niente conferenza stampa di Fonseca, la squadra partirà in treno verso Reggio Emilia, poi trasferimento a Parma.


Zaniolo la Roma corre ai ripari. Ecco Politano, si cerca un terzino

LA REPUBBLICA - La Roma si muove rapidamente sul mercato e, a distanza di due giorni dall'infortunio che ha visto protagonista Nicolò Zaniolo, chiude l'operazione che ha portato nella Capitale Matteo Politano in cambio di Leonardo Spinazzola, che andrà a vestire la maglia dell'Inter di Conte. Il giocatore ex Roma Primavera atterrerà questa mattina e sosterrà a Villa Stuart le consuete visite mediche di routine. Il mercato di Petrachi non si ferma qui, infatti il ds giallorosso è intenzionato ora a dare a Fonseca un terzino sinistro, ruolo in cui la Roma ha in questo momento solo Kolarov. Per quel ruolo piace Barasic dei Rangers allenati da Steven Gerrard, che vorrebbe che il terzino rimanesse a Glasgow.


Villa Stuart, in corso le visite mediche per Politano

Matteo Politano è arrivato nella Capitale. Stamattina il giocatore è sbarcato intorno alle 9:00 all'Aeroporto di Fiumicino e si è immediatamente diretto a Villa Stuart per le visite mediche di rito. La formula del trasferimento sarà sia per Politano che per Spinazzola quella del prestito con obbligo di riscatto. I calciatori saranno valutati circa 25/27,5 milioni di euro e lo scambio sarà alla pari.

 


La dea (S)fortuna

(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) Alzi la mano chi tra i tifosi romanisti si aspettava questo inizio di 2020 da incubo. Due partite in casa e due sconfitte contro Torino e Juventus proprio quando si stava sognando il salto di qualità. Un ritorno alla normalità terrificante come terrificante è stata la serata dell’Olimpico contro i bianconeri.

I due gol subiti nei primi dieci minuti e successivamente poi l’infortunio del giocatore più forte (o tra i più forti insieme a Lorenzo Pellegrini) che la Roma ha in rosa in questo momento. Il crack al ginocchio di Nicolò Zaniolo è stato un trauma per tutti. Tanto bella era stata la falcata palla al piede che ricordava il miglior Kakà del Milan quanto brutale è stata la caduta a terra e il successivo urlo di dolore con la barella incorporata che lo trascinava fuori dal campo e gli impediva di continuare a lottare per una maglia che ha baciato per ben due volte in questa stagione. La maglia della Roma.

La dea (S)fortuna si è riabbattuta di colpo sulla Roma, l’ennesimo crociato in questi anni dopo Florenzi e Strootman, entrambi calciatori fenomenali prima dell’infortunio e mai più tornati (per diversi motivi) poi quelli di prima. Zaniolo è ancora giovane, ha una muscolatura e un carattere forte e la speranza è quella che possa tornare quello di prima o addirittura più forte.

La tristezza però rimane e non sarà mai mitigata in questi mesi. Il 22 mancherà, c’è da rincorrere il quarto posto in campionato e fronteggiare un’Atalanta in salute e in più ci sono da giocare due competizioni importanti, la Coppa Italia e l’Europa League. Zaniolo mancherà e avrebbe fatto la differenza come è riuscito a farla in maniera prepotente in questi primi mesi dove si era preso la Roma a suon di prestazioni impressionanti: su tutti quella in Champions League con la doppietta al Porto quasi un anno fa (febbraio 2019).

Tornando al campo la Roma ora si trova in linea con i suoi obiettivi stagionali: è al quarto posto come tutti si auguravano a inizio stagione. La società, dopo qualche ora di riflessione ha individuato in Politano, sbarcato oggi nella Capitale, il sostituto di Zaniolo: un giocatore pronto, veloce, scattante e che vede la porta spesso. Suo compito garantire quei gol che verranno a mancare dall’assenza di Zaniolo senza contare che potrebbe dare una degna spalla su cui appoggiarsi a Dzeko.

