Delusione Roma: Champions lontana, la viola spreca

GAZZETTA DELLO SPORT - ELEFANTE - Due mesi (e un po’) dopo, dunque il mondo si è capovolto più per la Fiorentina che per la Roma: ieri sera perlomeno non inerme come nella notte di quel 7-1 in Coppa Italia di fine gennaio - anche se è evidente che certe ferite non sono ancora cicatrizzate - o sbandata come da poco contro la Spal e il Napoli (non ci voleva molto). Doverosamente reattiva nel momento della difficoltà. Diciamo viva, soprattutto nella ripresa: cioè tardi, che è un po’ l’avverbio di questa sua stagione. La Viola invece ha reso ancora più frustrante, diciamo nostalgico, il ricordo di come aveva saputo essere quella notte, e non è più: bellina ma non più bella, poco cattiva e molto ingenua, soprattutto nello scoprire il fianco alla Roma. Per due volte, proprio dopo averla ferita. Ancora una volta senza il colpo di grazia, dunque ancora ricaduta nel virus influenzale di questa stagione, la pareggite: 15 su 30 partite, uno su due. Ondivaga in tutto tranne che nella tendenza al mezzo passo falso: non vince dal 17 febbraio, un motivo ci sarà.

CHE MIRANTE Si è capito: era la sfida fra le malate più convalescenti del campionato, non solo fra le loro difese claudicanti. E il principale timore di Ranieri - pochi equilibri per pochi aiuti reciproci - è stato confermato dopo 4’, su inserimento di Benassi completamente dimenticato da Perotti. Buon per la Roma, Mirante ha dato ragione alla giubilazione di Olsen e si è ripetuto al 12’, su Muriel: il lancio lungo era stato di Gerson, arretrato per trovare spazi più comodi di quelli cercati alle spalle del muro Cristante-Nzonzi.

ZANIOLO SHOW La Fiorentina stava confermando e avrebbe confermato il suo identikit di squadra che ha idee e soluzioni di gioco interessanti, anche se progettate e realizzate un po’ a sprazzi. E anche buone armi sui calci da fermo, come si è visto al minuto 14, su azione da corner: marcature giallorosse morbide (eufemismo), stacco di testa di Pezzella e Roma gelata. Ma non piegata, anzi accesa: come da subito, e per un po’ quasi da solo, era stato Zaniolo. Trequartista al pari di Gerson ma con altra libertà; altro passo rispetto a Veretout, chiamato alla solita saggia gestione della manovra e delle convivenze in campo ma anche ad un «mismatch» nella schermatura singola sul gioiellino; altro timing rispetto a Pezzella nell’andare a mordere di testa un cross di Kluivert pescato da un cambio gioco di Dzeko. La cosa migliore del bosniaco: una delle poche, in verità. E l’azione più bella della partita della Roma, anche se simile a quella che avrebbe portato al secondo pareggio, nella ripresa.

LA CLASSIFICA PIANGE Già perché la Roma, una volta raddrizzata la partita, non ha lasciato mettere alla Fiorentina il suo abito buono - ripartenze e profondità - ma come spesso le succede ha fatto fatica a tenere il governo della gara. Anzi, l’ha mollato presto alla Fiorentina, salvo ritrovarlo nella seconda metà della ripresa. Nel frattempo la squadra di Pioli ha continuato a masticare il suo possesso ragionato e a vivere dei lampi di Muriel (2-1 sfiorato con un tiro da 20 metri abbondanti respinto dal palo) e dell’ex Gerson, che ha avviato e chiuso l’azione del 2-1, ispirato da Biraghi e aiutato da una deviazione di Juan Jesus. Tutto gradevole, ma anche agevolato dalle solite concessioni della Roma. Sempre uguale a se stessa, ma stavolta anche nella capacità di reagire: deviazione per deviazione, è stato Milenkovic ad accompagnare in porta il radente del 2-2 pensato ancora da Kluivert e firmato Perotti, al terzo gol consecutivo. Motore riacceso proprio quando Pioli ha provato a usare la benzina di Chiesa (4-3-3, con Gerson mezzala), a proposito di risvegli tardivi: poi per forza, con un quinto posto che oggi può diventare sesto (e settimo se la Lazio batterà l’Udinese nel recupero), la classifica piange.


