Smalling: "Sono molto contento di essere qui. Il Derby si vede in tutto il mondo, ci da una grande spinta"

Chris Smalling, neo acquisto della Roma arrivato in prestito dal Manchester United, ha rilasciato la sua prima intervista da giallorosso. Queste le sue parole pubblicato sul sito asroma.com:

Benvenuto a Roma, come ti senti?
Sono molto contento di essere qui e lo sono stato non appena ho saputo dell’interesse della Roma e della possibilità di fare un’esperienza con una grande squadra, con grandi ambizioni. Era quello di cui avevo bisogno e sono fortunato a essere qui”.

Come è nata la trattativa?
“Ci sono stati dei contatti non molto tempo fa che hanno attirato la mia attenzione, però in quei casi non sei mai così sicuro di quanto l’interesse sia concreto. Ma quando ho capito che la cosa era seria e abbiamo iniziato a parlare effettivamente, ho spinto per chiudere molto rapidamente ed è bello essere riuscito a venire qui nello spazio di pochi giorni”.

È vero che nella tua decisione di venire alla Roma hanno influito anche Dzeko e Kolarov?
È vero, sono giocatori di esperienza, per quello che hanno fatto in Premier League. Ho parlato con loro e con altri giocatori che hanno giocato in Italia. Si parla molto bene della Serie A e della Roma: è stato un gioco da ragazzi scegliere".

Non è una cosa consuetudine per un calciatore inglese venire a giocare in Italia. Avevi in mente di andare all’estero?
Quando cresci vuoi sempre giocare in Premier League, però in fondo hai anche l’aspirazione di giocare all’estero. Ho guardato tanto la Serie A in questi tanti anni, è stato uno dei campionati migliori assieme alla Premier. Fare un’esperienza qui e per giunta in un grande Club per me ha rappresentato una grande opportunità”.

Sei arrivato da poche ore, ma qual è stata la tua prima impressione del Club?
Qui è incredibile, c’è tanta attenzione ai dettagli, dai campi, alla struttura, passando per i media. Oggi ho fatto le visite mediche per la maggior parte della giornata, ma ho avuto primo approccio con il posto in cui sarò tutti i giorni ed è stata una giornata perfetta”.

Un nuovo inizio in un nuovo ambiente: quante motivazioni ti dà questa avventura?
“Per lasciare il Manchester United dovevo venire in un grande club, con grandi ambizioni, grandi obiettivi e tanta storia: volevo far parte di tutto questo e ci sono riuscito”.

Fonseca aveva chiesto un difensore esperto e veloce: il tuo è un profilo che risponde a queste caratteristiche?
Penso di sì. Dal momento in cui ci ho parlato abbiamo parlato della sua visione di gioco. Per me è una situazione perfetta. Ho l’esperienza giusta e se vorrà giocare con la linea alta è importante avere difensori veloci e io credo di potermi adattare a questo stile di gioco molto velocemente: non vedo l’ora di unirmi ai compagni”.

Che impressioni ti ha lasciato questa chiacchierata con Fonseca?
Quando ho capito che l’interesse era concreto ero molto contento, ma ho prima voluto sentire l’allenatore per capire il suo stile di gioco e come mi vedeva nella sua squadra. Mi ha esaltato la conversazione con lui, non appena abbiamo finito di parlare mi sono detto: ok, facciamolo. È stata l’ultima conferma di cui avevo bisogno per prendere questa decisione: trenta secondi dopo volevo chiudere la trattativa”.

In questi anni oltre al campo hai dimostrato grande attenzione anche al sociale. Ci puoi spiegare queste iniziative?
Mi è sempre piaciuto aiutare le persone, ma negli ultimi due anni ho pensato di dare una mano a chi ha bisogno attraverso le mie piattaforme e il mio status. Football Beyond Borders è una delle cause di cui sono molto appassionato e alle quali sono molto legato. Stanno realizzando i sogni di molti bambini che stanno faticando come quando ero giovane io. Quando sei piccolo e hai una famiglia con un solo genitore, può essere difficile affrontare certe cose. Questa è stata una delle tante cause alle quali mi è piaciuto contribuire”.