Domenica a Genova inizia il girone di ritorno e la Roma è ancora in linea con i suoi obiettivi a patto che non si ripetano anche quegli errori di impostazione dell’azione che ogni tanto (anche domenica) ci sono costanti punti pesanti. Qualche volta buttare la palla lunga sulla testa di Dzeko non è un sintomo di debolezza. L’Inter giocando su Lukaku che manda in gol Lautaro Martinez ha fatto 46 punti nel girone di andata ed è in lotta per lo scudetto. A volte il calcio è una cosa semplice. Chiedere a Massimiliano Allegri per averne conferma.


Le informazioni riservate ai tifosi in trasferta a Parma

Ecco le informazioni ricevute dal Parma Calcio dedicate ai tifosi giallorossi che prenderanno parte alla trasferta di Coppa Italia di giovedì.

I cancelli dello Stadio Tardini apriranno alle 19:15, due ore prima del calcio d’inizio.

L’impianto non è dotato di parcheggi dedicati alle autovetture private.

Al fine di garantire la massima fruibilità dell’impianto alla tifoseria ospite, è predisposto il servizio “bus navetta” gratuito con scorta delle forze dell’ordine e viaggi di andata e ritorno (in programma dopo il fine partita), che permettono ai sostenitori romanisti di giungere direttamente all’ingresso del Settore Ospiti in comodità e in sicurezza.

I tifosi che arriveranno a Parma dall’Autostrada A1 (uscendo al casello di ‘Parma’), avranno a disposizione l’ampio parcheggio denominato “Scambiatore Nord”, che si trova immediatamente sulla destra in Viale delle Esposizioni.

I gruppi organizzati della tifoseria romanista che raggiungeranno Parma in pullman saranno scortati direttamente al Settore Ospiti.


Fabio Junior: "Quando andai via da Roma fu il momento più brutto. Fui felice quando vinse il campionato"

Fabio Junior, ex giallorosso dal 1999 al 2000, ha parlato in un'intervista per il Match Program ricordando il suo arrivo in giallorosso e parlando della sua carriera:

Inizi pure a raccontare, allora, signor Fabio Junior Pereira. Come preferisce essere chiamato?
Per voi romanisti, va bene solo Fabio”.

E allora vada per Fabio. Arrivò dal Cruzeiro nel mercato di gennaio del 1999, per la cifra di trenta miliardi di lire, all’epoca acquisto record per la Roma. Poi, la sua avventura in giallorosso si esaurì rapidamente. Forse pagò le troppe aspettative sul suo conto?
Il fatto economico non c’entra. È normale che la gente riponesse su di me speranze, essendo arrivato dal Brasile con credenziali importanti. E le credenziali me le ero tutte guadagnate sul campo. Avevo 22 anni non ancora compiuti, avevo segnato tanti gol nel Cruzeiro e mi ero affacciato nella Seleçao. E tanti parlavano di me sui giornali come un “crack”, tanto che mi chiamavano “L’urgano blu”. Blu come la maglia del Cruzeiro”.

Cosa non andò, allora?
Il caso di “Passaportopoli”, la vicenda dei passaporti in cui fui coinvolto io e altri giocatori del campionato italiano, compresi alcuni dirigenti. Ebbi problemi per questa vicenda, anche se non c’entravo nulla e non avevo responsabilità dirette. La cosa mi ferì molto e – inevitabilmente – questo sentimento negativo si rispecchiò anche in campo”.

Eppure, prima di quella vicenda, non cominciò nemmeno male la sua esperienza. Un palo sfortunato all’esordio con il Venezia e subito in gol nella seconda gara con la Sampdoria, all’Olimpico.
Esattamente. Nonostante venissi da un altro paese e un altro calcio, non ebbi tantissime difficoltà ad inserirmi nella squadra. Quando ebbi la fiducia dell’allenatore di turno e del club, il mio apporto credo di averlo dato. Con Zeman mi trovavo bene. Successivamente, però, le cose cambiarono e non fu facile incidere nei risultati delle partite subentrando in corso d’opera, con pochi minuti a disposizione”.

Nell’estate 1999 ci fu anche l’avvicendamento in panchina, da Zeman a Capello.
Con il mister Capello ci fu un altro tipo di rapporto, a differenza di Zeman. Ma non gli do colpe specifiche. È sempre stato un tecnico vincente, in quel momento storico aveva altre idee e credeva nei suoi calciatori, come anche è normale che sia. In ogni caso, con lui in panchina segnai due gol. Uno con la Reggina in campionato, l’altro in Coppa UEFA contro il Goteborg”.