Ranieri si gode l'orgoglio: "Grande reazione"

GAZZETTA DELLO SPORT - BERARDINO - Claudio Ranieri tira un sospiro di sollievo. Dalla gara con la Fiorentina esce una Roma lungodegente, che però tutto sommato resta ancora aggrappata alla speranza Champions. Il rammarico per la vittoria mancata si fa sentire soprattutto considerando il k.o. della Lazio, ma non prende il sopravvento. «La squadra mi è piaciuta per l’orgoglio e per la reazione nelle due volte in cui ci siamo trovati in svantaggio – dichiara il tecnico della Roma –. Contro una buona Fiorentina va bene così, eravamo preoccupati e attenti nel non dare profondità al loro gioco, la difesa è stata brava in questo. Peccato per il gol su angolo perché la disattenzione ci è costata cara: bisognava schermare i tre saltatori loro. Doveva andarci Zaniolo sul gol di Pezzella? Non soltanto lui, dovevamo essere in 2 o in 3 a schermarli. Gli infortuni? Non solo Santon. Anche Perotti ha sofferto a un bicipite femorale, speriamo non sia nulla. E’ incredibile, ne recupero 2 e ne perdo altri 2, ma dobbiamo essere più forti di quello che accade. Per me conta tanto far veder ai tifosi che possono contare su di noi e che possiamo ancora entrare in Europa».

NUOVA FIDUCIA Per due volte Stefano Pioli ha visto in faccia la possibilità del ritorno alla vittoria dopo due mesi. I gol di Pezzella e Gerson si sono rivelati fugaci illusioni ma la prestazione della Fiorentina all’Olimpico porta note confortanti. «Soprattutto nel primo tempo dovevamo concludere in vantaggio – spiega il tecnico viola –. Purtroppo non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create, lasciando agli avversari la possibilità di riprenderci. Abbiamo comunque giocato con personalità contro un avversario determinato. E per giunta abbiamo avuto noi più chance per vincere. La squadra ha ripreso a giocare in modo propositivo e siamo stati anche equilibrati però dobbiamo essere più attenti. Il rientro di Chiesa? A fine partita mi ha detto che non aveva dolore. E’ stato curato bene. Questo spezzone di partita gli sarà utile anche in vista di domenica».

 

 


Il giovane talento Zaniolo è una certezza, il rinnovo un po' meno: "Vedremo cosa succede"

GAZZETTA DELLA SPORT - PUGLIESE - Forse non è un caso, forse è anche un segnale importante, del destino. Perché oggi la ROMA e Claudio Vigorelli, il suo agente, si incontreranno per iniziare le trattative per l’adeguamento di contratto ed allora non c’era occasione migliore per sedersi al tavolo che quella che Nicolò Zaniolo si è andato a costruire ieri, all’Olimpico. Per il gol, certo, il suo sesto stagionale, ma soprattutto per la prestazione con cui ha riempito la sua gara. «Resterò a ROMA? Vedremo cosa succederà», sibila a fine gara. Intanto anche ieri Zaniolo è stato il migliore dei giallorossi, dopo che con Spal e Napoli era partito dalla panchina, anche con qualche piccola polemichina tipica del ponentino ROMAno. Ieri Zaniolo ha spazzato via tutto, tirando fuori la ROMA dalla melma iniziale (il gol di Pezzella, psicologicamente una mazzata terribile per i giallorossi) e andando a colorare il resto della gara con la sua solita energia e qualità.

Speranza Champions E forse anche questo non è un caso, visto che Zaniolo è tornato a giostrare da trequartista dietro la punta, il ruolo nel quale quest’anno ha fatto tutte le cose più belle. «Dietro Dzeko mi trovo molto bene, è uno dei ruoli che posso fare – dice lui alla fine – Lì devo fare sia la fase offensiva sia quella difensiva, ma sono a disposizione del gruppo. Volevamo la vittoria a tutti i costi, ma la Fiorentina è una buona squadra e ci ha messo in difficoltà. Stavolta abbiamo dimostrato carattere, qualche segnale l’abbiamo dato, il mister ci ha chiesto di tirare fuori gli attributi per uscire da un periodo negativo. Ora pensiamo alla Sampdoria ed a tre punti fondamentali, da portare a casa. Da qui alla fine ci sono otto partite da vincere. Sono otto finali. L’obiettivo-Champions è ancora lì, a portata di mano. Siamo una squadra valida, non resta che lavorarci su e provarci». E se c’è ancora una speranza, la ROMA la deve anche a lui. Che ieri ha dovuto lasciare il campo in anticipo, a un quarto d’ora dal novantesimo. «Venivo da un virus influenzale, non avevo i novanta minuti nelle gambe, meglio far entrare Under che era fresco».

Il contratto Ed allora oggi partiranno le trattative. Zaniolo guadagna circa 300mila euro, punta ai due milioni a stagione. Non sarà una trattativa facile, la ROMA vorrebbe partire da 1,3 a salire. Fosse stato gennaio, l’accordo sarebbe già stato cosa bella e fatta. Oggi no, i discorsi sono diversi, si è perso tempo. Di certo c’è la volontà di entrambe le parti, però, di trovare un accordo e andare avanti insieme. Anche se ieri Zaniolo, sulla questione, è stato criptico. «È un passo importante – commenta il jolly giallorosso –. La mia volontà è incontrare la dirigenza, poi vedremo cosa succederà». Incontrarla per restare a ROMA? «Vedremo cosa succederà, adesso penso solo a divertirmi». Del resto, a 19 anni funziona così. Anche se il futuro ti promette scintille e luci abbaglianti.


«Le strategie della Roma sono definite»

GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - È l’uomo a cui Pallotta ha affidato la crescita commerciale del club. Un aspetto a cui il presidente della Roma tiene in particolar modo, tanto da non essersi fatto problemi a cambiare quando le cose, a suo dire, non andavano bene. Adesso tutta l’area ricavi è nella mani di Francesco Calvo, ex Barcellona e, soprattutto, ex Juve, che ha tenuto una lezione nella facoltà di Economia di Roma Tre: «L’ipotesi della mancata qualificazione in Champions è già preventivata nelle strategie. Le società lavorano su piani triennali o quadriennali, s’ipotizza questo tipo di problema e viene preventivato», ha detto, ancora prima di conoscere il risultato del match con la Viola.

PRESENTE Immancabili, tra le domande, quelle sulle scelte di mercato della Roma: «In tutti i club, compreso il Barcellona, la compravendita dei giocatori sta diventando attività caratteristica. Il debito non è un problema per noi oggi. È vero che si vende, ma compriamo anche tanto». Difficile, per i tifosi, digerire un presidente come Pallotta, che a Roma non si vede da 11 mesi: «Non è assente assolutamente. Abbiamo contatti più che quotidiani, è presente. Il presidente del Barcellona lo sentivo e lo vedevo meno di lui». Eppure la percezione dei tifosi non è questa, tanto che quando uno studente lo fa notare gli altri applaudono: «L’ambizione nostra è più alta di quella dei tifosi - garantisce Calvo -. La Juventus ha Cristiano Ronaldo? Anche nel 2011 fatturavano 8 milioni con il merchandising».

LO STADIO Impossibile, infine, non parlare dello stadio: «La Juventus - racconta Calvo - con lo stadio in un anno ha aumentato i ricavi di 35 milioni. Il Barcellona ha uno stadio enorme nel centro della città ed è più di uno stadio. È un quartiere. Il museo genera 45 milioni di ricavi, un numero incredibile, il negozio ne fattura 50. Le nostre aspettative sullo stadio - conclude - parlando di ricavi, sono importanti».


Ranieri: «Non ne va bene una, ma la reazione è stata buona»

CORRIERE DELLA SERA - Un pareggio 2-2 poco utile, quello ottenuto con la Fiorentina, un punto che sposta di poco la classifica, con la Roma che ancora una volta non riesce ad approfittare dei passi falsi delle dirette avversarie nella corsa all’Europa, e raggiunti anche dal Torino in settima posizione. Claudio Ranierinon nasconde il rammarico: «In questo momento in cui non ne va bene una, il pareggio però è un buon risultato, dobbiamo essere soddisfatti. La squadra mi è piaciuta per orgoglio e reazione, credo che i tifosi debbano essere contenti. Bene Zaniolo e Kluivert, ho fiducia in loro. Nicolò è trequartista, ma deve migliorare perché gioca troppo spalle alla porta, è devastante quando prende palla in movimento. Gli infortuni? È incredibile: ne recupero due e ne perdo due, si è fatto male anche Perotti oltre a Santon. Schick ha dei colpi da grande giocatore però deve vincere la timidezza, perché io mi aspetto molto da lui».


La Roma passeggia verso il baratro. Solo Zaniolo la salva dalla Fiorentina

CORRIERE DELLA SERA - Lo stadio Olimpico racconta la partita ancor prima che cominci: quasi vuoto dopo una serie di delusioni che avrebbero stroncato anche il più fedele degli innamorati. A occhio e croce potrebbe essere un’anteprima dell’emorragia di abbonamenti per la prossima stagione.  La Roma parte ancora una volta con il freno a mano tirato, subendo il gol numero 44 della stagione al 12’, dopo che la Fiorentina era già stata pericolosa due volte, con BenassieMuriel: la difesa a zona sul calcio d’angolo di Biraghi viene bucata dal salto di Pezzella sopra la testa di Kolarov. Ci mette una pezza, subito dopo, l’unico giocatore con la maglia giallorossa che sta davvero giocando un calcio degno di questo nome: Nicolò Zaniolo. La Fiorentina continua a giocare meglio, colpisce un clamoroso palo con Muriel dalla distanza e, a ripresa iniziata da poco, torna avanti. Tiro di Gerson, prestato ai viola e capace di mettere insieme 28 presenze, e deviazione di Juan Jesus, al suo secondo autogol con Ranieri dopo quello contro l’Empoli, che spiazza Mirante. Potrebbe essere il crollo definitivo e invece è un’altra iniziativa di Kluivert che permette a Perotti, con leggera deviazione di un difensore viola, di segnare il suo primo gol su azione del campionato e firmare il 2-2.


Ranieri soddisfatto della sua Roma

IL TEMPO - BIAFORA - Ranieri si tiene il punto e la risposta d'orgoglio della squadra dopo i ko con Spal e Napoli. Al tecnico giallorosso è piaciuto il carattere e lo spirito combattivo messo in campo dai calciatori contro la Fiorentina, squadra che a gennaio aveva rifilato sette gol ai ragazzi allora allenati da Di Francesco Difficile aspettarsi qualcosa di più in un momento così delicato: «Dobbiamo essere soddisfatti di quanto fatto, abbiamo saputo reagire e vinto diversi duelli, dando una reazione. Abbiamo fatto vedere ai nostri tifosi che possono contare su di noi, possiamo ancora far bene e rientrare in Europa». Sono parecchie le note di elogio per i suoi ragazzi dopo il pareggio di ieri sera: «Quello che ho chiesto hanno dato, siamo stati bravissimi a non dare l'opportunità di non dare la palla lunga alle nostre spalle alla Fiorentina. Rimontare due volte è stato eccezionale». Il tecnico ha analizzato anche gli errori in marcatura sulla prima rete avversaria, chiarendo che i calciatori avrebbero dovuto difendere meglio la zona sul terzo tempo di Pezzella: «Non doveva essere soltanto Zaniolo, giocando a zona ti battono sempre se li lasci saltare. Dovevamo essere in tre a schermare». Altra nota dolente della serata sono i nuovi stop muscolari di Santon (flessore della coscia destra) e i crampi di Perotti (anche lui stessa coscia, ma bicipite femorale). A Trigoria non si riesce a trovare una soluzione perla serie infinita di stop muscolari, ora a quota 43, malgrado la maniacale attenzione di Ranieri alla gestione fisica degli acciaccati: «Stiamo lavorando veramente stando accorti a tutto, io devo fare il farmacista. Giocando ogni tre giorni non è che puoi lavorare, recuperi e giochi. Non dobbiamo mollare, dobbiamo essere più forti di quanto ci stia accadendo ed essere soddisfatti. E’ incredibile, ne recupero uno e ne perdo due». A tranquillizzare parzialmente l'allenatore ci ha pensatolo stesso Perotti: «Ho avuto un crampo, ho giocato tre giorni fa e oggi è stato intenso. Un po' di fatica ma niente di particolare». L'argentino non molla per la corsa Champions: «Lotteremo fino all'ultimo per arrivare il più in alto possibile. Ce lo meritiamo noi, lo merita la dirigenza, i tifosi e lo staff». Nella formazione iniziale c’è stata il passaggio di testimone tra Olsen e Mirante, autore di una buona prestazione e incolpevole sui guizzi di Pezzella e Gerson. Dalle parole del mister della Roma probabilmente la scelta verrà riproposta sabato contro la Sampdoria, sfida in cui tornerà Manolas dalla squalifica e si profila una maglia da titolare per Lorenzo Pellegrini: «Ho parlato con lo svedese prima di domenica scorsa, lui è un ragazzo solitario che parla poco con tutti. Ho preferito dare un'opportunità a Mirante per vedere cosa potesse cambiare, ha dato una buona risposta, ha fatto bene». Ranieri con i blucerchiati dovrebbe confermare Dzeko dal primo minuto («Mi è piaciuto»), avendo pungolato Schick: «E un grande giocatore, ma deve vincere la timidezza, ha colpi da grande giocatore, poi lo deve dimostrare in campo. credo tanto in lui, mi aspetto tanto da lui». Prima della partita erano arrivate le dichiarazioni del direttore sportivo Massara «Lo sfogo legittimo del presidente richiama tutti al massimo impegno e a finire nel miglior modo possibile».


Il Tottenham vince nel nuovo stadio, anche per la Roma "è il momento di costruire la nuova casa" (Foto)

Il Tottenham vince con il Crystal Palace 2-0. La Roma si complimenta sul profilo Twitter con la squadra inglese per la vittoria nel nuovo stadio e con la costruzione in programma dello stadio della Roma, aggiunge:

"Ora è il momento di costruire la nostra nuova casa”.

 


Esposto alla Roma di tifosi azzurri

IL MATTINO - Caos biglietti per Roma-Napoli. Un nutrito gruppo di tifosi napoletani, residenti a Napoli e quindi impossibilitati, secondo le direttive di ordine pubblico, ad acquistare i tagliandi per il match dell’Olimpico, è riuscito ad acquistare i biglietti sui
circuiti tradizionali di vivaticket.com dove si appoggia la società giallorossa per la vendita dei biglietti. Ottenuto il tagliando via internet, e presentatisi ai botteghini dello stadio si sono visti negare l'ingresso all'atto della presentazione della carta d’identità in quanto aventi residenza Napoli. «Non conoscevamo le disposizioni di ordine pubblico che negavano la presenza a Roma dei residenti a Napoli - dicono - ma se così è, ci chiediamo perché è stata permessa la vendita dei tagliandi. E' una evidente falla all’interno del sistema di vendita». Pronta la richiesta di risarcimento del biglietto d’ingresso, sarà anche valutata
una richiesta danni.


Il Qatar punta la Serie A e studia Roma e Milan

MILANOFINANZA - MONDELLINI - L'interesse del Qatar per la Roma potrebbe anche non esaurirsi con la sponsorizzazione (tramite la compagnia aerea Qatar Airways) del club giallorosso datata primavera 2018. Secondo quanto MF- Milano Finanza ha potuto verificare da fonti manageriali, il Paese del Golfo Persico sarebbe interessato a entrare nell'azionariato di un grande club di Serie A e starebbe studiando la situazione nelle due società storiche che per motivi diversi potrebbero cambiare proprietà: la Roma e il Milan. Il sodalizio giallorosso, controllato all'82% dall'imprenditore statunitense James Pallotta tramite il veicolo As Roma Spv, si trova alla vigilia di una rivoluzione manageriale e tecnica. E non è nemmeno escluso che Pallotta, alle prese con le lungaggini burocratiche che stanno complicando la costruzione del nuovo stadio, possa vendere se messo di fronte ad un'offerta concreta. L'Emirato, che tramite la Qatar Investment Authority controlla il Paris-Sanit Germain, metterebbe così le mani sul club di un'altra città europea, facendo l'en plein sulle due capitali più belle del vecchio continente. L'operazione consentirebbe consentirebbe agli enti qatarini di entrare dalla porta principale nel mondo capitolino così come hanno fatto a Parigi, dove hanno grandi interessi immobiliari.

C'è da dire che quando si era arrivati all'accordo di sponsorizzazione tra QatarAirways e Roma, qualcuno aveva sottolineato come l'interesse di un paese islamico per la città eterna (simbolo della cristianità) non fosse stato molto gradito in Vaticano. E la cosa infastidirebbe ancora di più se tale interesse si ingrandisse. Anche per questo i manager qatarini starebbero studiando il dossier del Milan.


Zaniolo resta fuori dalla rivoluzione

IL TEMPO - BIAFORA - La rivoluzione estiva della Roma non riguarderà Zaniolo. A prescindere da chi sarà il direttore sportivo del futuro la dirigenza giallorossa è compatta sulla volontà di rinnovargli il contratto. Il centrocampista è arrivato nella Capitale la scorsa estate nell’ambito dell’affare Nainggolan, con Monchi che ha sborsato 4 milioni  e mezzo
di euro (più 1,2 milioni di commissione e il 15% della futura cessione lasciato all'Inter) per assicurarselo. Ora l’esplosione di Zaniolo ha fatto drizzare l’antenne ai maggiori club europei: Juventus e Real Madrid sono le società segnalate tra le più interessate, ma a Trigoria non c’è però alcun dubbio sull’idea di puntare sul giovane talento già

arrivato in Nazionale maggiore per ripartire nella prossima stagione. È stato fissato per oggi un nuovo appuntamento con il suo procuratore Claudio Vigorelli. L’esperto agente è legato all’attuale diesse giallorosso Massara da uno stretto legame e sin da gennaio si susseguono contatti telefonici e incontri per trovare la quadra definitiva sul nuovo accordo. Le parti hanno trovato un punto d’incontro per estendere l’attuale rapporto fino al 2024, con il
riconoscimento di un sostanzioso aumento dell’ingaggio: Zaniolo percepisce al momento 270mila euro più bonus a stagione e vedrà almeno quintuplicato il salario annuale. Un piccolo ostacolo alla trattativa può essere rappresentato da Mino Raiola, che sta cercando strenuamente di portare il classe 1999 nella sua scuderia, provandolo a convincere a rescindere l’attuale vincolo di procura. Nonostante questo tentativo dell’italo-olandese, il padre del ragazzo, ha rassicurato tutti sulle intenzioni della famiglia Zaniolo, che vuole onorare il rapporto con Vigorelli e apporre la firma sul contratto che lo legherà per  cinque
anni alla Roma. Un altro talento che la società capitolina vuole blindare è Riccardi.
Ieri il giovane centrocampista ha compiuto 18 anni e, secondo il regolamento federale, potrà adesso accordarsi per un quinquennale. Anche con il suo agente, Minieri, la trattativa va avanti da mesi e, malgrado qualche normale frizione sulle cifre della commissione, sono
state poste le basi di un rinnovo sulla scia di quello firmato in passato da Luca Pellegrini. Il gioiello della Primavera, che ha esordito in prima squadra nella sfida di Coppa Italia con la Virtus Entella, guadagnerà tra i 700 e gli 800mila euro all’anno, più i «soliti» bonus. Mancano solo pochi dettagli e poi sarà ufficializzato il matrimonio. Risolte le questioni sui giovani  ci sarà tempo per parlare anche con De Rossi, che prima di vincolarsi con la squadra del suo cuore fino al 30 giugno 2019 aveva avuto richieste dalla MLS, in particolare dai Los Angeles FC. Gli americani probabilmente ritorneranno alla carica, ma la priorità è stata e sarà sempre la Roma. Se ne riparlerà a fine stagione, quando saranno più chiare le condizioni fisiche del capitano. Oltre ai rinnovi Massara sta già lavorando sul mercato del futuro con pieni poteri, incontrando nel suo ufficio gli operatori di mercato che
gli propongono giocatori da acquistare. Il ds giallorosso sta dando segnali di piena operatività, dopo la decisione che Balzaretti e Francesco Vallone non seguiranno più la squadra in trasferta (i due potrebbero lasciare il club a fine anno). Il suo primo compito sarà

però quello di effettuare le plusvalenze necessarie entro la chiusura del bilancio, con Manolas e Under come primi indiziati per una cessione.


L’infermeria ora si svuota. Ecco Florenzi ed El Shaarawy

IL TEMPO - BIAFORA - Quando il 2 agosto Florenzi ha rinnovato fino al 2023 il suo contratto con la Roma si sarebbe aspettato sicuramente una stagione diversa. Dopo una preparazione estiva tormentata dalle polemiche con i tifosi che lo hanno fischiato a partire dall’amichevole contro il Latina, il terzino ha provato a lasciarsi il passato alle spalle al momento dell’annuncio della firma a Boston: «Sono state dette cose che mi hanno fatto male, ma ad un certo punto mi sono detto: "Alessandro, non puoi piacere a tutti"». L’avvio di campionato non è stato dei più fortunati, con il terribile spavento per l’infortunio patito con l’Atalanta alla seconda giornata. Dopo i primi controlli a caldo, che hanno escluso qualsiasi tipo di grave complicazione, è tornato il sorriso sul volto del numero 24, costretto a restare fuori solo per un paio di settimane. Malgrado lo stop, le prestazioni nelle gare successive sono state di spessore. Nel corso dei mesi seguenti Florenzi si è dovuto fermare soltanto a causa di un’influenza a gennaio (panchina con l’Entella e non convocato per il Torino), giocando però in numerose partite in situazioni precarie per il ripresentarsi di un fastidio al ginocchio sinistro, quello operato due volte in passato. L’esterno ha stretto i denti, convincendo Ranieri a puntare subito su di lui nella nuova gestione tecnica. L’allenatore romanista ha dato immediata fiducia a Florenzi, consegnandoli la fascia da capitano con l’Empoli, sebbene fossero evidenti le sue difficoltà, culminate con il fallo da rigore con il Porto. Dopo l’espulsione contro i toscani e la partita saltata con la Spal, il calciatore di Vitinia è stato convocato da Mancini per gli impegni con la Nazionale, dovendoci rinunciare per un problema al polpaccio accusato al terzo allenamento in azzurro. Gli esami strumentali hanno confermato la lesione al soleo del polpaccio sinistro: la prognosi parla di 2-3 settimane di stop. Con la solita grande forza di volontà Florenzi sta accorciando i tempi di recupero, svolgendo la riabilitazione a braccetto con El Shaarawy, infortunatosi anche lui al polpaccio (la sua lesione è meno estesa di quella del compagno) durante gli allenamenti con l’Italia. Alla vigilia dell’incontro con la Fiorentinai due hanno svolto un lavoro individuale in campo, tornando a calpestare il prato verde appena una decina di giorni dopo i rispettivi ko. L’obiettivo di entrambi è essere a disposizione per la sfida di sabato con la Sampdoria, anche se appare più probabile un rientro in gruppo all’inizio della prossima settimana, per poi essere convocati per l’Udinese sabato 13. Nessuno, in primis Ranieri, ha voglia di forzare i tempi, in modo da evitare eventuali ricadute per le gare finali del campionato. Oltre ai due big ci sono anche due ragazzi che stanno lavorando duramente a Trigoria per rientrare a lavorare con il resto dei compagni. Si tratta dei giovani Bouah e Calafiori, reduci da due gravi infortuni: il primo ha subito la rottura del crociato del ginocchio destro, il secondo invece si è sostanzialmente «disintegrato» il ginocchio sinistro, riportando la rottura di entrambi i legamenti e dei menischi. Tutti e due hanno ripreso a correre sul campo a fine febbraio e stanno provando a sprintare, ma difficilmente riusciranno a rientrare per le ultime partite della Primavera.