Si parla della tua dieta vegana e ne hai già discusso molto. Questo vuol dire che non assaggerai mai una carbonara qui a Roma?
Dovrebbero farmene una versione vegana! Penso che la bellezza della dieta vegana sia legata a diversi piatti che consumavo prima di intraprendere questo percorso e che invece ora mangio in versione vegana, cioè senza prodotti di origine animale. Da quando ho fatto questo passaggio mi sono sentito molto meglio, entusiasta, i mie infortuni sono migliorati e credo che tutto questo abbia contribuito alla mia crescita. Mi sto godendo quello stile di vita”.

Domenica ci sarà il Derby della Capitale: che sensazioni hai in vista di questa partita?
È un una partita che si vede sempre, in tutto il mondo. È una grande sfida, che è nella testa di tutti, in tutto il mondo. I tifosi vanno pazzi per questa partita e questo è ciò di cui abbiamo bisogno come giocatori - ci dà una grande spinta. Quindi arrivare qui e avere già il Derby in un paio di giorni è lo scenario perfetto per me”.

A proposito, fisicamente come stai?
Da quando sono tornato durante la preparazione estiva mi sono sentito in ottima forma, non ho avuto alcun infortunio, quindi sono stato in grado di allenarmi ogni giorno. Non ho giocato in queste prime partite in Premier, ma mi sono allenato ogni giorno e, dal punto di vista fisico, mi sento davvero bene. Quindi spero di poter scendere sul campo e di correre 

Quali sono gli obiettivi stagionali?
A livello di squadra ne ho parlato con l’allenatore: vogliamo fare bene in Serie A, qualificarci per la prossima Champions League, dire la nostra in Europa League e cercare di conquistarla. Ci sono molti traguardi e voglio contribuire ai successi di questo club”.

Hai un messaggio per i tifosi?
“Penso di essere una persona molto onesta e sincera. Darò sempre il cento per cento e spero in un loro grande sostegno e farò tutto il possibile per avere un impatto positivo".


Serie A, il Bologna vince il derby contro la Spal. Decide Soriano al 93'

Si è giocato in serata l'anticipo della seconda giornata di campionato di Serie A. In campo Bologna e Spal, il derby dell'Emilia Romagna.
Il match è terminato con il risultato di 1-0 per il Bologna, più pericolo degli avversari e con, in ordine di tempo, una traversa colpita da Soriano al 68' ed una rete annullata a Santander al 90'.
A decidere il match in pieno recupero (93') è lo steso Soriano, che stacca di testa da posizione defilata e trova l'angolo giusto per battere Berisha.


Centro di gravità

IL MESSAGGERO - TRANI - Fonseca lavora in mezzo al campo. Come fa ogni giorno, da quando ha messo piede a Trigoria. Parla, suggerisce e, se serve, urla. Si fa sentire dal gruppo che sembra convinto dallo stile di gioco del portoghese. Che, in attesa di vivere l'emozione del suo primo derby della Capitale, cerca di correggere la Roma dopo la sbandata contro il Genoa. L'equilibrio fa parte del suo percorso di allenatore. Quando finì ko all'Olimpico, nel ritorno degli ottavi di Champions il 13 marzo del 2018, dimostrò di essere in grado, anche con il 4-2-3-1, di concedere il minimo ai giallorossi di Di Francesco, promossi solo per la gran giocata di Strootman: assist per Dzeko in verticale e sul filo del fuorigioco. Lo Shakhtar Donetsk, in quella notte, rimase in partita senza mai sbilanciarsi.

ADDESTRAMENTO MIRATO Le lacune emerse domenica scorsa contro il 3-4-1-2 di Andreazzoli sono finite sotto la lente di ingrandimento: Fonseca, utilizzando le immagini, ha sintetizzato la lista degli errori (anzi, orrori). Le gaffe dei singoli e della squadra. Perché se Fazio, Jesus e, quando è entrato, Mancini hanno di sicuro sbagliato in prima persona, i compagni non li hanno cero aiutati. I mediani Pellegrini e Cristante non hanno garantito la giusta copertura, lasciando i centrali in solitudine sulle seconde palle, e al tempo stesso hanno spesso rinunciato al pressing. Che si è visto a intermittenza, con la partecipazione non continua del rombo offensivo: Dzeko, Zaniolo, Under e Kluivert hanno spesso allungato il 4-2-3-1 giallorosso. Il portoghese, in questi giorni, sta insistendo sui movimenti e sulle posizioni degli interpreti. Soprattutto sulle distanze, perché non ha alcuna intenzione di lasciare spazio alle ripartenze della Lazio.

SPAZIO IN REGIA La priorità, nelle scelte da fare per il derby, va al centrocampo più che alla difesa, dove è possibile l'ingresso di Mancini per Jesus. Fonseca vuole inserire il play che, nelle caratteristiche, è più abituato al palleggio di Cristante e Pellegrini e soprattutto a dettare i tempi di gioco. Tocca a lui togliere il piede dall'acceleratore in alcune fasi del match, imponendo il ritmo alla squadra. E interrompendo la verticalizzazione forzata. Il ballottaggio per quel ruolo è scontato: Diawara o Veretout. Che si preparano per il debutto con la maglia giallorossa. L'allenatore, non è una novità, mette in prima fila il francese che, però, non ha mai giocato nemmeno un minuto nel precampionato. Ecco perché, al momento, il favorito è il guineano. Così, entrando nella formazione di partenza il regista, è automatico che Pellegrini salga da trequartista, posizione in cui spesso è stato utilizzato pure da Di Francesco. La curiosità: iniziò in corsa, al posto dell'infortunato Pastore, proprio nel derby d'andata dello scorso torneo. E segnò di tacco la rete del vantaggio della Roma. Dietro, quindi, a Dzeko, utile per inserirsi alle spalle del centravanti, e contemporaneamente davanti a Parolo (o Leiva), pronto a oscurare il play biancoceleste. Se Zaniolo sta bene, si allarga a sinistra, da esterno offensivo. Fonseca, contro il Genoa, ha puntato su Kluivert. Ma, quando ha sostituito l'olandese con Pastore, ha spostato sulla fascia proprio l'azzurro.

NUOVA OPZIONE Non fa niente che è mancino: lì il tecnico preferisce un destro, ma Zaniolo va bene lo stesso perché, da centrocampista, aiuta più di Kluivert nel pressing e nella gestione della palla. La mossa, insomma, ci sta. E, guardando alla superiorità numerica della Lazio nella zona centrale, aiuterebbe tatticamente i giallorossi, meno sbilanciati e più compatti. L'alternativa è Florenzi, con Zappacosta terzino destro. Soluzione possibile pure in partita, come è successo domenica scorsa.


Il messaggio di Totti a Petrachi: «Così non si va in Champions»

IL MESSAGGERO - C'è una Roma che stenta a decollare e il pareggio contro il Genoane è stata la prova. Una squadra che, nonostante il mercato sia agli sgoccioli, risulta ancora incompleta e non tra le favorite per un posto nell'Europa che conta. È questo il parere di Francesco Totti rimasto ad osservare tutta l'estate l'operato del nuovo ds Gianluca Petrachi e che adesso ai microfoni di Radio Radio ha tirato le somme: «Spero che la società possa fare qualcosa in più in questi giorni per rendere la Roma competitiva per un posto in Champions League. Servono rinforzi, quando sei nel mondo del calcio da 30 anni è difficile che sbagli. Molti tifosi la pensano come me, spero la società stia lavorando in questo senso. Si lotterà per il quarto posto, prima vedo la Juventus e poi a pari merito Inter e Napoli», le parole dell'ex dirigente a margine del Trofeo Francesco Totti presso il centro sportivo Longarina accompagnato dalla moglie Ilary e i figli. Un giudizio severo quanto reale viste le debacle difensive della squadra di Fonseca contro il Genoa: «L'allenatore deve rimanere se stesso e non sentire cosa succede fuori. I tifosi sono dalla sua parte, lui ha fatto di tutto per venire qui e da quello che so oltre a essere una grande persona è anche un grande tecnico con idee e principi giusti».

FUTURO DECISO Dopo l'addio alla Roma per le divergenze con la proprietà, Totti non ha ancora annunciato quale sarà il suo futuro professionale anche se alcuni indizi lasciano pensare a una carriera da agente o talent scout: «Appena smesso ho avuto 3-4 proposte. Ora ho riflettuto e sicuramente prenderò questa strada che nessuno sa, ma che tra poco svelerò. Sempre nel mondo del pallone. Presto andrò in Argentina: con l'occasione saluterò De Rossi e vedrò un po' di cose inerenti al calcio che ormai è la mia vita». Neanche la Nazionale è riuscita a convincerlo: «In questo momento ho altri progetti ». Con la Figc, però, potrebbe collaborare in qualche iniziativa speciale. Il volto di Francesco diventa più scuro quando pensa al derby di domenica prossima e alla possibilità di vederlo da casa per la prima volta dopo 27 anni: «Anche da infortunato o squalificato ero sempre lì, questo mi fa pensare. Vedere la partita davanti alla tv domenica mi ha fatto riflettere, ma la mia è una decisione che continuo a rispettare».


Il derby ha fame di gol. Rinnovi e sorrisi: Ünder e Correa non si fermano più

GAZZETTA DELLO SPORT - Due uomini su cui puntare per il derby: Cengiz Ünder da una parte, dall'altra Joaquin Correa. Entrambi freschi di rinnovo: il giallorosso ha appena firmato il prolungamento fino al 2023 che gli farà guadagnare 2 milioni più bonus, mentre il biancoceleste ha già trovato l’accordo per il prolungamento fino al 2024. Se in attacco Immobile e Dzeko prima del fischio d’inizio rubano sempre la vetrina, già la prima giornata di campionato ha raccontato come Correa e Under siano in gran forma, così da far pensare che potrebbero essere proprio loro gli uomini decisivi della Stracittadina alle porte.

«L’importanza di questo derby è evidente per tutti a Roma, e anche per noi – ha detto infatti il giallorosso ai microfoni di Sky –. Faremo del nostro meglio. Metteremo in campo tutte le nostre forze per cercare di portare a casa il risultato. È normale che una sfida del genere acquisti tanta importanza perché sono due squadre della stessa città. La stessa cosa succede in Turchia a Istanbul tra Fenerbahce e Galatasaray. Tutti vogliono vincere il derby»Dopo il rinnovo, il turco sembra più sereno. «Sono contento. Il mio sogno l’ho già realizzato, gioco nella Roma che è la squadra dei miei sogni. Sono molto contento. Dobbiamo tornare in Champions e sono convinto che ci riusciremo».


«Mi rimedi un biglietto per lo stadio?». C'era una volta la Tribuna Vip

GAZZETTA DELLO SPORT - In passato, gli uffici del Coni subivano un vero e proprio assalto. La tribuna «Coni» dello Stadio Olimpico (ma ora tornerà «Autorità»), era l’obiettivo massimo, uno status symbol. 175 posti che Malagò doveva distribuiva come merce preziosa, che ora sono passati sotto il diretto controllo della neonata Sport e Salute, la controllata statale che ha soppiantato Coni servizi. Insieme ai tagliandi degli altri settori, in totale poco più di 500 posti che il Coni metteva a disposizione non solo di amici, attori, registi e autorità, ma innanzitutto di atleti, dirigenti e dipendenti, magari senza guardare troppo al numero di accompagnatori.

Oggi è cambiata policy Dei 500 tagliandi disponibili, circa duecento a regime saranno venduti. Per gli altri trecento: le autorità che ne hanno diritto sono solo quelle previste dal Cerimoniale di Stato (dal presidente della Repubblica a prefetti e questori in carica), i medagliati olimpici possono portare solo un accompagnatore, una piccola quota è riservata ai dipendenti meritevoli, un’altra ad attività di responsabilità sociale e infine agli sponsor. E al Coni? Al Comitato olimpico Sport e Salute ha lasciato la miseria di venti biglietti. La dotazione di Roma-Genoa è rimasta intonsa e lo stesso succederà domenica.


Totti sicuro: «Per il quarto posto occorrono altri rinforzi»

GAZZETTA DELLO SPORT - Possibile che anche il prossimo derby lo veda all’Olimpico, stavolta la sua presenza non è sicura. Dalla sua scuola calcio alla Longarina, dove si gioca il torneo giovanile a lui intitolato, Francesco Totti parla del derby e del campionato,. «Spero che la società faccia qualcosa in questi ultimi giorni per portare la Roma a competere per la Champions, lo meritano i tifosi – dice –. Quest’anno, purtroppo, credo si lotterà per i posti dal quarto al settimo. I primi tre sono già assegnati a Juventus, Napoli ed Inter. Sarà un campionato più difficile, ma alla fine vinceranno i bianconeri». Sul derby si sbilancia in modo altrettanto chiaro. «La Lazio è temibile, ma la Roma è più forte. Spero che la decidano i romani, che da sempre poi giocano nella Roma...».


Derby ad alta tensione: corteo ultrà per Diabolik, chiusure a Ponte Milvio

IL MESSAGGERO - MOZZETTI - Il rischio disordini è calcolato ma non escluso. Per questo una parte di Roma, quella intorno all'Olimpico, è pronta a cambiar volto in vista del derby di domenica: strade chiuse e blindate, con piazzale di Ponte Milvio che potrebbe essere chiuso a vista alle auto perché gli ultras laziali ci stanno pensando da qualche giorno e puntano ad arrivare in corteo dentro la Curva Nord sfilando, dal tradizionale luogo di ritrovo, fino allo stadio e sventolando in aria la bandiera con i suoi occhi. Quelli di Diabolik, ovvero Fabrizio Piscitelli, il capo degli Irriducibili freddato da un colpo di pistola alla nuca lo scorso 7 agosto al parco degli Acquedotti.

LA PROMESSA Le esequie al Divino Amore, che pure hanno raccolto tanti ultrà, non sono bastate e il suo popolo punta ora a confermare la promessa lanciata alle autorità: «Il funerale ce lo prendiamo al Derby». Il che vuol dire una coreografia nella Curva Nord, studiata da tempo sulla scia di quanto già visto al Meazza e al Marassi, a cui dovrebbe rispondere la Sud per voce dei Fedayn. Nel mezzo, la volontà di portare anche fuori dall'Olimpico un po' di questa celebrazione. Ed ecco allora l'ipotesi del corteo, finora non autorizzato dalla Questura, nonostante nei giorni scorsi siano partite le interlocuzioni con i membri delle curve per discutere l'appuntamento. Oggi del derby si parlerà in Prefettura durante il Comitato per l'ordine e la sicurezza mentre domani in via di San Vitale si farà il punto sul piano operativo delle forze dell'ordine. Blocchi schierati e controlli capillari di tutta l'area intorno all'Olimpico.

IL PIANO In campo dovrebbero scendere all'incirca 800 steward e più di mille agenti, tra poliziotti e carabinieri ma anche finanzieri e agenti della polizia locale. Ampio il perimetro delle chiusure che stavolta contempla, ad esempio, anche Ponte Milvio. Il piazzale qualora i tifosi riuscissero a strappare il sì per il corteo sarà momentaneamente chiuso al traffico. Mentre dalle prime ore di domenica è stata disposta la rimozione di auto, veicoli e cassonetti da piazzale Ankara al Flaminio, non lontano da piazza Mancini. A questo si aggiungerà la classica zona rossa disposta in occasione di ogni partita sensibile. Ma non finisce qui. Perché diverse potrebbero essere le tifoserie, anche di squadre straniere, pronte ad arrivare nella Capitale tra domani e sabato. Per questo saranno intensificati i controlli ai caselli autostradali, nelle stazioni ferroviarie e in quelle della metropolitana mentre l'area dello stadio sarà bonificata a partire dalla notte di sabato.
Quello che maggiormente desta preoccupazione, non riguarda gli scontri possibili tra le due tifoserie che stavolta, invece, sono pronte a fare squadra. Quanto più la possibilità che qualche mina vagante tra i tifosi più agguerriti al termine della partita, intorno alle 20.30, possa scatenarsi contro le autorità. Per alcuni tifosi le forze dell'ordine sono tuttora colpevoli di non aver permesso ma non era tra gli accordi presi con la famiglia l'esposizione pubblica del feretro di Piscitelli al termine del funerale.


Lovren sorpassa Rugani e Kalinic aspetta Schick

IL MESSAGGERO - CARINA - Entro domani la Roma prenderà una decisione sul difensore centrale. Il borsino vede Lovren in vantaggio rispetto a Rugani anche se Petrachi tiene nascosto un altro profilo (estero) di scorta. Dall’Inghilterra si fanno i nomi di Sakho e di Mustafi. Dalla Turchia, invece, si torna a parlare di Vida.

Il ds - visto lo stallo per lo juventino - sta cercando di accontentare l’allenatore con il croato ma vuole prendersi delle precauzioni (legate ai problemi di pubalgia del difensore), subordinando l’iniziale prestito oneroso (3 milioni) a 20 presenze. Il Liverpool non vuole andare oltre le 12 e indispettito per il fatto che a Ferragosto, quando tutto sembrava definito, la Roma s’è defilata, al riscatto (per ulteriori 12 milioni) vuole ora aggiungere un bonus legato alla qualificazione in Champions di 3 milioni. Paradossalmente, proprio grazie all’agevolazione fiscale del Decreto Crescita (che prevede il taglio del 50% dell’Irpef sugli stipendi dei calciatori provenienti dall’estero), lo stipendio è invece un problema già risolto. A Trigoria si sono dati 48 ore per risolvere la questione: dentro o fuori. La trattativa per Lovren procede di pari passo con quella per Rugani.Perché qualora Paratici aprisse a sorpresa al prestito con diritto, la Roma virerebbe in extremis sullo juventino, potendo così risparmiare i soldi del cartellino. Pur di ottenere l’obbligo, il ds Paratici ha proposto anche il prestito gratuito di Mandzukic (che avrebbe accettato soltanto nel caso fosse stato biennale: ipotesi impraticabile visto che il contratto gli scade nel 2021), scartato a malincuore a Trigoria per lo stipendio oneroso (5 milioni più bonus).

OLSEN VERSO CAGLIARI Capitolo Taison: Petrachi ha provato a convincere lo Shakhtar Donetsk offrendo 10 milioni, Bianda più Olsen. Negativa la risposta del club ucraino che chiede 25 milioni. Tra l’altro il portiere sta trattando con il Cagliari che chiede però alla Roma un contributo sull’ingaggio. Procede invece il tira e molla per la cessione di Schick: il ds salentino intende cedere il giocatore in via definitiva. Il Lipsia nicchia. All’addio del ceco è subordinato l’arrivo di Kalinic, bloccato ormai da tre giorni. Defrel vicino al Sassuolo.


Lovren, clausola anti-infortuni. Stallo Schick, ma arriva un ala

GAZZETTA DELLO SPORT - Il conto alla rovescia continua. La Roma sa di dover fare almeno due acquisti, si spera anche in un terzo volto nuovo. Per il centrale la scelta è tra Lovren e Rugani , ma per il primo – che il Liverpool vuole cedere in prestito con l’obbligo di riscatto – il club giallorosso vuole inserire una clausola: un tetto minimo di presenze, perché non si fida della totale integrità fisica del trentenne croato. Riguardo lo juventino, ma la Roma è disposta a prenderlo solo in prestito con diritto di riscatto, cioè senza obblighi, cosa su cui la Juve per adesso nicchia. C’è almeno una terza pista per un nuovo nome di un difensore esperto, che sembrerebbe portare ancora in Premier League.

Capitolo esterno: Taison preme per lasciare lo Shakhtar, ma la società ucraina chiede almeno 20 milioni, cifra che la Roma non vuole spendere per un 31enne se non inserendo esuberi come Olsen (peraltro ad un passo dal Cagliari: si tratta sulla ripartizione dell’ingaggio per il prestito) e Bianda, valutabili una decina di milioni. Più probabile che si prenda un giovane dall’estero, con una spesa contenuta. In stallo la situazione Schick: il Lipsia e lo Schalke lo vogliono senza obbligo di riscatto. Se la situazione non si sblocca il ceco può restare, stoppando Kalinic (che ha già detto sì alla Roma) e il dubbioso Mandzukic (che verrebbe in prestito, ma guadagna 6,5 milioni).


Operazione Champions, Totti: «Acquisti per tornare in Europa»

IL TEMPO - BIAFORA - «Spero che la società possa fare qualcosa in più nel finale di mercato».Dopo oltre un mese e mezzo di silenzio, passato in vacanza con la famiglia e gli amici, è tornato a parlare Francesco Totti e lo ha fatto in occasione di un torneo Under 15 che sarà disputato fino al 31 agosto presso la scuola calcio della Longarina che porta il suo nome.

Per l’ex capitano della Roma, che ha scelto di dimettersi dall'incarico dirigenziale al termine dello scorso campionato, è iniziato un nuovo capitolo della vita sportiva, fatto che lo ha portato a provare sensazioni completamente nuove vivendo la squadra dall'esterno: «Vedere la partita col Genoadavanti alla tv mi ha fatto riflettere. È - ha detto a Sky - una mia decisione che continuo a rispettare. Da tifoso spero che la società possa fare qualcosa in più in questi giorni che mancano alla fine del mercato in modo tale che la Roma possa competere almeno per un posto in Champions. Senza rinforzi sarà complicato raggiungere il quarto posto, ma spero di sbagliarmi. I tifosi si augurano una grande Roma, che possa tornare in Champions. È quello che si merita la gente e spero la società stia lavorando in questo senso». 

Totti ha poi mantenuto un alone di mistero su quello che sarà il suo futuro, mostrando apprezzamento per le idee di Fonseca e chiedendo a tutto l’ambiente giallorosso di aspettare il portoghese, senza giudicarlo dopo appena una partita: «Paulo deve rimanere sé stesso e non sentire cosa succede fuori. I tifosi sono dalla sua parte, ha fatto di tutto per venire qua. Oltre a essere una grande persona è anche un grande allenatore con idee e principi giusti. Bisogna stargli vicino! Il mio futuro? Ho riflettuto e sicuramente prenderò questa strada che nessuno sa, ma che tra poco svelerò. Sempre nel mondo del calcio».  

Per la bandiera romanista è impossibile non rivolgere un pensiero a De Rossi, con il quale si è allenato prima della firma con il Boca Juniors, postando il tutto su Instagram in modo da smentire qualsiasi voce su possibili dissidi: «Daniele è ringiovanito, lo sento spesso, si trova bene, è tranquillo. Non siamo mai stato l'uno contro l'altro e mai lo saremo, abbiamo sempre cercato di portare la Roma più in alto possibile, eravamo i primi tifosi, abbiamo sempre dato il massimo. Lo andrò a trovare anche perché dovrò vedere un po’ di cose in Argentina. Ho la doppia cosa da fare, sia salutare un amico che vedere un po’ di cose sempre inerenti al calcio che ormai è la mia vita».

Domenica è in programma il derby contro la Lazio e Totti ha svelato che sta ancora valutando se presentarsi o meno sugli spalti dell'Olimpico, non risparmiando una stilettata ai biancocelesti: «E più si che no, potrei esserci. È normale che la Lazio sia favorita, ma in campo è sempre diverso. Gli unici romani che ci sono stanno sempre da parte della Roma...». 

La chiusura è dedicata ad un pronostico sulla Serie A: «La Juventus è sempre la squadra da battere. Subito dopo vedo Napoli e Inter, sono squadre molto agguerrite e che si sono rinforzate tantissimo e vedo un campionato diverso dagli altri anni. Le prime tre posizioni sono già decise, poi tutto può succedere».


Il tifoso Totti: «Senza rinforzi è dura»

CORRIERE DELLA SERA - «Come vivo la Roma? Diversamente da come l’ho sempre vissuta. Vedere la partita in tv, domenica scorsa, mi ha fatto riflettere. Da tifoso spero che la società possa fare qualcosa in più in questi giorni che mancano alla fine del calciomercato, in modo che la Roma possa competere almeno per un posto in Champions League». Torna a parlare Francesco Totti, alla dodicesima edizione del trofeo giovanile che porta il suo nome, al centro sportivo Longarina.

«Spero di sbagliarmi, ma sbagliarsi è difficile quando sei nel mondo del calcio da 30 anni. Spero che la società stia lavorando per fare una squadra da Champions League. È quello che si merita la gente». Una promessa all’amico De Rossi: «Lo andrò a trovare in Argentina. Vado a salutare un amico e a vedere un po’ di cose sempre inerenti al calcio, che è sempre la mia vita». Una traccia sul suo futuro: potrebbe fare il procuratore.