Alla fine della stagione 1999-2000 iniziò il suo girovagare di prestiti per società brasiliane, ma sempre da tesserato della Roma, dato che firmò un contratto di cinque anni.
Quando andai via da Roma, ero molto triste. Fu dura accettare di partire senza aver potuto dare e dimostrare qualcosa per la società che mi aveva acquistato per così tanti soldi. Quello fu un momento difficile per me, il più brutto senza dubbio”.

Il momento più bello, invece?
In quest’esperienza tutti i momenti sono stati importanti. L’affetto delle persone, il rispetto e anche l’esperienza di vita: imparai tanto all’epoca. Era bellissimo incontrare ogni giorno a Trigoria diversi tifosi che venivano per acclamarci. Davvero, se potessi tornare indietro nel tempo magari prenderei altre decisioni e forse la mia storia a Roma sarebbe stata un’altra. Mi sarebbe piaciuto, ad esempio, aver potuto almeno far parte della rosa dello scudetto del 2001 con Batistuta e altri campioni. Fui comunque felice quando la Roma vinse il campionato”.

Il giocatore migliore con cui ha condiviso lo spogliatoio della Roma?
Difficile scegliere. Sono stato parte di una grande squadra, con calciatori di altissimo livello come Cafu, Aldair, Montella, Di Francesco. Ma quando si tratta di qualità tecnica e fedeltà alla società, non posso non menzionare il mio amico Totti. Francesco, oltre ad essere un grande giocatore, è anche una persona fantastica. Mi aiutò molto quando arrivai”.

Della sua carriera è soddisfatto?
Molto. Le persone che conoscono la mia storia sanno bene di cosa sto parlando, di tutti gli ostacoli che ho dovuto superare per arrivare dove sono arrivato. La povertà, la concorrenza in varie categorie per emergere. Ho molto più da festeggiare che da rimpiangere. Anche perché non si può sempre avere tutto dalla vita”.

Nel 2005 tornò anche in Europa, al Bochum in Germania.
Il primo anno eravamo in seconda divisione tedesca. Poi, fummo promossi in Bundesliga. Giocai una trentina di partite in due anni, non male, anche se non segnai tantissimo. Comunque, ripeto, sono contento di ciò che ho fatto. Ho giocato in grandi club brasiliani, ho fatto un’esperienza in Giappone, poi altri giri tra Emirati Arabi e Israele. Ho pure difeso la maglia del Brasile in alcune gare. Non a caso, oggi vengo rispettato da tutti nel mio paese”.

Di cosa si occupa attualmente?
Faccio il commentatore sportivo per Globo Esporte, la più grande emittente brasiliana. Sono molto contento di questa nuova fase della mia vita professionale. E poi, sono sposato con una donna bellissima, Fernanda. Abbiamo una famiglia numerosa, con tre figli”.

La sua ex squadra in Italia la segue ancora?
La Roma la vedo sempre in tv perché sono rimasto un tifoso giallorosso. E lo sarò a vita, nonostante le cose non siano andate come volevo”.

Titoleremo questa intervista “Sostiene Pereira”, giocando sul suo nome completo e sul titolo di un noto libro e film italiano. Va bene lo stesso per lei, Fabio?
Va benissimo. I tifosi della Roma mi hanno regalato gioia, così come pure la Roma che mi diede fiducia. Da parte mia, sarà sempre forza Roma”. 


Spinazzola sarà sottoposto ad ulteriori test fisici. Slitta la firma

Slitta la firma di Leonardo Spinazzola con l'Inter. Il terzino, come riferito da tuttomercatoweb.com, domani sarà sottoposto ad ulteriori test fisici che solo se superati daranno l'ok al trasferimento in nerazzurro. Rimane in attesa, dunque, anche Matteo Politano; che ha sostenuto oggi le visite mediche con la Roma ed aspetta il via libera per firmare.


I 19 convocati da Fonseca per il Parma. Assente il neo acquisto Politano (foto)

Paulo Fonseca ha scelto i 19 convocati giallorossi che domani sera affronteranno il Parma in Coppa Italia. Sono presenti i rientranti Kluivert e Santon, mentre non ha recuperato Fazio che è rimasto a Roma. Sarà assente anche il neo acquisto Politano.
Questa la lista completa pubblicata dalla Roma sul proprio profilo Twitter: